ALLARME ROSSO A PALAZZO GRAZIOLI: BERLUSCONI NON È CONVINTO DELLA TESI DI COPPI (RINUNCIA ALLA PRESCRIZIONE, RINVIO E CAMBIO DI COLLEGIO)

Liana Milella per "La Repubblica"

Ore decisive per il destino del processo Mediaset e per le sorti dell'udienza che si terrà in Cassazione il 30 luglio. Ancora una volta il destino giudiziario di Berlusconi e le sorti politiche del Paese s'intrecciano. Ieri sera c'è stato un lungo vertice a palazzo Grazioli tra il Cavaliere e i suoi avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi.

Tutto lascia intendere - soprattutto dopo le parole pronunciate da Napolitano in mattinata - che si vada a una richiesta di rinvio dell'udienza già nelle prossime ore o al massimo all'inizio della prossima settimana, con contestuale rinuncia alla prescrizione da parte dell'imputato. La difesa è intenzionata anche a spendere i dettagli sul calcolo della prescrizione medesima, fatti anche in Cassazione, che avrebbe tempi assai più lunghi - quantomeno fine settembre - rispetto a quelli stimati, dicono Ghedini e Coppi, dalla procura di Milano e dalla Suprema corte.

È quasi ora di cena quando i due legali Ghedini e Coppi entrano a palazzo Grazioli. Il secondo, il famoso legale di Andreotti, è infastidito da quel dossier del Pdl sul processo Mediaset diffuso in mattinata che contesta il contenuto dell'inchiesta, parla di processo «assurdo e risibile», valuta che «sia costato ai contribuenti una ventina di milioni di euro», nega le conclusioni, perché «in qualsiasi altra sede, e non a Milano, l'ex premier sarebbe stato assolto». Ma come non ama i toni urlati e le gratuite aggressioni ai giudici, Coppi valuta come inutilmente urticanti le contestazioni nel merito.

Sul piatto c'è una decisione importante, già discussa tra Ghedini e Coppi, sull'opportunità di rinviare l'udienza del 30 luglio oppure no. Coppi è per il rinvio, ne ha già parlato col presidente, gliene ha spiegate le ragioni. Non solo: per lui la rinuncia alla prescrizione è una mossa tattica di rilievo. Ghedini non è del tutto convinto, certo com'è che tanto Berlusconi sarà comunque condannato. Meglio in piena estate che in autunno. Berlusconi è rimasto nell'incertezza per una settimana, non del tutto convinto che rinviare sia proprio la soluzione migliore.

Il Cavaliere ha ancora la speranza, s'illude che la prescrizione possa giocare a suo favore, che il dibattimento fino all'ultimo possa saltare. C'è chi gli ha prospettato l'ipotesi che i giudici della Cassazione potrebbero accorgersi che tra primo e secondo grado sono stati commessi gravi errori e che il processo vada rispedito di fronte al giudice di appello. A quel punto scadrebbe la prescrizione e il processo verrebbe fulminato.

Coppi, che in Cassazione ci lavora da quarant'anni, come non manca di sottolineare in ogni conversazione, non la pensa affatto così. Per questo sponsorizza la tesi della richiesta di un rinvio che, se venisse concesso, farebbe passare il dibattimento dalla sezione feriale della Suprema corte a quella ordinaria, la terza, che si occupa stabilmente delle frodi fiscali.

Proprio la composizione del collegio, a partire dal presidente Antonio Esposito, considerato negli ambienti dell'ex premier una toga "nemica" di Berlusconi, «uno da cui è scontato che arrivi una condanna», spiegherebbe l'insistenza a spostare il processo per farlo tornare nell'ambito della terza sezione ordinaria in cui i reati contestati per Mediaset potrebbero essere valutati da giudici molto esperti e che normalmente si occupano solo di quell'ambito giuridico.

A questo punto l'ultima parola spetta a Berlusconi. Al quale è stato assicurato che già in questi giorni la Cassazione ha lavorato a verificare l'effettiva scadenza della prescrizione in vista di quel possibile rinvio di cui ha parlato anche il presidente della Cassazione Giorgio Santacroce. Cosa potrebbe accadere dunque?

La difesa chiede subito il rinvio. Il 30 si va comunque in udienza. Il relatore Amedeo Franco dà conto dei calcoli della prescrizione, ma Coppi e Ghedini annunciano la rinuncia. A quel punto tutto si rinvia all'autunno. Ma oggi, a guastare la giornata, è in arrivo anche la sentenza del processo Ruby/2 con Minetti, Mora e Fede imputati e un'altra udienza a Napoli, davanti al gup, su De Gregorio e la compravendita dei senatori.

 

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