1. BENEVENUTI AL RENZI-BLUFF-SHOW! DEI 10 MILIARDI DI TAGLI PERMANENTI ALL’IRPEF SOLTANTO UN MILIARDO E MEZZO AVREBBE COPERTURA STABILE. IL RESTO SONO “STIME”. OVVERO CHIACCHIERE. DI CERTO C’È SOLO LA SUA VOGLIA DI PITTIBIMBO DI VINCERE LE PROSSIME ELEZIONI A SUON DI BLA-BLA TRASUDA DA OGNI MOSSA DEL SUO GOVERNO 2. SFORTUNA VUOLE CHE PROPRIO IERI SIANO USCITE ANCHE LE STIME DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, E CHE QUESTE SIANO UN PO’ MENO GENEROSE: +0,6% NEL 2014 E +1,1% NEL 2015. PREVISIONI CONDITE DA UN PRESSANTE “ALLARME SU CREDITO E LAVORO” 3. TENETE A MENTE QUESTE CIFRE: IL GIOCO DI PRESTIGIO RENZIANO SI MISURERÀ QUI, MA DOPO LE EUROPEE (SE IL PD FIINISCE SOTTO IL 30% PER MATTEUCCIO SON CAZZI AMARI)

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - LA COMODA FISARMONICA DELLE STIME
Pittibimbo ci risparmia le slide, ma si presenta egualmente festante all'appuntamento con il Def, che al di là degli annunci andrà scritto per intero entro una settimana. Come previsto fa molte cose "di sinistra", come il taglio dell'Irpef e il buffetto alle banche, e invade il campo grillino alla vigilia delle elezioni, con provvedimenti su stipendi pubblici e lotta agli sprechi.

Il problema è che le famose coperture continuano a non convincere e la sua voglia di vincere le prossime elezioni e basta trasuda da ogni mossa del suo governo.
Il giochino è sempre nascosto nelle stime di crescita, che anche i governi tecnici sbagliano regolarmente per eccesso di ottimismo, come capitò perfino al Rigor Montis. Tutto il Def si regge su queste previsioni, che per il duo Renzi-Padoan registrano un aumento del Pil dello 0,8% quest'anno e dell'1,3% nel 2015, per poi salire costantemente fino all'1,9% nel 2018.

Sfortuna vuole che proprio ieri siano uscite anche le stime del Fondo monetario, dal quale provengono lo stesso Padoan e Lurch Cottarelli, e che queste siano un po' meno generose: +0,6% nel 2014 e +1,1% nel 2015. Previsioni condite da un pressante "allarme su credito e lavoro" (Corriere, p. 5). Tenete a mente queste cifre: il gioco di prestigio renziano si misurerà qui, ma ben dopo le Europee.

La Repubblica dei renziani fa da megafono in prima pagina: "Stangata su banche e manager. Spending review da 4,5 miliardi". E si inebria anche dentro: "Misure ad hoc per i poveri. Sconti a 14 milioni di italiani. Accelerazione delle privatizzazioni per 12 miliardi" (p. 4). Ma poi rifila un calcione micidiale al governo di Pittibimbo con un'analisi severissima di Federico Fubini: "Coperture a rischio. Un terzo una tantum e 3 miliardi di tagli sono già impegnati. I conti per finanziare quest'anno la manovra fiscale del 2014 non sono affatto così certi" (p.6).

Con un po' di pazienza, ecco i punti salienti dello "smontaggio": "Messo alla prova, l'intero edificio vacilla paurosamente. Le entrate dell'Iva legate alla liquidazione dei debiti dello Stato non rappresentano nuove risorse, ma solo un anticipo (...) Si sta spostando una posta di bilancio da un anno all'altro e si creerà dunque un ammanco equivalente nei prossimi esercizi.

Anche la scelta di tassare le banche sulle loro azioni Bankitalia è un altro buco da colmare l'anno prossimo". Infine, Fubini cita le perplessità della Ragioneria su tre miliardi di tagli già impegnati da misure incluse nell'ultima manovra del governo Letta. Risultato? Dei 10 miliardi di tagli permanenti all'Irpef soltanto un miliardo e mezzo avrebbe copertura stabile.

2 - L'EGEMONIA POLITICA AI TEMPI DEL ROTTAM'ATTORE
La perla di giornata ce la regala ancora una volta l'incommensurabile Cazzullo, che si avvia a schiena ben dritta verso la vicedirezione del Corriere (o la direzione della Stampa?): "Sono le dieci di sera, Matteo Renzi prima di cena fa il punto della situazione mentre segue la performance del ministro Guidi a Ballarò. E' decisamente di buon umore. ‘La prossima tappa sarà una campagna on line: ‘E tu cosa taglieresti?'. Partiamo subito, già nei prossimi giorni'".

Poi, l'epico racconto di come Pittibimbo ha spezzato le gambe alle banche: "Matteo Renzi rievoca l'incontro della mattinata con Antonio Patuelli, già politico di lungo corso e ora presidente dell'Abi, associazione bancaria italiana: ‘Avreste dovuto vedere la sua faccia quando gli ho detto del miliardo. Non se l'aspettava. Nessuno se l'aspettava. E le cose andranno avanti sempre di più".

E poi, sempre grazie al Cazzullo, il Renzismo spiegato da Renzie in persona: "Sarà un'accelerazione continua. Raggiungo una meta e rilancio, ne raggiungo un'altra e rilancio ancora" (p. 4).

Intelligente anche il taglio scelto da Fabio Martini sulla Stampa: "E il premier occupa tutti gli spazi: sinistra, destra e ‘indignati'. Un discorso di 20 minuti con accenni a diverse aree politiche e sociali" (p. 2). Mentre il Messaggero si dedica alle prossime "sfide" del premier: "Renzi: ora avanti con lo sforbicia-Italia. ‘Voglio far cambiare verso anche all'Ue e lo farò con il semestre di presidenza, ma prima rispetto gli impegni per essere credibile" (p. 5).

3 - LA ROTTAMAZIONE ALLA PROVA DELLE NOMINE
Il Corriere prende posizione in prima pagina sulle nomine in Enel, Eni, Finmeccanica, Poste eccetera eccetera, con un editoriale che don Flebuccio de Bortoli affida a Sergio Rizzo e contiene già nel titolo la richiesta di "un rinnovamento necessario". "Il fatto - scrive il paladino della lotta alla cosiddetta "casta" - è che sulle nomine Renzi si gioca un bel pezzo della propria credibilità di premier del cambiamento, forse ancora più che su certe riforme promesse. Perché il primo segnale concreto del nuovo ‘verso' non può che arrivare da lì. E che nelle aziende pubbliche ci sia una disperata necessità di ricambio del sangue è fuor di dubbio. Se dunque ci dev'essere un rinnovamento, che questo sia reale e radicale (...)".

Poi, una piccola stilettata al lavoro della commissione Attività produttive del Senato: "Per cambiare non è neppure necessario inventarsi regole e principi che potrebbero anche risultare incomprensibili al mercato, come ad esempio un limite al numero di mandati. Serve soltanto il coraggio delle proprie azioni, senza subire i soliti compromessi indigeribili con i partiti, le fazioni, le lobby" (p. 1).

Quanto ai nomi in circolazione, sempre il Corriere riporta: "Il Tesoro valuta l'azzeramento dei vertici operativi" e scrive che "come presidente Eni sembra avanzare la candidatura di Giampiero Massolo, direttore dei servizi di sicurezza e gradito a Silvio Berlusconi". Mentre per Poste, Sarmi potrebbe diventare presidente e per il posto di capo azienda sono in lizza Monica Mondardini (Cir) e Bianca Farina, ad di Poste Vita (p. 29).

4 - IL BANANA A VILLA ARZILLA?
L'uomo con i capelli catramati, le scarpe con il rialzo e le rughe esibite solo da quando c'è Renzie, potrebbe finire a dare una mano agli anziani, quelli veri. Quelli bisognosi. Sulla Stampa, "Berlusconi segua anziani e disabili. Sì all'agibilità politica'. La proposta: un giorno a settimana ai servizi sociali. Domani la decisione: è stata indicata una casa di cura nei pressi di Milano".

Come scrive Paolo Colonnello: "Berlusconi potrebbe sperimentare con profitto la sua ricerca di consenso anche in questa nuova ‘Villa Arzilla' dove, tra coetanei molto meno fortunati di lui, forse avrebbe modo perfino di riconsiderare il privilegio delle sue immense ricchezze" (p. 8).

Il Corriere racconta la triste vigilia nel cuore della Brianza: "L'attesa ad Arcore con Francesca, i figli e il tablet. La speranza di una sentenza a decorrere dal 26 maggio. Toti: non credo che il Tribunale metterà bavagli. Lontano da Roma per ordine dei legali che temono sfoghi contro i magistrati. L'ex Cavaliere pensa a una campagna web" (p. 6).

5 - INVICTUS!
Il Giornale riapre il caso: "Quella testimone mai ascoltata che può riaprire il caso Mediaset. In una deposizione Dominique Appleby ha fatto luce sul ruolo di Frank Agrama: ‘Berlusconi era una sua vittima'. Ma i pm milanesi non l'hanno mai interrogato" (p. 2). Con Berlisconi, il bello è che le storie non finiscono mai. Neppure quando sono finite.

6 - LA RESISTENZA E' TUTTA DEMOCRATICA
Pittibimbo si trova sempre nella curiosa situazione di avere l'unica vera opposizione in casa propria, nel partito del quale è segretario: "Minoranza Pd in trincea. Bersani: ‘Quella roba va bene in Sud America'. Renzi: cercano visibilità, sul Senato non cambio. Napolitano firma il ddl, ora esame in commissione". E Vannino Chiti, intervistato da Repubblica, fa la voce grossa: "La disciplina di partito non vale in questo caso e io ho i voti di M5S e Forza Italia" (p. 8)

7 - LA GUERRA DIETRO OGNI PAROLA (ANGOLO DI VIGILANZA LINGUISTICA)
Simpatica trovata di marketing interno alla Fiat, che si è rivolta a una società di comunicazione per impacchettare le auto straniere sul piazzale riservato ai dipendenti, accompagnando il gradito scherzo con un cuoricino e la scritta: "Vederti con un'altra mi ha spezzato il cuore...Ma ciò nonostante continuiamo a pensare a te". E via con uno sconto del 26% sull'acquisto di una nuova Fiat.

Qualche protesta dalla Fiom, che cade un po' in trappola, ma quello che a noi interessa sono le parole d'ordine. E in questo l'articolo di Repubblica è utilissimo: "Secondo i creativi di So Simple, però, gli impiegati avrebbero risposto alla piccola azione ‘con lo spirito giusto e senza mostrare il benché minimo segno di imbarazzo'. Qualche episodio è stato ripreso e immortalato dalle videocamere e le immagini delle performance dovrebbero essere presto montate e diffuse in Rete e sulle piattaforme social attraverso clip virali, che prevedibilmente totalizzeranno numeri considerevoli di visualizzazioni" (p. 21).

Raramente le prove tecniche di lavaggio del cervello ai tempi di Internet sono state così ben spiegate - vantarsi a volte ha i suoi pregi - come in queste poche righe dedicate alla virilizzazione delle performance.

 

MATTEO RENZI MARIANNA MADIA MARIA ELENA BOSCHI STEFANIA GIANNINI FEDERICA MOGHERINI IN SENATO FOTO LAPRESSE RENZI E PADOAN COTTARELLI FEDERICO FUBINIbankitaliaAldo Cazzullo e Francesco Guccini Antonio Patuelli Silvia Monti De Benedetti Monica Mondardini ed Enrico Letta Frank AgramaLUIGI GUBITOSI ANDREA CECCHERINI FERRUCCIO DE BORTOLI MARCUS BRAUCHLI VICE PRESIDENTE WASHINGTON POST Giampiero MassoloBERLU E BERSANI ARRIVO

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...