BOLDRINOFOBIA! - ANCORA BUFERA SULLA PRESIDENTA, I GRILLINI CHIEDONO LE DIMISSIONI E LEI FRIGNA: “BERSAGLIO DI UNA DELEGITTIMAZIONE”

Da Corriere.it

Tra i 5 Stelle e la Boldrini è ormai rottura totale. Questa volta l'occasione è offerta dal rinvio della discussione del nuovo testo sull'omofobia deciso dalla presidente della Camera per consentire alla maggioranza di trovare un accordo. La mossa non è piaciuta per niente al Movimento Cinque Stelle che ha protestato accusando la Boldrini di non essere imparziale.

Di più. Su Facebook il deputato Alessandro Di Battista scrive: «La presidente Boldrini, mi piange il cuore a dirlo, appare sempre più inadeguata, incompetente, nervosa, di parte (riascoltate le sue parole quando mi sono "permesso" di criticare il Pd e di chiedere che i ladri fossero sbattuti fuori dal Parlamento) e arrogante».

E conclude: «Come tutte le persone di scarsa personalità - aggiunge il grillino - tende ad assecondare regolarmente il "grande potere" e si dimostra più realista del re. Che peccato. La mia non è affatto una critica politica, per confermarlo vi informo che il vice-presidente Giachetti (Pd) è capace, professionale e superpartes e voi sapete cosa io pensi del Pd».

Ma lo stesso Giachetti risponde su Twitter: «Non accetto di essere usato da M5s contro la Presidente Camera. Se avessi presieduto avrei agito nel medesimo modo. Come da regolamento».

LA BOLDRINI
La replica della Boldrini non si fa attendere e arriva attraverso una nota: «La Camera e la sua Presidenza sono il bersaglio di una costante e strumentale opera di delegittimazione, in Aula come in rete».

Poi aggiunge: «Voglio ringraziare tutti i gruppi della Camera per la solidarietà espressa in Aula dopo le polemiche sollevate dal Movimento 5 Stelle e per aver sottolineato che le mie decisioni sono state assunte nello scrupoloso rispetto del Regolamento. Intendo queste manifestazioni di sostegno come indirizzate non solo e non tanto alla mia persona, ma all'Istituzione che ho l'onore di rappresentare».

CARFAGNA
La portavoce del gruppo Pdl alla Camera Mara Carfagna ha voluto esprime «la piena e sincera solidarietà alla Presidente Boldrini, per l'ennesimo atto di intolleranza subito»: «Ancora una volta gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno dato prova del loro alto senso delle Istituzioni, fondato sul rispetto dei regolamenti e di chi ha il compito di farli osservate. Un esempio di democrazia avanzata, a 5 stelle appunto».

IN AULA
Così le tensioni tra Pd e Pdl sul nuovo testo contro l'omofobia, e dopo le dimissioni di uno dei relatori del provvedimento (Antonio Leone del Pdl) è di nuovo polemica alla Camera. Stamane, quando sarebbero dovute iniziare le votazioni sugli emendamenti, Ettore Rosato del Pd ha chiesto una «breve sospensione». Brusii di disapprovazione dai banchi dell'opposizione e Rosato aggiunge: «Mi spiace ma ci sono dei problemi che stiamo cercando di risolvere perché le leggi si fanno cercando di trovare un consenso».

IL COMITATO DEI NOVE
Il nodo rimane l'estensione delle aggravanti delle Legge Mancino anche al nuovo reato di omofobia. Il Carroccio ha chiesto un rinvio del testo in commissione visto che manca l'accordo nella maggioranza. La manovra non è piaciuta per niente nemmeno ai Cinque Stelle che si sono presentati in Aula con garofani rosa all'occhiello, nel taschino o tra i capelli. Una iniziativa che, spiegano, vuole «ricordare i garofani rosa che portavano i deputati inglesi quando hanno approvato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. È di buon auspicio...».

GLI ATTACCHI
Non è mancata una protesta formale anche sui social network.«Omofobia. Finiscono i lavori in commissione, finisce tutto ma visto che i partiti non si sono accordati chiedono di rinviare i lavori e non votare o peggio ancora rinviare alle 16. Una vergogna», ha scritto su Twitter il deputato Riccardo Nuti. «È un testo su cui abbiamo lavorato con il Pd e con Scelta Civica e su cui c'era pieno accordo. Chiediamo quindi di tornare al testo originario», spiega Giulia Di Vita.

I CINQUE STELLE SOSPESI IN AULA
E se da alcuni deputati inizialmente sembrava essere partita la richiesta delle dimissioni alla presidente della Camera Laura Boldrini, la linea dura è stata poi smentita da altri che hanno attenuato le posizioni dei loro colleghi. «Non chiediamo le dimissioni». spiega Giulia Di Vita.

«Piuttosto un nostro collega Christian Iannuzzi durante un suo intervento ha detto "se Boldrini non si sente in grado di rappresentare quest'aula in modo imparziale, è meglio che si dimetta"», continua Di Vita. Alla fine l'esame del testo è stato rinviato. La proposta di inversione dell'ordine del giorno è stata avanzata dal relatore del Pd, Ivan Scalfarotto, e appoggiata dal Pdl.

Contrario invece il Movimento 5 stelle. Il rinvio è stato votato con 211 voti di differenza. Adesso l'aula discute di alcune mozioni relativi alla situazione del trasporto pubblico locale. Sel ha chiesto di prevedere una seduta fiume ma su questo, ha risposto il presidente di turno Luigi Di Maio, deciderà una conferenza dei capigruppo prevista alle 19.

I PRECEDENTI
Tra i Cinque Stelle e il presidente della Camera restano comunque tesi i rapporti, dopo la sospensione per cinque giorni dei deputati saliti sul tetto di Montecitorio per protestare contro le modifiche costituzionali. I deputati sospesi, Maria Elena Spadoni, Carlo Sibilia, Massimo Artini, Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano, si sono comunque presentati in Aula, sedendosi nella parte dell'emiciclo riservato al pubblico.

 

Laura Boldrini x LAURA BOLDRINI ALLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO A MONTECITORIO LAURA BOLDRINI laura boldrini n LAURA BOLDRINI SU "D" DI REPUBBLICA BOLDRINIGRILLO A ROMA GRILLO ASSEMBLEA A MONTECITORIO GRILLO ARRIVA NEL GARAGE DI MONTECITORIO BEPPE GRILLO A MONTECITORIO SFERZA I GRILLINI deputati grilliniGRILLINI OCCUPANO LA CAMERA APRISCATOLE IN SENATO FOTO TWITTER BEPPE GRILLO

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