lepore letta renzi conti

LETTA PARLAVA DI UN PD PIU’ FEMMINILE E RENZI GLI HA MESSO UNA BELLA BOMBA SOTTO LA SCRIVANIA – A BOLOGNA MATTEUCCIO LANCIA ISABELLA CONTI, 39 ANNI, SINDACA DI SAN LAZZARO DI SAVENA, CONTRO IL CANDIDATO UFFICIALE DEL PD LEPORE. E IL SEGRETARIO LOCALE DEM STA CON LEI. PRODI E BONACCINI NON PARLANO. TACE ANCHE BUONA PARTE DELLA SOCIETÀ CIVILE. QUEL CHE E’ CERTO E’ CHE ENRICHETTO SI GIOCA LA FACCIA…

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

matteo renzi isabella conti

«Povero Enrico» sospira l' anziano militante sul pianerottolo. Era appena tornato da Parigi, ancora doveva disfare le valigie, parlava della necessità di un Pd più femminile. E subito «quel Renzi gli ha messo una bella bomba sotto la scrivania».

 

Anche i luoghi raccontano il cambiamento della politica.

 

Ai tempi andati la sede del partitone era nella centralissima via Barberia, con annessa redazione dell' Unità . Il penultimo domicilio conosciuto era in via Rivani, affettuosamente ricordato come quel posto dove ti perdi quando non trovi la tangenziale.

 

isabella conti gianni morandi

Quello attuale è al decimo piano di una torre del centro direzionale tra la Fiera e la Regione Emilia-Romagna, non esattamente nel cuore della città. E comunque non c' è nessuno, tranne il volontario in pensione che non rilascia le generalità «per non nuocere al partito».

 

Tutti guardano a Roma, e ci mancherebbe altro. Ma la resa dei conti interna ai democratici sarà a Bologna. A guardarla da lontano, le primarie del centrosinistra con due candidati entrambi giovani e muniti di credenziali importanti è una bella novità. Più ti avvicini, più salta all' occhio una guerra per bande che poco centra con il dibattito sulle sorti di una città in cerca di una centralità perduta. I giochi sembravano fatti. C' era un predestinato che si chiama Matteo Lepore, quarantenne assessore della giunta uscente guidata da Virginio Merola.

isabella conti

 

Al netto di qualche mal di pancia interno, la dotta Bologna, colorata di un rosso sempre più tenue, non era considerata teatro di futuri drammi elettorali. Le cose sono cambiate quando Matteo Renzi, durante il suo amichevole colloquio con il neosegretario Enrico Letta, ha suggerito il nome di Isabella Conti, 39 anni, sindaca di San Lazzaro di Savena, uscita dal Pd per passare a Italia viva, rieletta nel suo Comune con l' ottanta per cento delle preferenze, come possibile scelta per il capoluogo.

 

All' improvviso il capoluogo emiliano, ancora percepito nella memoria collettiva come l' ultimo bastione dell' ortodossia di sinistra, diventa un campo minato sul quale germogliano vecchi rancori.

matteo lepore

 

Conti, che ha politiche e storia di sinistra, è nota per la battaglia vinta contro un progetto edilizio finanziato dalle Coop, che la portò a lasciare il Pd lamentando scarsa solidarietà. Appena scesa in campo, ha anche lasciato ogni carica in Italia Viva. Sul suo nome hanno cominciato a convergere quei pezzi di Pd contrari all' idea di una alleanza con M5S e sinistra radicale.

 

L' attuale gruppo dirigente cittadino è ancora quello nominato da Matteo Renzi quand' era segretario. Nicola Zingaretti è passato senza toccare uno spillo. E così si arriva al paradosso del segretario bolognese Alberto Aitini, che dopo aver accarezzato l' idea di correre in proprio, si schiera con Conti, contro il candidato del suo partito.

 

In una città piena di padri nobili silenti e di figli che si scannano tra loro, c' è un imbarazzo che si taglia con il coltello. Non parla Romano Prodi, non parla Stefano Bonaccini, tace anche buona parte della società civile, davanti a una faccenda evidentemente mal gestita e scappata di mano. A nessuno sfugge il significato che avrebbe a Bologna la vittoria di un candidato che non appartiene al Pd. «Enrico Letta si gioca la faccia» dice un anonimo di alto rango.

enrico letta a in mezzora in piu 2

 

In questa storia più da polveroso Ok Corral che da moderno laboratorio politico, i due candidati, per altro ex compagni di scuola al liceo Galvani, rappresentano la parte migliore. Dice Lepore che è in corso un tentativo di spostare il Pd su un fronte moderato. «Io invece tengo il punto di un partito progressista aperto ad altre alleanze. A qualcuno questa idea non piace. E Bologna viene usata per far saltare tutto». Conti si indigna con chi le rivolge l' accusa di essere una aliena. «Dai 14 ai 38 anni sono stata iscritta prima alla sinistra giovanile, poi al Pd.

 

La vicenda urbanistica che mi ha coinvolto ha segnato uno spartiacque profondo e doloroso. Ma io appartengo all' album di famiglia».

 

isabella conti sindaco di san lazzaro

Lepore non lo ammette volentieri, ma l' avvento di Conti, che per la sua storia personale si presenta come paladina della lotta all' ordine costituito l' ha messo in difficoltà.

E per questo tende a replicare lo schema «non passa lo straniero» applicato con successo alle Regionali del 2020 su un altro Matteo. «Bonaccini sconfisse Salvini grazie alla forza trainante di un Pd che contava su un fronte largo.

 

Quella vittoria fu la prova che l' assetto di un partito popolare e progressista stava cominciando a funzionare». Conti non può ammettere che farebbe volentieri a meno del sostegno di quei pezzi di Pd impegnati a promettere di non fare prigionieri. «Sono indipendente da Renzi, e mi faccio garante di un percorso di armonia che non prevede alcuna faida. La più danneggiata da questo brutto clima sono io». Intanto il centrodestra si è messo alla finestra, come sempre. Le primarie di Bologna sono in programma il prossimo 20 giugno. Quando si avvicinerà il momento, da una parte e dall' altra diranno che si tratta di un bellissimo esercizio di democrazia.

isabella conti (2)isabella conti (1)isabella conti

Ultimi Dagoreport

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO