dombrovskis moscovici renzi

A BRUXELLES SCOPRONO CHE MATTEO HA UNA LINGUA BIFORCUTA - NELLA LETTERA DELLA UE I COMMISSARI DENUNCIANO IL GOVERNO: NON HA MANTENUTO GLI IMPREGNI PRESI SUI CONTI PUBBLICI - IL BULLO MINACCIA IL VETO SUL BILANCIO E SUGLI IMMIGRATI DICE ALLA UE: “INVECE DELLA BOCCA APRA IL PORTAFOGLI"

 

Mario Sensini per il Corriere della Sera

 

Il governo italiano dovrà rispondere entro domani sera alla richiesta di chiarimenti della Commissione Ue sulla manovra del 2017, che non rispetterebbe gli impegni presi a maggio per far salire il deficit del 2016 senza incorrere nelle sanzioni del Patto di Stabilità.

 

DombrovskisDombrovskis

«L' Italia ha ottenuto grande flessibilità di bilancio sia nel 2015 che nel 2016» scrivono i commissari Ue Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, ma a fronte di un impegno a ridurre il disavanzo nominale del 2017 all' 1,8% del prodotto interno lordo, che invece è saltato, come quello per la riduzione del deficit strutturale.

 

«Una valutazione preliminare del Documento Programmatico di Bilancio suggerisce che il cambiamento pianificato nel bilancio strutturale del 2017 è negativo e ben inferiore allo 0,6% del pil raccomandato dal Consiglio Ecofin a luglio» si legge nella lettera, in cui si chiedono spiegazioni sulle ragioni che hanno indotto a modificare gli obiettivi di bilancio, ma anche dettagli sulle spese ritenute "eccezionali" dal governo per il sisma e l' immigrazione. Gli impegni presi dal governo, aggiungono i commissari, erano per giunta un fattore chiave nella valutazione che aveva evitato all' Italia le sanzioni per aver infranto le regole sulla riduzione del debito pubblico già nel 2015.

 

pier carlo padoan, pierre moscovici e michel sapin 4193e149pier carlo padoan, pierre moscovici e michel sapin 4193e149

L' esecutivo, che ha programmato per il prossimo anno un disavanzo del 2,3% del pil, non sembra tuttavia molto preoccupato dalla posizione della Commissione Ue, che a ogni buon conto auspica la continuazione di un «dialogo costruttivo» con Roma. Senza le spese che verranno affrontate per la crisi dell' immigrazione e la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto, il deficit italiano del 2017 sarebbe inferiore al 2% del Pil, hanno replicato sia il premier che il ministro dell' Economia.

 

«Non stiamo sforando, ma stiamo rispettando le regole. Io - ha detto Matteo Renzi a "Porta a Porta" su RaiUno - ero anche per una linea più dura, come i ministri Delrio, Calenda e Madia. Ma abbiamo ascoltato l' opinione del più saggio tra noi, cioè Pier Carlo Padoan». Il «saggio» e il «giovane capo», come hanno raccontato di chiamarsi a vicenda, parlano comunque all' unisono.

 

renzi porta a portarenzi porta a porta

La manovra, «è definita nel dettaglio e sarà mantenuta» ha detto intervenendo a «Politics» su Rai3 il ministro dell' Economia. Che condivide con il premier anche la linea dura sulla considerazione da dare alle spese per l' immigrazione, anche se con enfasi diversa. «Sui migranti aprano le porte e noi abbassiamo le spese. Invece della bocca aprano il portafogli» ha detto Renzi, minacciando anche il veto sul bilancio Ue, mentre Padoan ha ricordato come l' Italia stia «spendendo soldi propri per difendere i confini di tutti». Le spese per il sisma e i migranti rappresentano «la questione centrale sollevata da Bruxelles» secondo il ministro, che potrebbe indicare anche l' ulteriore peggioramento della congiuntura, oltre alla necessità di rilanciare l' economia, tra le cause dello scivolamento del deficit nel 2016 e nel 2017.

 

matteo renzi a porta a porta da bruno vespa  3matteo renzi a porta a porta da bruno vespa 3

La lettera della Commissione, ha aggiunto il ministro, «è assolutamente normale, per noi così come per gli altri Paesi che l' hanno ricevuta», cioè Belgio, Portogallo, Cipro, Finlandia, Spagna e Lituania. Per i primi tre la Ue sottolinea il rischio di una «significativa deviazione» dai piano di risanamento e si chiedono, come a Roma, lumi entro domani. A Spagna e Lituania, con i governi in carica solo per l' ordinaria amministrazione, si sollecitano informazioni più dettagliate, ma senza scadenze.

 

Come ha già fatto l' Italia, aprendo la strada, Finlandia e Lituania chiedono flessibilità di bilancio a fronte delle riforme strutturali. Riforme sollecitate anche dalla Bce, secondo la quale la politica dei tassi al minimo non è un disincentivo ai governi. «Come prova la riforma del mercato del lavoro in Italia e in Spagna» ha detto ieri il presidente, Mario Draghi.

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO