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O LA BARCA O LA VITA - 5000 ERITREI AL MESE SBARCANO IN EUROPA, FUGGONO DA UNO DEI REGIMI PIU’ CRUDELI AL MONDO FATTO DI TORTURE, SCHIAVISMO E STUPRI - LE DONNE CHE SI RIFIUTANO DI FARE SESSO CON LE GUARDIE VENGONO PICCHIATE

Jay Akbar per “Mail On Line”

tortura nelle prigioni eritreetortura nelle prigioni eritree

 

Kidane Isaac aveva solo 18 anni quando fu arrestato e detenuto senza processo in una delle più brutali prigioni eritree. Rinchiuso in un container che bolliva sotto il sole africano, è stato bendato e picchiato con la spranga. Il suo crimine? Voleva evitare il servizio miliare obbligatorio e illimitato, imposto a tutti gli eritrei tra i 15 e gli 80 anni.

 

quindicenne eritreo torturato dai trafficanti di uominiquindicenne eritreo torturato dai trafficanti di uomini

Una notte, durante il trasferimento da una prigione all’altra, è riuscito a scappare. Ha raggiunto la capitale Asmara, è passato in Sudan, e finalmente è giunto a Israele, dove ora risiede e dove ha raccontato la storia ad “Amnesty International”. E’ uno dei 385.000 eritrei che hanno rischiato di essere fucilati a vista durante il passaggio al confine, di essere torturati dai trafficanti di uomini e di morire in mare, pur di fuggire dal regime sotto cui il suo paese vive dal 1991. E’ il motivo per cui gli eritrei stanno migrando in massa in Europa (ne arrivano 5000 al mese), passando principalmente per la Libia e sbarcando in Italia.

tipica tortura nella prigione eritreatipica tortura nella prigione eritrea

 

A migliaia muoiono nel tentativo di raggiungere il continente. Il motivo per cui rischiano la vita è spiegato nel rapporto delle Nazioni Unite, pubblicato la scorsa settimana. Il governo del President Isaias Afwerki perpetra esecuzioni di stato, tortura qualsiasi oppositore, costringe i quindicenni a diventare soldati e trasforma le donne nelle loro schiave sessuali.

le donne diventano schiave sessuali nelle galere eritreele donne diventano schiave sessuali nelle galere eritree

 

Regna non la legge ma la paura. Disertare, criticare il governo, lavorare come giornalista e praticare una religione non ufficiale è punibile con la galera. L’Eritrea è spesso paragonata

 

alla Corea del Nord perché non ha una costituzione, la giustizia non è indipendente, così come non lo è la stampa. Il governo eritreo costringe familiari e cittadini a spiarsi a vicenda in una perversa sorveglianza domestica, per isolare e silenziare chi denuncia i soprusi. Gli arresti sono del tutto arbitrari. Uomini e donne non sposate sono costretti a fare il servizio militare, spesso a tempo indeterminato. Sono sfruttati e schiavizzati per costruire o per coltivare. Tutta l’economia del paese si basa sulla loro forza-lavoro.

migrante eritreamigrante eritrea

 

Rivela uno degli assistenti del campo di addestramento: «Avevo l’ordine di portare le ragazze nelle stanze dei comandanti. Mi davano i nomi e io le andavo a prelevare. Una o due ogni giorno, per tre anni, per un totale di circa 1200 ragazze». Diecimila uomini sono tenuti in carcere per aver disertato. Vengono appesi al sole per settimane, le donne che si rifiutano di fare sesso con le guardie vengono picchiate.

 

kidane isaackidane isaac

L’acqua è razionata, si dorme sul pavimento, è permesso andare in bagno una sola volta al giorno. I trafficanti sudanesi rapiscono chi è in fuga e chiedono 10.00 dollari di riscatto, li ustionano e li seviziano con coltelli e sigarette accese per avere soldi. L’Eritrea, dopo l’indipendenza, è diventata uno dei paesi più crudeli, repressivi e inaccessibili al mondo. Questo popolo, nella disperazione, tenta il tutto per tutto e si imbarca verso l’Europa e una vita più dignitosa. 

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