BETTINI UTOPIA: “SOGNO UN PD CHE VADA DA SEL AI MODERATI” – “IL CAV NON SI BATTE COL CARCERE” - “RENZI? LA CARTA VINCENTE”

Giampiero Marrazzo per Avanti!online

"Un campo unico di democratici, dove ognuno possa esprimere le proprie opinioni, dai militanti agli iscritti, e che sia fondato su una democrazia deliberante. Un partito formato da più agorà". Sono queste le parole che Goffredo Bettini, già coordinatore del Pd e uomo chiave nel Lazio per il Partito democratico - o meglio del centrosinistra negli ultimi vent'anni-, utilizza con l'Avanti! per definire il sogno politico contenuto nel documento congressuale di 32 pagine che ha presentato martedì scorso in una sala del Capranichetta a Roma stipata di bettiniani storici e fedelissimi renziani. E proprio tale affollamento ha creato quella discussione che ha tenuto banco negli ultimi giorni su un eventuale, a dir il vero abbastanza chiaro appoggio politico tra il tattico Bettini e il giovane Renzi. Seppur non totale, cioè non onnicomprensivo delle cariche in lista, quella di segretario e quella di premier.

Questo documento, a suo dire, non è una mozione congressuale, ma un testo per discutere da qui a settembre in vista del congresso del Pd.
Esattamente. E' un testo in cui sentivo il bisogno di chiarire il punto di emergenza democratica a cui siamo arrivati, e la necessità per il Pd - se vuole aiutare il paese - di un cambio radicale di se stesso e del suo rapporto con i cittadini.

Presentandolo ha sottolineato: "E' un'iniziativa sui contenuti, non sui nomi".
E' una proposta per tutti i candidati. Il mio interesse è che vi sia il massimo del sostegno e della convergenza su questa idea nuova di Pd, e che nelle prossime settimane e mesi che ci dividono dal congresso questo documento sia letto e approvato anche nelle tante federazioni sul territorio.

Mentre su Renzi ha detto: "Lo voterei premier", ma che non dovrebbe candidarsi alla segreteria. Perché?
Secondo me sarebbe utile, in uno schema virtuoso per il Pd e per il Paese, salvaguardare Renzi come carta fondamentale per battere Berlusconi, e cercare di riavvicinare le istituzioni e la democrazia ai cittadini.

Insomma vede un'altra figura alla segreteria del Pd?
Essendo un lavoro diverso fare il segretario rispetto a quello del premier, vedo una persona forte e autorevole che abbia un mandato lungo, magari di cinque anni. Se poi Renzi, legittimamente, deciderà di candidarsi, giudicherò la sua candidatura sulla base della convergenza o meno sui contenuti espressi nel mio documento. In sintesi: non c'è un incondizionato sostegno per la leadership al governo, e sulla segreteria del Pd c'è da verificare.

Possiamo dire quindi che per lei le figure di segretario e premier devono essere separate?
Sono in questo momento due mestieri diversi. La coincidenza poteva avere un senso con uno schema di bipolarismo chiaro e forte, mentre oggi è tutto più confuso: c'è una legge elettorale che non si sa dove approderà, un premier deciso dalle primarie, all'interno di una coalizione, e il segretario del partito scelto sempre attraverso primarie, ma per fare un altro lavoro. Può accadere che il segretario sia anche il candidato premier, di certo non è obbligatorio.

Lei dice di lavorare per l'unità della sinistra, perché le divisioni che esistono sono "nella testa dei gruppi dirigenti e non nel nostro popolo". Crede sia realmente possibile?
Certo, lo dico anche nel mio documento in cui parlo di un campo unico di democratici che vada da Sel alle forze più moderate, e dove ognuno possa esprimere le proprie opinioni, dai militanti agli iscritti, e che sia fondato su una democrazia deliberante. Per dirla in breve: un partito che sia formato da più "agorà".

E la vocazione maggioritaria dov'è finita?
Nel documento faccio una proposta molto netta: io dico che le divisioni nel campo del centrosinistra sono funzionali solo a certe oligarchie politiche che vogliono mantenere in piedi il proprio orticello. L'empatia democratica, la voglia di unità, devono essere più forti di queste divisioni. C'è bisogno di un campo unico dei democratici che abbia uno sguardo sul mondo e che utilizzi l'azione di governo e i programmi per rendere più civile la nostra società, piuttosto che il "tutti contro tutti" che non fa altro che rendere più unita la destra.

Secondo il segretario del Psi Riccardo Nencini "l'occasione" per lavorare all'unità della sinistra "è l'appuntamento delle elezioni europee della prossima primavera, quando i cittadini sceglieranno il nuovo parlamento e potranno indicare il futuro presidente della commissione" e "le strade incrociarsi sotto il tetto del Pse". Cosa ne pensa?
Penso che la trasformazione, diciamo così, radicale che sta avendo il socialismo europeo e perfino l'Internazionale Socialista, che raccoglie dentro tante esperienze democratiche diverse, permette ad un campo democratico di vivere insieme a livello internazionale. Sono stati fatti dei passi in avanti molto forti rispetto a quell'ancoraggio - in parte superato dalle trasformazioni della società - alla radice novecentesca. E' un lavoro che si sta compiendo perché c'è grande voglia di adeguamento rispetto ai cambiamenti del mondo.

Processo Mediaset. Mercoledì si è creata una notevole polemica rispetto al blocco dei lavori d'aula chiesto dal Pdl, a cui hanno aderito anche gli onorevoli del Pd. Lei come si sarebbe comportato?
Non sono per drammatizzare il passaggio, anche se la richiesta aveva un evidente sapore politico e di provocazione politica. Sarebbe stato più giusto non accoglierla, ma va detto anche che nei lavori parlamentari si offre questa possibilità.

Che stabilità vede in questo governo?
L'attuale governo risponde ad uno stato di necessità, non avendo vinto nessuno le elezioni. Certo si sta lavorando con dignità, ma è un esecutivo anomalo che ha dentro di sé un dispositivo di distruzione: Berlusconi.

Sentenze a parte, come si batte il Cavaliere?
Con una piena vittoria delle forze democratiche, e non attraverso il carcere o una sentenza. La presenza di Berlusconi è un'anomalia all'interno della politica italiana che ancora non siamo riusciti a sconfiggere. Questa è un'altra domanda che il congresso del Pd si dovrà porre.

Mi tolga una curiosità, è pacifico pensare che un politico come lei, così addentro alle questioni di partito, possa essere molto utile a Renzi che invece vede nella struttura organizzativa e dirigente quasi un appesantimento per il suo cammino verso Palazzo Chigi?
Renzi, che ha un profilo più espansivo, non è che non voglia parlare con i gruppi dirigenti, solo non intende entrare nel dibattito interno ai partiti. Tuttavia va detto che spesso si fanno discussioni politiche, dibattiti a mezz'aria in un paese che ha il 50% di astensionismo alle elezioni. La gente è fuori da questa nostra giostra politica, Renzi lo avverte e ha paura di entrare in una dimensione astratta.

E' arrivato il momento, forse l'ultimo per la politica, di far capire ai cittadini di essere dalla loro parte?
Le cose non si cambiano solo utilizzando le leve di governo. Nessuno si può illudere che senza un grande soggetto politico e democratico che riapra i canali ad una rappresentanza dal basso si possa governare stabilmente. Per risolvere i problemi bisogna riconnettere la politica alla società, che è fatta di singole persone con sempre meno punti di riferimento.

Era meglio forse quando c'era il sentimento dell'antipolitica piuttosto che il totale disamore, perché sta a significare che ormai il rapporto cittadini/politica è quasi del tutto deteriorato, come una coppia che ormai non si ama più e non perde neanche più tempo a litigare.
A questa domanda posso risponderle solo in un modo: sì, è esattamente così.

 

Goffredo Bettini Bettini Goffredo Intervento di Goffredo Bettini Goffredo Bettini GOFFREDO BETTINI MATTEO RENZISILVIO BERLUSCONI logo partito democratico

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO