milano black

1. BASTANO MILLE BLACK BLOC PER DEVASTARE MILANO! CHE ASPETTA ALFANO A DIMETTERSI? 2. DECINE DI AUTOMOBILI, NEGOZI E CASSONETTI INCENDIATI. BOMBE CARTA, SPRANGHE E MARTELLI CONTRO LE VETRINE E I SEMAFORI. 3. SALVINI: “ALFANO SI DIMETTA” - DI MAIO (M5S): “IL MINISTRO HA LA CREDIBILITÀ DI TOPO GIGIO” 4. DOPO LE LODI, FEDEZ RINCULA: “QUELLO CHE STA SUCCEDENDO A MILANO TRASCENDE QUALSIASI GIUSTIFICAZIONE. IERI ERA PROTESTA LEGITTIMA OGGI È SCEMPIO. MAI ESALTATO LA VIOLENZA!"

VIDEO 1

 

VIDEO 2

 

VIDEO 3

1. MILANO IN FIAMME

Repubblica.it

expo  milano messa a ferro e fuoco5 expo milano messa a ferro e fuoco5

 

Decine di automobili, negozi e cassonetti incendiati. Bombe carta, spranghe e martelli contro le vetrine dei negozi e i semafori. Bottiglie, pietre recuperate spaccando a martellate un muretto in piazza Sant'Ambrogio poi scagliate contro gli agenti, contro le pensiline dei mezzi pubblici e contro il cortile dell'università Cattolica a Milano.

 

Prima i bastoni e le pietre grosse come un pugno. Poi sono arrivate le fiamme sprigionate da molotov, razzi pirotecnici e bombe carta che hanno incendiato i negozi e le auto, soprattutto quelle di lusso. L'azione più grave è avvenuta in largo d'Ancona, dove - appunto - sono stati incendiati due negozi, uno di fronte all'altro.

expo  milano messa a ferro e fuocoexpo milano messa a ferro e fuoco

 

"Isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano" è la reazione a caldo del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Mentre i milanesi, appena passata l'ondata dei vandali, sono scesi in strada con scope e guanti, per ripulire i danni: raccogliere vetri, spazzatura e riposizionare i cestini dei rifiuti. In azione immediatamente anche i mezzi dell'Amsa che hanno rimosso le barricate dalle strade. "Imbecilli violenti - li definisce il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni - che devono solo finire in galera". Solidarietà a Milano è arrivata anche dal sindaco di Roma, Ignazio Marino.

 

expo  milano messa a ferro e fuoco qexpo milano messa a ferro e fuoco q

Il 'blocco nero' è entrato in azione alle 15.50, poche ore dopo l'inaugurazione di Expo con il premier Matteo Renzi. Un paio di centinaia di manifestanti - lo zoccolo dell'ala più dura del corteo No Expo - ha iniziato a coprirsi il volto con caschi e cappucci. Pochi minuti dopo, armati di mazze, bastoni, pietre e bombe molotov, hanno preso a distruggere le vetrine di via De Amicis: nemmeno a metà del percorso concordato con la questura.

 

expo  milano messa a ferro e fuoco 7expo milano messa a ferro e fuoco 7

Da quel momento è divampata la guerriglia urbana. Il fumo nero avvolge tutto nella strada che si trova a due passi dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie, sede del Cenacolo vinciano. Alcune centinaia di 'neri' hanno tentato, in almeno due occasioni, l'assalto al Palazzo delle Stelline e sono stati respinti da polizia e carabinieri con i gas lacrimogeni.

 

Una guerriglia annunciata dalla rete antagonista che sta ha sconvolto il centro. L'onda nera dei vandali ha iniziato a gonfiarsi e, nel giro di poco tempo,  il corteo si è spezzato in due: davanti i manifestanti pacifici, quelli che hanno continuato a sfilare esibendo cori e striscioni.

expo  milano messa a ferro e fuoco 8expo milano messa a ferro e fuoco 8

 

Dietro loro, il blocco nero. Che nel frattempo ha raccolto un migliaio di persone. Da quel pezzo del serpentone umano è partito di tutto: bottiglie sassi pezzi di ferro. Contro vetrine e auto. Prese di mira soprattutto le banche. Dopo diverse esplosioni Gli incidenti sono continuati all incrocio tra via Carducci e corso Magenta. 

 

Qui i black bloc si sono schierati e hanno scatenato l'inferno. Vetrine scassate e auto in fiamme, e lancio di botti violentissimi anche contro le abitazioni. Le forze dell ordine,  schierate a chiusura di alcune vie per evitare che i violenti potessero deviare il percorso, hanno deciso, all inizio, di non intervenire: per un momento avevano azionato gli idranti. In piazza della Resistenza Partigiana. Ma il blocco degli incappucciati ha continuato le devastazioni. Ancora bombe carta tra via Carducci e piazza Cadorna. 

expo  milano messa a ferro e fuoco 4expo milano messa a ferro e fuoco 4

 

E ancora danni. È li, di fronte alla stazione ferroviaria, che alcuni manifestanti si sono disposti "a scudo" per permettere ai black bloc di passare dalla piazza di corsa evitando che polizia e carabinieri, in assetto anni guerriglia, potessero fermarli o caricarli. Gli incidenti si sono spostati in piazza Conciliazione. Molotov, auto bruciate. I militari hanno caricato i manifestanti. Strade come teatro di guerra. Colonne di fumo e gas lacrimogeni. Vetri distrutti. Non una vetrina di una banca è stata risparmiata.  Milano brucia. Nel primo giorno di Expo.

 

expo  milano messa a ferro e fuoco 3expo milano messa a ferro e fuoco 3

Il corteo era molto temuto, anche perché è stato preceduto da una manifestazione di vigilia che ha imbrattato e danneggiato più di una vetrina del centro. Per prevenire (o fronteggiare) i problemi di ordine pubblico, la polizia ha schierato 2.200 uomini in tenuta antisommossa. Mentre fino all'ultimo sono continuate le perquisizioni e gli sgomberi della Digos in cerca di armi o materiale pericoloso da usare in manifestazione.

 

expo  milano messa a ferro e fuoco 2expo milano messa a ferro e fuoco 2

La testa del corteo è guidata da una banda che suona Bella ciao e da un gruppo di clown che ironizza sul tema dell'Esposizione e sulle polemiche che l'hanno interessata. Molte famiglie con bambini stanno sfilando nella parte iniziale accompagnati dalla musica della Banda degli ottoni a scoppio che si è posizionata subito dietro lo striscione di apertura.

 

Il gruppo NoTav e gli antagonisti si trovano invece al centro del corteo e un gruppo di loro ha già iniziato a lasciare la propria firma sulle facciate dei palazzi e sulle vetrine delle banche incontrate sul percorso. Imponente il dispiegamento delle forze dell'ordine, che hanno bloccato le strade che costeggiano il corteo.

expo  milano messa a ferro e fuoco 6expo milano messa a ferro e fuoco 6

 

2. MILANO, LA CONDANNA DI FEDEZ: 'IERI PROTESTA LEGITTIMA, OGGI SCEMPIO'

IERI IL RAPPER SI ERA SCHIERATO CON I NOEXPO

Da “ansa.it”

 

Quello che sta succedendo a Milano trascende qualsiasi giustificazione. Ieri era protesta legittima oggi è scempio. MAI esaltato la violenza!" ha twittato Fedez commentando le devastazioni dei black bloc al corteo di Milano.

FEDEZ TWEETFEDEZ TWEET

 

E poi prosegue

expo  milano messa a ferro e fuoco 9expo milano messa a ferro e fuoco 9

Ed è PALESE che la manifestazione di ieri e le violenze che stanno avvenendo in queste ore non sono minimamente paragonabili ed accumunabili

Ieri Fedez in un tweet si era schiera a favore dei #NoExpo protagonisti di atti vandalici oggi a Milano. "I danni dei #NoExpo sono poca cosa in confronto alle infiltrazioni mafiose e le speculazioni economiche di EXPO. Indignati a giorni alterni!", scrive il musicista scatenando le reazioni della rete.

 

fedez per i noexpofedez per i noexpo

I danni dei #NoExpo sono poca cosa in confronto alle infiltrazioni mafiose e le speculazioni economiche di EXPO.Indignati a giorni alterni!

— Fedez (@Fedez) 30 Aprile 2015

 

I danni dei #NoExpo sono poca cosa in confronto alle infiltrazioni mafiose e le speculazioni economiche di EXPO.Indignati a giorni alterni!

FEDEZ TWEET 1FEDEZ TWEET 1

— Fedez (@Fedez) 30 Aprile 2015

 

Il leader della Lega Matteo Salvini, sempre cinguettando, lo invita a pagare di tasca sua i danni dei facinorosi: "Fedez difende quelli che oggi hanno danneggiato e imbrattato strade, vetrine, palazzi e negozi? Paga i danni di tasca tua, fenomeno!".

 

FEDEZ CON GIULIA VALENTINOFEDEZ CON GIULIA VALENTINO

La replica non si fa attendere: "Falso, difendo le motivazioni non giustifico l'azione in sé. Ma Quanto vi piace strumentalizzare? Vi faccio così paura?", ringhia Fedez, che a sostegno delle sue idee pubblica anche una lista degli edifici imbrattati fornita da un #NoExpo, che non appartengono a privati cittadini e che sono "atti di protesta e non di vandalismo".

 

Ma il battibecco non si ferma qui. A prendere posizione sono, tra gli altri, anche i giornalisti Nicola Porro e Filippo Facci e il rapper reagisce così: "Giornalisti e politici fanno squadrismo mediatico solo perché mi sono permesso di esprimere un'opinione. Questo qualifica più loro di me".

filippo facci con pistolafilippo facci con pistola

 

E ancora: "Si indignano per la vernice sui muri dei #NoExpo perché incivile, ma se provi a dissentire dalle loro idee...". E ce n'è anche per Andrea Bocelli e Antonella Clerici: "Visto che inaugurate Expo, cosa ne pensate delle infiltrazioni mafiose e del lavoro sottopagato?".

 

3. MILANO IN FIAMME, SALVINI: “ALFANO SI DIMETTA” - DI MAIO (M5S): “IL MINISTRO HA LA CREDIBILITÀ DI TOPO GIGIO”

Da “repubblica.it”

 

salvini twitta la fine che fa il podio di alfanosalvini twitta la fine che fa il podio di alfanoangelino alfano e moglieangelino alfano e moglie

"Quello che è successo a Milano era altamente preannunciato e Alfano si dovrebbe dimettere. Mi auguro che qualche centinaio di balordi passi qualche settimana a San Vittore", ha detto il leader della Lega Nord Matteo Salvini, a Marina di Pisa. "Da milanese e italiano faccio il tifo per Expo - ha aggiunto - ma per ora è solo una vetrina per i ministri che sono lì spaparanzati, mentre all'estero va l'immagine di una città devastata e saccheggiata da teppisti. Vorrei sapere chi paga i danni". Interviene così il leader della Lega dopo che a Milano la manifestazione No Expo è degenerata in guerriglia urbana.

Gli fa eco con un duro attacco al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, anche il M5S. "Arrivano black bloc a Milano da fuori Italia, la mettono a ferro e fuoco e nessuno sapeva che centinaia di vandali fossero in città? Il dispositivo di sicurezza in Italia fa acqua da tutte le parti, non perché abbiamo pochi poliziotti, ma perché c'è un ministro del'Interno che non è capace di coordinarli, visto che non ha mai capito quale fosse il suo compito. Ha sempre usato il suo dicastero come un bancomat e basta", scrive su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S.

"Su Milano - aggiunge - avevano dirottato in questi giorni un mucchio di forze dell'ordine e di risorse, anche prendendole dal pattugliamento della Terra dei Fuochi. Quali sono stati i risultati? Cinque auto bruciate e una Milano devastata. I cittadini italiani non sono più al sicuro con un ministro dell'Interno con la credibilità di Topo Gigio. Soprattutto i membri delle forze dell'ordine che rischiano continuamente la vita perché Alfano e i suoi non sanno prevenire questi accaduti".

luigi di maioluigi di maio

 

"Questo governo non riesce neanche a cacciare un ministro incompetente responsabile degli scontri alla partita Fiorentina-Napoli, dei disordini degli hooligans olandesi, degli spari al tribunale di Milano, ma cosa altro deve succedere per metterlo alla porta? Andassero tutti a casa. Andiamo a votare. Tuteliamo la nostra incolumità", conclude Di Maio.
 

 

 

Ultimi Dagoreport

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO

vladimir putin kim jong un xi jinping donald trump

DAGOREPORT – L’UNICO RISULTATO REALE OTTENUTO DA TRUMP NEI PRIMI 8 MESI DEL SUO SECONDO MANDATO È STATO RIABILITARE PUTIN: APPLAUDENDOLO IN ALASKA, HA RILEGITTIMATO LA MALCONCIA RUSSIA COME POTENZA MONDIALE, RAFFORZANDO LA FIGURA DEL “MACELLAIO DI MOSCA” (COPYRIGHT BIDEN) - DOPO TANTO PENARE E PROMESSE SCRITTE SULLA SABBIA, TRUMP SPERAVA DI OTTENERE ALMENO UNA TREGUA AEREA SULL’UCRAINA. E INVECE “MAD VLAD” HA FATTO SPALLUCCE E, TUTTO GAUDENTE, SI E' SCAPICOLLATO IN CINA ALLA CORTE DEL SUO VERO PADRONE, XI JINPING  – DISPIACE PER TRAVAGLIO MA LA RUSSIA NON HA ANCORA VINTO LA GUERRA: L’AVANZATA IN UCRAINA È SOLO PROPAGANDA. TRANNE DUE REGIONI E QUALCHE VILLAGGIO CONQUISTATO IN DONBASS, IN REALTÀ IL FRONTE È IMMOBILE DA MESI (A MOSCA NON BASTANO LE TRUPPE NORDCOREANE, ORA E' COSTRETTA A RECLUTARE IN PATRIA, DOPO I GALEOTTI, ANCHE LE DONNE IN CARCERE) – LA PRESSIONE SU PUTIN DEL MEDIATORE ERDOGAN E DI MODI PER UNA TREGUA IN UCRAINA - IL LEADER INDIANO, INCAZZATO CON “MAD VLAD” CHE LODA E IMBRODA XI E GLI FA FARE LA FIGURA DELL’AMICO SFIGATO, FA PRESENTE CHE L'ALLEANZA DELLO SCO E' SOLO ''TATTICA MA NON STRATEGICA'. MA UN DOMANI CHISSA'...