vladimir putin ucraina profughi migranti rifugiati ucraini

LA “BOMBA MIGRATORIA” SGANCIATA DA PUTIN NON È ESPLOSA – SECONDO I CALCOLI DI “MAD VLAD”, LA GUERRA IN UCRAINA AVREBBE DOVUTO CREARE COME DANNO COLLATERALE UN’ONDA D’URTO DI RIFUGIATI, CON CONSEGUENTE DESTABILIZZAZIONE DEI GOVERNI EUROPEI. MA NON È ANDATA COSÌ – INTANTO JOE BIDEN ELOGIA LA POLONIA PER L’ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI UCRAINI MA, PENSANDO ALLE ELEZIONI DEL 2024, A CASA SUA RINNOVA I PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI DI DONALD TRUMP…

Estratto dell'articolo di Federico Rampini per www.corriere.it

 

discorso di vladimir putin allo stadio lushniki di mosca 22 febbraio 2023

La «bomba migratoria» di Vladimir Putin non ha funzionato: i profughi dall’Ucraina non hanno avuto alcun effetto destabilizzante in Europa. Né si sono materializzate le ondate di «migrazioni da carestia» che dovevano invadere l’Europa dall’emisfero Sud.

 

Forse la questione dell’immigrazione perderà un po’ del suo potenziale esplosivo perfino nella prossima campagna presidenziale americana? Infatti Joe Biden, mentre elogia la Polonia per la sua accoglienza dei profughi ucraini, a casa sua rinnova i provvedimenti restrittivi di Donald Trump.

 

rifugiati in fuga ucraina

La scommessa di Biden è questa: dimostrare che l’immigrazione può essere controllata, regolata e mantenuta dentro il rispetto delle leggi. Peraltro negli ultimi anni la riduzione dei flussi migratori negli Stati Uniti ha coinciso con un netto miglioramento nelle paghe operaie, anche a beneficio di minoranze etniche come gli afroamericani.

 

[…] Uno degli scenari esplicitamente evocati nel 2022 dagli esperti russi di geopolitica era questo: la guerra in Ucraina avrebbe creato come danno collaterale un’onda d’urto di rifugiati, con effetti destabilizzanti sui governi europei, analoghi a quelli che avvennero nel 2015 con gli arrivi in massa da Siria e Afghanistan.

 

rifugiati ucraini 9

[…]  La guerra in Ucraina, creando penurie alimentari e iperinflazione, doveva generare carestie, nuova miseria di massa, e un’altra onda d’urto migratoria dall’Africa verso l’Europa, anche questa con effetti politici e sociali destabilizzanti sulle democrazie. Nulla di tutto ciò si è verificato. Adesso possiamo aggiungere la «bomba demografica» all’elenco delle tante profezie apocalittiche che sono state clamorosamente smentite dai fatti.

 

[…] Il caso emblematico è la Polonia, perché è il paese che ne ha accolto il numero maggiore. Nel corso del 2022 quasi dieci milioni di profughi hanno attraversato la frontiera tra Ucraina e Polonia, un numero altissimo anche in proporzione, visto che la Polonia ha solo 38 milioni di abitanti.

 

discorso di vladimir putin allo stadio lushniki di mosca 22 febbraio 2023 3

Però i dati sugli attraversamenti della frontiera tra i due paesi includono i transiti multipli, e molti di quei profughi sono tornati a casa loro non appena è stato possibile. Alla fine del 2022 si annoveravano... «solo» due milioni di ucraini rifugiati in Polonia. Questo fornisce una prima spiegazione sul perché la «bomba demografica» di Putin non ha avuto gli effetti politici che lui sperava.

 

I paesi di accoglienza come la Polonia percepiscono l’immigrazione dall’Ucraina come un’emergenza temporanea, perché in larga parte lo è. Gli ucraini fuggono dalle bombe e dai missili di Putin ma vogliono tornare a vivere nel loro paese e a ricostruirlo non appena possibile. In quanto a quelli che rimangono, anche i due milioni di ucraini tuttora in Polonia non hanno scatenato reazioni di rigetto. Qui pesa il fattore dell’affinità culturale.

 

Andrzej Duda E JOE BIDEN IN POLONIA 3

[…] Biden ha elogiato la capacità di accoglienza dei polacchi. Ma questo gli è valso un bel po’ di polemiche a casa sua. La sinistra del partito democratico lo accusa: applaudi i polacchi ma tu chiudi le frontiere. Mi riferisco, per esempio, ad una lettera firmata da quattro senatori del partito democratico (Bob Menendez e Cory Booker del New Jersey, Alex Padilla della California, Ben Ray Lujan del New Mexico) che contestano le ultime decisioni di Biden sull’immigrazione. Queste, in effetti, rivelano una continuità con la politica di Donald Trump.

 

A parte la costruzione del Muro con il Messico, un’operazione per lo più simbolica (e già cominciata dal presidente democratico Bill Clinton un quarto di secolo prima), l’azione più efficace di Trump per contenere l’immigrazione clandestina era stata la norma Title 42. Si trattava di un decreto che consentiva l’espulsione con procedura direttissima di coloro che varcavano la frontiera degli Stati Uniti in modo illegale.

 

Andrzej Duda E JOE BIDEN IN POLONIA 2

[…] Ora che la pandemia è cessata, Title 42 non poteva prolungarsi. Biden l’ha sostituito con una normativa essenzialmente identica: consente l’espulsione con procedura veloce di chi attraversa illegalmente il confine senza avere prima notificato una richiesta di asilo.

 

E’ un tentativo di arginare quel boom di ingressi illegali che si era verificato nel 2022, e che secondo i repubblicani era stato incoraggiato dai messaggi lassisti del partito democratico in tema d’immigrazione. L’anno scorso ci furono due milioni di attraversamenti illegali del confine, secondo i dati della Border Patrol, la polizia di frontiera.

 

bandiere di usa, polonia e ucraina per joe biden

Biden vuole difendersi dall’accusa di avere creato il caos alle frontiere e di avere contribuito a una nuova invasione di stranieri senza documenti, con tutti i problemi che comportano.

 

[…] Nel frattempo però Biden sta cercando di riattivare dei flussi migratori regolari. Nel corso del 2022 la sua Amministrazione ha rilasciato 7,3 milioni di visti, dai permessi di lavoro temporanei alle Green Card a durata indeterminata. L’immigrazione legale è tornata ai livelli pre-Trump. La sfida di Biden è dimostrare che i flussi migratori possono essere governati: in modo da bilanciare le esigenze del mercato del lavoro, con quella della legalità, l’ordine, il senso di sicurezza dei cittadini. […]

rifugiati ucraini 7joe biden incontra i rifugiati ucraini a varsavia 8rifugiati ucraini 3rifugiati ucraini 4rifugiati ucraini 6rifugiati ucraini 5joe biden incontra i rifugiati ucraini a varsavia 4

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…