ATAC-CATEVI! – BIGLIETTI CLONATI E FONDI OCCULTI ALLA POLITICA: “ALL’ATAC UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE” - LA DENUNCIA NELL’INCHIESTA INTERNA DEL 2012: “IL PERICOLO PER L’ATAC È SE STESSA!”

Daniele Autieri e Carlo Bonini per "la Repubblica"

Atac, l'azienda di trasporto pubblico di Roma, entra nella "tempesta perfetta". L'inchiesta di
Repubblica sulla doppia contabilità assicurata dalla truffa dei biglietti clonati (70 milioni di euro l'anno sottratti ai libri contabili) e il patto politico trasversale (sinistra e destra) che nel tempo (13 anni) l'avrebbe consentita in cambio di finanziamenti occulti assicurati proprio da quel "bilancio nero", accende la rabbia della città, dei sindacati, delle associazioni di consumatori.

Sollecita buona parte dell'arco politico consiliare in Campidoglio, dal Pd al Movimento 5 stelle a Sel, alla lista Marchini, alla Lista civica Marino, fino all'ex sindaco Alemanno (che di Atac è stato azionista unico fino a quattro mesi fa), a chiedere l'azzeramento dei vertici aziendali, a una «pulizia che stavolta sia davvero tale». Convince il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, a dare alla faccenda la dignità e il peso di una questione politica nazionale, chiedendo «un'inchiesta interna i cui risultati vengano resi noti in tempi rapidissimi all'opinione pubblica».

Tutti chiedono di scoperchiare il verminaio di un'azienda il cui dissesto è sotto gli occhi di tutti da molto tempo. Solo a volerlo vedere e non tollerare. Tutti - anche chi, come il Campidoglio, di Atac è proprietario unico da sempre - si interrogano ora su come sia stato possibile che Atac abbia gonfiato i propri organici oltre misura (12mila dipenden-ti), raggiunto un indebitamento di 1 miliardo 600 milioni di euro, perda 150 milioni di euro l'anno, per ritrovarsi senza un quattrino per pagare gli straordinari degli autisti e far circolare nelle strade un parco veicoli degno di questo nome.

L'amministratore delegato di Atac, Danilo Broggi (nominato da Marino nel luglio scorso), al termine di una giornata di infernale silenzio consegna alle agenzie di stampa una breve nota che conferma quanto riferito giovedì mattina da Repubblica.

Che l'Atac sapeva cosa era accaduto e stava accadendo nei suoi uffici. Da almeno tre anni. «La questione della truffa consumata sul sistema di bigliettazione Atac è nota all'azienda», si legge. «Atac ne ha fatto oggetto di documenti di indagine interna sin dal 2010. Tale attività ha condotto, nell'agosto del 2012, alla consegna alla Procura della Repubblica di un rapporto commissionato a uno studio legale esterno. Sin dal momento del mio insediamento, tuttavia, ho avviato ulteriori approfondimenti sui processi organizzativi per verificare se ci siano state o meno inerzie da parte aziendale. Per il resto, riconfermo la piena collaborazione al lavoro dei magistrati».

Conviene dunque tornare proprio a quell'audit interno consegnato nell'estate 2012 alla Procura, di cui Repubblica è in possesso e di cui ha già dato in parte conto ieri. Perché la lettura delle 374 pagine di quel rapporto consente di comprendere quanto e in che termini ultimativi l'azienda e il suo azionista (il Campidoglio) sapessero. «Diversa e più pericolosa - si legge a pagina 309 - si presenta la situazione nel caso di attacchi (alla sicurezza del sistema di bigliettazione, ndr) che si originano in seno all'azienda, per cui si potrebbe affermare che il pericolo per Atac è se stessa!».

Già, «il pericolo per Atac è se stessa!». Il punto esclamativo è degli estensori dell'audit e suona come il grido disperato di chi non sa più come farsi ascoltare. Di chi vede qualcosa che lo spaventa. Scrive infatti delle possibili responsabilità in Atac lo studio legale Guidone di Napoli, il cui parere è allegato al dossier: «Non va sottaciuta la possibile sussistenza di un'associazione per delinquere».

 

atac b atacautobus gianni alemanno gianni alemanno

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...