1. UNA BELLA NOTIZIA PER IL 2013: MONTEPREZZEMOLO, BACIATO DAL SOLE PROLETARIO DELLE MALDIVE, ANNUNCIA CHE NON SALIRÀ SULLA CARROZZA DI RIGOR MONTIS. DOPO TRE ANNI DI PROCLAMI IL "CARINO" DEI PARIOLI PROMETTE: "FARÒ L'IMPRENDITORE E IL MANAGER" 2. CON I SUOI GIOCHETTI PER IL QUIRINALE E CON I PALETTI DEL LATTAIO ENRICO BONDI SUL CONFLITTO DI INTERESSI, MONTI HA SPENTO I SOGNI E GLI EQUIVOCI DI LUCA E PASSERA CHE HANNO PARLATO DELLA SOCIETÀ CIVILE PENSANDO ALLE SOCIETÀ PER AZIONI 3. ANCHE SE NON SI CANDIDA, COME GUIDA DI ITALIA FUTURA IL CONFLITTONE DI INTERESSI DELLO SMONTEZEMOLATO (CHE HA LE MANI IN PASTA IN TRENI, AUTOMOBILI, BANCHE, ASSICURAZIONI, GIORNALI, IMMOBILI, ETC.) GALLEGGIA SOTTO L’ALA DI AGENDA MONTI 4. MA CON TIPINI FINI COME CASINI & MONTEZEMOLO, BACIAPILE COME RICCARDI E IL CIELLINO MARIO MAURO, GRAN MAESTRI COME FRATTINI E PISANU, COME Può MONTI DEFINIRE QUESTA ACCOZZAGLIA DI CROCE & COMPASSO UN “MOVIMENTO CIVICO NON MODERATO”?

Alessandro Trocino per Corriere della Sera

«Non mi candido». Luca Cordero di Montezemolo scioglie la riserva e annuncia che non sarà in lista alle prossime elezioni. Il leader di Italia Futura ribadisce però che la sua formazione sarà a disposizione di Mario Monti e tra i candidati ci saranno rappresentanti della società civile e delle associazioni, imprenditori e professionisti: ma nessun politico o ex parlamentare.

Nessun passo indietro, dunque, per Italia Futura, che conferma l'impegno nella coalizione centrista guidata da Monti. Coalizione che sta lentamente prendendo forma, tra molte difficoltà. Ci sono i candidati da scegliere, ma non è ancora chiaro neanche quante saranno le liste che alla Camera si presenteranno sotto il mantello del Professore: il tentativo è quello di riuscire a presentarsi con due sole liste, una «politica» e una composta soltanto dalla società civile.

Il primo vertice comune con Monti, al termine del quale si è deciso di procedere con liste separate a Montecitorio e non con due listoni unici alla Camera e al Senato, ha lasciato qualche strascico. Il principale sostenitore della lista unica, il ministro Corrado Passera, ha fatto un passo indietro.

Montezemolo fa sapere di essere «dispiaciuto» per la sua defezione ma spiega che non c'è stato alcun veto e che la decisione finale sulla lista è stata presa dal premier. Ora il dado è tratto e si tratta di capire quale sarà il ventaglio di formazioni che si presenteranno. Scontata la presenza dell'Udc e della lista della società civile: quest'ultima vorrebbe presentare i candidati già entro l'Epifania.

Enrico Bondi, scelto dal leader della coalizione per valutare la compatibilità della candidature con i criteri rigorosi voluti proprio da Monti (dalla mancanza di precedenti penali al conflitto d'interessi), finirà il suo lavoro entro 48 ore.

Si tratta però di capire quali altre liste ci saranno. Gianfranco Fini annuncia la presenza di Futuro e Libertà, ma sono in diversi a nutrire dubbi sulla possibilità di superare la soglia necessaria. Il problema non si porrebbe se ci fosse solo Fli, ma c'è l'ipotesi che arrivi nella federazione anche Fare per fermare il declino, di Oscar Luigi Giannino. Lista che è accreditata di un due per cento, percentuale che rischierebbe di mettere in difficoltà Fli.

La trattativa è in corso ma Monti non sarebbe entusiasta dell'ipotesi di associare Giannino. Andrea Riccardi, un altro dei componenti di «Verso la Terza Repubblica», ammette i momenti non facili: «Discussioni e difficoltà ce ne sono sempre, specie nella fase di avvio di un progetto politico nuovo. Mi auguro ora si possa ritrovare tutti il massimo di impegno e di unità».

Indiscrezioni e conferme sui nomi in lista si susseguono. L'altro ieri Franco Frattini veniva dato come sicuro candidato al Senato, ieri lui stesso chiariva: «Un convinto sostegno all'agenda Monti e al presidente Monti in nome del popolarismo europeo si può ben dare anche senza una candidatura». Ma è chiaro che gli ex parlamentari e i politici di peso finiranno nel listone del Senato. Si parla, tra gli altri, di Mario Mauro, Benedetto Della Vedova, Linda Lanzillotta e Nicola Rossi.

E mentre il premier è ancora a Venezia per una breve vacanza, stamattina a Roma ci sarà una riunione importante su simboli e candidature, presente lo stato maggiore di Italia Futura, Lorenzo Dellai, i rappresentanti delle associazioni e dell'Udc. Tra le cose da decidere, anche il nome della formazione: l'ipotesi prevalente, al momento, è «Lista civica per Monti». Ma lo Statuto, ancora da scrivere, dovrà prevedere anche chi avrà la titolarità del simbolo e il potere di utilizzo.

Il simbolo, che si richiamerà espressamente al Professore ed evocherà l'Europa, sarebbe già stato depositato a Bruxelles. Un altro logo è spuntato nei giorni scorsi: una doppia ellisse incrociata (una grigia ed una blu) all'interno della quale orbita la scritta «Democratici popolari per Monti», con la parola popolari che risalta sulle altre perché di colore nero, mentre «con Monti» è scritto in arancione. Ma decisioni conclusive ancora non sono ancora state prese.

 

 

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