brexit

NULLA SARA' COME PRIMA - IL BREXIT-DAY TIENE IL MONDO COL FIATO SOSPESO: PER I SONDAGGI IN TESTA IL “REMAIN” - LA STERLINA SI RAFFORZA SUL DOLLARO. LE PIOGGE TORRENZIALI CHE STANNO CADENDO SU LONDRA E IL SUD-EST POTREBBERO INFLUENZARE IL VOTO

1.BREXIT: STERLINA SALE, SFIORA 1,4950 DLR

BREXIT TUSKBREXIT TUSK

(ANSA) - La sterlina si rafforza ancora sul biglietto verde fino a sfiorare la soglia 1,4950 dollari. In attesa dell'esito del referendum sulla Brexit, la moneta britannica si è spinta fino a 1,4948 dollari, aggiornando i massimi dell'anno. Rispetto all'euro la sterlina è poco variata e passa di mano 0,765.

 

2.BREXIT: SI VOTA, DENTRO O FUORI. SONDAGGI, IN TESTA REMAIN

(ANSA) Seggi aperti stamattina nel Regno Unito dalle 7.00 ora locale (le 8.00 in Italia) e fino alle 22.00 per il referendum sulla Brexit, destinato a decidere della permanenza o meno di Londra nell'Ue. Al voto sono chiamati circa 46,5 milioni di elettori. Il quesito e' secco: "Il Regno Unito deve rimanere un membro dell'Unione Europea o uscire dall'Unione Europea?". E le alternative sono due: "Remain" o "Leave", dentro o fuori. Gli ultimi sondaggi indicano un testa a testa.

l accoltellatore di jo cox deputata laburistal accoltellatore di jo cox deputata laburista

 

Piogge torrenziali su Londra e nel sud est dell'Inghilterra: secondo la stampa britannica online, anche il meteo potrebbe influenzare i risultati del referendum sulla Brexit, oggi nel Regno Unito, con i "Remain" e i "Leave" in testa a testa secondo gli ultimi sondaggi.

 

I vigili del fuoco sono intervenuti a più riprese - oltre 300 volte in tutto - nella capitale, essendo numerose le cantine allagate, e secondo le previsioni le precipitazioni previste oggi a Londra sono l'equivalente di quelle di un mese. Le aree più colpite sono il sud-est di Londra e l'Essex, ad est della capitale.

 

Per sondaggi in testa Remain 

jo cox  deputata laburista accoltellatajo cox deputata laburista accoltellata

Due sondaggi dell'ultim'ora, diffusi nell'imminenza dell'apertura dei seggi per il referendum britannico sulla Brexit, danno il fronte del si' all'Ue (Remain) in vantaggio su quello del no (Leave): Yougov di un soffio, con il 51% contro il 49, mentre Comres piu' nettamente, 54% a 46. Poche ore fa altri due istituti avevano invece dato leggermente in testa Leave. I dati di un'ultima rilevazione, di Ipsos-Mori, completata oggi come impone la legge, sono attesi in mattinata.

 

Anche l'istituto demoscopico Ipos Mori da' il si' all'Ue (Remain) in vantaggio di misura sul no (Leave) in attesa dell'esito del referendum di oggi sulla Brexit. La rilevazione, completata ieri sera, ma diffusa oggi sui media, dice Remain al 52% e Leave al 48. Fra gli ultimi altri 4 sondaggi pubblicati ieri in Gran Bretagna, due (di Comres e Yougov) hanno pure dato Remain in testa, mentre altri due (Opinium e Tns) hanno accreditato un lieve vantaggio a Leave.

jo cox   deputata laburista accoltellatajo cox deputata laburista accoltellata

 

Ft, scommettitori puntano su Remain all'84%

L'84% dei scommettitori britannici punta su una vittoria del 'Remain' al referendum di oggi sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea. Lo scrive il Financial Times online citando Betfair, uno dei colossi delle scommesse online. Un'ora prima, sempre secondo i bookmakers, la percentuale era del 78%. "Arrivano così tanti soldi in questo momento, con percentuali che oscillano non poco, ma le tendenza è fermamente per il Remain", ha detto all'Ft Naomi Totten di Betfair.

 

Gb spaccata al voto, la Brexit fa tremare l'Europa  (di Alessandro Logroscino)

BREXIT _ FARAGE BATTAGLIA NAVALE TAMIGIBREXIT _ FARAGE BATTAGLIA NAVALE TAMIGI

I giochi sono chiusi, il futuro dell'Europa è ora affidato agli umori e ai malumori dei britannici. Gli elettori sono chiamati a rispondere 'Leave' o 'Remain' al referendum sull'Ue. Dentro o fuori, tertium non datur, come ha avvertito in queste ore il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker.

 

Le ultime cartucce di una campagna elettorale al veleno, più emotiva che ragionata, sono state sparate. In primo luogo dai due dioscuri-rivali dei Tory: il premier David Cameron, 'campione' di Remain, e l'ex sindaco di Londra Boris Johnson, l'uomo bandiera dei Leave sui media, ma anche il pretendente ombra alla poltrona di Downing Street.

BREXIT BATTAGLIA NAVALE TAMIGI 2BREXIT BATTAGLIA NAVALE TAMIGI 2

 

Cameron, colui che a questo referendum ha aperto le porte per calcoli di politica interna, ha rivolto i suoi appelli finali in una raffica di interviste sui giornali, ma anche fra la gente nel suo collegio elettorale nell'Oxfordshire e fra i giovani di una scuola, la generazione che potrebbe avere più da perdere dal taglio netto: la Gran Bretagna - ha insistito come in un mantra - è e sarà "più prospera, più forte e più sicura" se resta "in un'Unione Europea riformata".

 

Ma lui è pronto ad "accettare le istruzioni del popolo", ha aggiunto. Lontano politicamente mille miglia, ma sulla stessa barca di Remain, anche il leader radicale del Labour, Jeremy Corbyn, si è fatto sentire oggi. Per dire no alla Brexit a modo suo: "Votiamo Remain per difendere i posti di lavoro e i diritti dei lavoratori", ha detto, per poi "cambiare l'Europa da dentro".

 

BORIS JOHNSON BORSA DI LONDRABORIS JOHNSON BORSA DI LONDRA

Il tentativo delle ultime ore dei filo-Ue è stato quello di inchiodare i rivali di Leave - concentrati nelle ultime settimane a cavalcare un dossier ad alto tasso di populismo come quello del contenimento dell'immigrazione - alla piattaforma "estremista" di Nigel Farage: il tribuno dell'Ukip, che del divorzio da Bruxelles ha fatto una ragione di vita e che stasera (incoraggiato da alcuni degli ultimi sondaggi che indicano un testa a testa, ma con un leggero vantaggio per Leave), afferma di sentire "profumo di vittoria".

 

boris johnson travolge un povero bimbo giapponese  4boris johnson travolge un povero bimbo giapponese 4

I conservatori euroscettici guidati da Johnson e dal ministro della Giustizia Michael Gove hanno provato al contrario a prendere le distanze dallo scomodo compagno di viaggio e, almeno negli ultimi giorni, ad abbassare un po' i toni: specialmente dopo l'uccisione di Jo Cox, la deputata laburista paladina dei migranti e dell'integrazione europea che proprio stasera, nel giorno in cui avrebbe dovuto compiere 42 anni, è stata commemorata a Trafalgar square, nello Yorkshire e in varie città del mondo in un clima di commosso omaggio alla sua figura e alle sue idee.

 

Johnson, scendendo dal bus a bordo del quale ha fatto campagna in giro per il regno, ha negato ancora una volta di aver strizzato l'occhio agli slogan dell'Ukip, men che meno di aver alimentato un clima "di odio" nel Paese, come gli ha rinfacciato ieri in un ultimo dibattito tv alla Bbc il suo successore sullo scranno di cittadino di Londra, Sadiq Khan, laburista e figlio d'immigrati.

il primo ministro inglese david cameronil primo ministro inglese david cameron

 

"Non è vero, io faccio leva sull'ottimismo riguardo al futuro della Gran Bretagna e della sua gente", ha ribadito stasera il biondo ex sindaco: uscire dall'Ue significa solo "riprendere il controllo dei nostri commerci, dell'immigrazione e della nostra democrazia". Ma alla fine non ha mancato di adottare la medesima parola d'ordine di Farage, invocando il sogno di un "Independence Day" del Regno Unito ("assurdità", ha replicato Cameron).

 

I numeri-simbolo degli schieramenti opposti restano intanto due: per Remain le 4300 sterline all'anno che ogni famiglia britannica perderebbe per le conseguenze di un'eventuale Brexit; per Leave i 350 milioni di sterline che la Gran Bretagna risparmierebbe alla settimana. Due cifre entrambe discutibili: la prima perché puramente ipotetica, la seconda perché calcolata senza troppi scrupoli al netto degli enormi profitti che l'isola ricava dall'appartenenza al club dei 28.

 

samantha e david cameron vacanzesamantha e david cameron vacanze

Profitti di cui si mostra consapevole se non altro una parte significativa del mondo degli affari del regno, come conferma l'appello in extremis pubblicato sul Times da 1.285 top manager di altrettante aziende britanniche (1,75 milioni di lavoratori in totale) secondo i quali restare nell'Unione "è buono per il business, è buono per l'occupazione, è buono per il Paese".

 

Convinzione condivisa fino all'ultimo dai responsabili di istituzioni finanziarie e governi occidentali, incluso Matteo Renzi, autore di una lettera aperta ai britannici sul Guardian. Il meteo prevede tempo di bufera, almeno a Londra. Poi tornerà a splendere il sole, ma non è chiaro su chi.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…