paolo sorrentino berlusconi

‘VENGA A GIRARE A VILLA CERTOSA, NEL MAUSOLEO DI ARCORE, LE METTO A DISPOSIZIONE TUTTO’. BERLUSCONI INCONTRA SORRENTINO, PAZZO DI LUI, ED E' GIA' UN FILM INCREDIBILE - SILVIO LO SEDUCE A PALAZZO GRAZIOLI, CON LETTA E GHEDINI: ‘LEI È STRAORDINARIO, IL MIO PREFERITO, HO VISTO TUTTI I SUOI FILM’ - LA BIOGRAFIA DI FRIEDMAN LO DELUSE DA MORIRE - CACCIARI: ‘UN FILM SUL BUNGA BUNGA? NON FREGA PIU' NIENTE A NESSUNO DELLE SERATE DI ARCORE. TUTTE COSE PASSATE IN GIUDICATO, ANZI FARANNO IL GIOCO DI BERLUSCONI…’

paolo sorrentino 069paolo sorrentino 069

1. E SILVIO DISSE A PAOLO: ‘PORTA IL SET AD ARCORE’

Malcom Pagani per ‘Il Messaggero

 

Proprio come il Toni Servillo andreottiano, curvo nel fisico e flessibile nella laica attitudine alla vita: «Io non ho mai creduto che si possa distinguere l'umanità in due categorie, angeli e diavoli, siamo tutti dei medi peccatori». Paolo Sorrentino, refrattario al manicheismo, non giudica ma osserva.

 

Archiviati calciatori all'ultimo passo, riciclatori di denaro nella Svizzera verde, usurai della palude pontina, cantanti lontani dalle scene, annoiate terrazze romane e senescenze su cui riflettere all'ultima curva dell'esistenza, eccolo concentrarsi sul più grande spettacolo pop dell'ultimo quarantennio, Silvio Berlusconi da Milano, 81 anni a settembre, a ben vedere, un ragazzino.

 

youth di paolo sorrentinoyouth di paolo sorrentino

Fin dai tempi in cui immaginava Marx, Nietzsche e Gesù a disquisire della sorte di dio, Sorrentino ha sempre avuto un'attrazione per quelli che invece di mettersi comodi e appassire, giocano d'azzardo. Berlusconi l'ha fatto senza preoccuparsi delle conseguenze dell'odio o dell'amore ed esattamente come ogni altro oggetto d'indagine del regista, in questi anni di cinema a darsi la staffetta con la cronaca, Sorrentino l'ha studiato senza rinunciare alla tentazione di incontrarlo.

 

ZELIG IN VIA DEL PLEBISCITO

gianni letta silvio berlusconigianni letta silvio berlusconi

Non solo Veronica Lario dunque- conosciuta come informava La Stampa di ieri da Sorrentino e dall'attrice che dovrebbe interpretarla in Loro, Elena Sofia Ricci, ma Berlusconi stesso. Il set dell'ospite inatteso è Via del Plebiscito. Accanto a Sorrentino e al suo storico produttore, l'amico fraterno dei tempi di Napoli, Nicola Giuliano della Indigo, tre uomini. Niccolò Ghedini, ansioso di carpire nella conversazione - il duro lavoro di sempre - cenni e pretesti per possibili future azioni giudiziarie.

 

Un Gianni Letta sornione, apparentemente distante, ma in realtà attentissimo a ogni sillaba- comunque meno loquace di quando seduto su un altro divano, con la sigaretta in bocca e il taccuino in mano recitava per Alberto Sordi in Io so che tu sai che io so e infine, il vero protagonista di giornata, lo Zelig di questi nostri anni agitati, ribaldi e confusi, Berlusconi.

 

BERLUSCONI SCATENATO

Toni Servillo e Paolo Sorrentino sul palco degli OscarToni Servillo e Paolo Sorrentino sul palco degli Oscar

Un Berlusconi scatenato. Allegrissimo. Felice di poter parlare di cinema come anni fa era solito fare con Freccero e di blandire e sommergere di prospettive il nostro autore più importante, sperimentando la seduzione già esplorata con una parte rilevante del paese: «Lei è un regista straordinario, il mio preferito in assoluto, ho visto tutti i suoi film, le metto a disposizione tutto quel che vuole».

BERLUSCONI ARCOREBERLUSCONI ARCORE

 

 E per tutto, l'uomo abituato ad atterrare a Milanello in elicottero o marciare in fila ai Caraibi con la truppa, intendeva ciò che non si può valutare. Ciò che è etereo. Ciò che per definizione balla tra terra e cielo. Sorrentino, divertito e un po' basito, ascoltava. Silvio disponeva la mercanzia: «Se lo desidera le permetto di girare a Villa Certosa o nel mausoleo di famiglia ad Arcore». Nel solco della polaroid di Enzo Biagi: «Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice» limiti e confini cadevano uno a uno.

BERLUSCONI A VILLA CERTOSABERLUSCONI A VILLA CERTOSA

 

A tanta felicità nel vedersi ritratto in un quadro in via di costruzione (senza sospettare, per innato ottimismo, che il dipinto possa essere tutt'altro che apologetico) corrisponde un'antica aspirazione berlusconiana già plasticamente resa pietra viva da Cascella: l'immortalità.

 

SILVIO ECUMENICO

Ben venga Sorrentino, quindi. Anche il Sorrentino più critico, perché comunque non sarà nulla che possa somigliare alle portate usa e getta di pronto uso interpretate dai personaggi del Bagaglino (Bye bye Berlusconi) né alle fiamme un po' ideologiche de Il Caimano di Nanni Moretti. Sorrentino- in quanto Sorrentino- è la convinzione di Berlusconi, farà qualcosa di diverso.

 

Le foto di Roberta e Noemi a Villa Certosa Le foto di Roberta e Noemi a Villa Certosa

Non più ritratti foschi, postumi e un po' iettatori quindi alla Jfk o biopic funerari alla Malcolm X, ma un film da vedere in piedi, in vita, tutto per sé, che esattamente come capitato ad Andreotti con Il Divo, gli permetta di durare più a lungo dell'anagrafe, della politica, delle elezioni e delle possibili alleanze, consentendogli di proiettare il proprio nome nei decenni a venire. Bene? Male? A questo punto è indifferente.

 

pietro cascella silvio berlusconi mausoleo arcorepietro cascella silvio berlusconi mausoleo arcore

Berlusconi la immagina come una sottile linea rossa da varcare, in cui, proprio come nei film di Malick, mito e suggestione, critica e analisi si possano confondere fino a trovare il loro punto d'incontro in un passato che si affacci sul futuro. Un futuro che nessun kit o Storia italiana spedita agli elettori e nessuna biografia (tantomeno quella vergata da Friedman che deluse Silvio oltremisura: «Ma come? Gli ho dato tutto quel tempo ed è venuta fuori una schifezza») avrebbero mai potuto rendere eterno. Sorrentino girerà la propria opera in assoluta autonomia e il risultato (è una certezza) non sarà mai un cinegiornale Luce.

BERLUSCONI FRIEDMANBERLUSCONI FRIEDMAN

 

Ma Berlusconi, che in fondo anela girare il film della propria parabola nel ruolo di regista, guarderà al prodotto finale con benevolenza. Vedrà l'opera del premio Oscar- a prescindere dai contenuti- come un Oscar alla carriera. Come l'ultimo prezioso tentativo di stupire. Come un'appendice. In fondo, un film di Paolo Sorrentino, varrà comunque milioni di Porta a porta. Un film per Loro, come da titolo, ma soprattutto per se stesso. Non è in fondo questa l'essenza del vero Silvio?

IL LIBRO DI FRIEDMAN SU BERLUSCONIIL LIBRO DI FRIEDMAN SU BERLUSCONI

 

 

 

2. CACCIARI: «ANCORA IL BUNGA-BUNGA? PATETICO»

Tommaso Montesano per ‘Libero Quotidiano

 

«Berlusconi è risorto grazie all' infinita serie di colossali errori del centrosinistra». Ma Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia ai tempi dell' Ulivo, non è sorpreso dal rientro sulla scena, e in grande stile, del leader di Forza Italia: «L' avevo previsto. Del resto lui è sempre stato un federatore; al contrario di Renzi, che invece ragiona come una monarca toscanaccio, da strapaese.

Di questo passo ci sono tutte le condizioni perché il centrodestra vinca le prossime elezioni».

 

L' Italia è tornata al 1994?

cacciaricacciari

«Questa è solo un' impressione ottica e il primo a saperlo è proprio Berlusconi».

 

Ma non ha appena detto che il Cav è risorto?

«Certo, ma Berlusconi non potrà comunque essere più il premier. Dovrà trovare un candidato per il centrodestra e questo è un grosso problema. Detto questo...».

 

Detto questo?

SALVINI MELONI BERLUSCONISALVINI MELONI BERLUSCONI

«Si sta giocando molto bene le sue carte da padre nobile, da federatore della coalizione. Anche con Matteo Salvini».

 

E quali sono queste carte?

«Con il segretario della Lega, ad esempio, non sta esasperando i toni, sta lasciando decantare le cose».

 

E con Renzi?

«Ha compreso meglio di altri l' estrema debolezza, sul piano dell' immagine tutta arroganza e prepotenza, del segretario del Pd. Renzi non ha fatto altro che aggiungere errori alla serie di sciagure del centrosinistra. Errori, poi, che non è neanche il termine esatto».

 

Il termine giusto qual è?

elena sofia ricci 2elena sofia ricci 2

«Si tratta della storica mancanza di analisi culturale, di strategia, del centrosinistra. Una serie iniziata con la defenestrazione del primo governo Prodi e proseguita con il governo D' Alema, inventato con l' aiuto di Cossiga e Buttiglione, fino all' invenzione del Pd; un puro assemblaggio di vecchi gruppi dirigenti da rottamare».

 

Poi è arrivato Renzi.

«Al contrario di Berlusconi, che ha sempre cercato di federare con spirito inclusivo, non cacciando mai nessuno, Renzi non ha la testa per organizzare un partito. Il Pd doveva cercare i migliori, formare gruppi dirigenti, élite politiche e amministrative solide, ma la testa di Renzi va dall' altra parte. E poi non si è mai vista una roba del genere...».

 

A cosa pensa?

«Mi chiedo: si è mai visto un leader di centrosinistra che ha come massimo nemico il sindacato? Neanche Trump...».

 

sorrentino e servillo COVERsorrentino e servillo COVER

La stella di Berlusconi è tornata così a risplendere che dopo Ferragosto il regista Paolo Sorrentino girerà addirittura un film sulle serate di Arcore...

«In Italia non frega più niente a nessuno delle serate di Arcore».

 

Fatto sta che in tutto questo è in arrivo un nuovo lungometraggio sul Cav.

«Patetico. Tutta roba ormai passata in giudicato. Oltretutto cose così fanno solo il gioco di Berlusconi».

 

Che centrosinistra si aspetta alle elezioni del 2018?

«Naturalmente con Renzi, che però avrà pochissime possibilità di fare il premier, quale che sia la coalizione. Peccato che Renzi voglia comunque fare il presidente del consiglio al grido di "dopo di me il diluvio". Un altro grandissimo errore».

SILVIO BERLUSCONI E VERONICA LARIO SILVIO BERLUSCONI E VERONICA LARIO

 

Ma nel centrosinistra non c' è solo il Pd.

«Ah sì. Ci saranno anche i resti di quella che io chiamo la tardo-sinistra».

 

Facile immaginare a chi si riferisca...

«Pisapia, Bersani... Francamente non so quale risultato potranno avere».

 

Li vede alleati del Pd?

«Se, dopo tutto quello che è successo, stringessero un' alleanza con Renzi prima delle elezioni, sarebbero seppelliti da una risata omerica.

Ma dopo il voto può succedere di tutto».

 

 

portofino07 silvio berlusconi veronica lario lapportofino07 silvio berlusconi veronica lario lap

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO