bussetti

BUSSETTI E I GIORNALI IMPERFETTI - L'EX MINISTRO DELL'ISTRUZIONE RISPONDE ALL'ARTICOLO DI ''REPUBBLICA'' SUI 24MILA EURO DI SPESE PER MISSIONI: ''LA MIA RETTIFICA È STATA PUBBLICATA SOLO DOPO DUE SETTIMANE, TAGLIATA NEI PUNTI IN CUI ELENCAVO LE FALSITÀ NELL'ARTICOLO. LA VERITÀ È CHE UN DIRIGENTE SI È LIMITATO A INVIARMI UNA NORMALE RICHIESTA DI DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA SU SPOSTAMENTI AUTORIZZATI E VIDIMATI, CHE NON HANNO MAI SOLLEVATO RILIEVI''

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Ecco come lavorano i grandi giornali italiani: il 23 dicembre 2019 Repubblica ha dato alle stampe un articolo in cui un giornalista scriveva che il Ministero dell’Istruzione mi aveva chiesto di restituire 24mila euro per finte missioni.

Da lì una massa di articoli scandalizzati, commenti indignati e addirittura richieste di una mia rimozione dalla mia attuale carica di dirigente.

 

marco bussetti

Scrivo a Repubblica chiedendo di pubblicare una mia rettifica in cui elenco tutte le falsità presenti nell’articolo, prima tra tutte che il ministero mi avrebbe chiesto la restituzione di quei soldi, circostanza mai avvenuta.

 

Repubblica non risponde né pubblica nulla, violando quanto prescritto dalla legge sulla stampa, sino a quando ieri la richiesta di rettifica viene rimandata dal mio avvocato.

Oggi 9 gennaio 2020, trovo finalmente la rettifica pubblicata, in caratteri minuscoli e a pagina 27 in fondo, mentre dell’articolo si era ampio dato spazio in prima e in ottava pagina, ma tagliata nelle sue parti più rilevanti, ove elencavo in modo specifico le falsità scritte nel giornale.

Vi giro di seguito il testo della rettifica che inviai più di quindici giorni fa, nella speranza che possiate pubblicarla integralmente.

 

Ai sensi dell’art. 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, La invito a pubblicare la seguente rettifica sul quotidiano “La Repubblica” e sul giornale telematico “www.repubblica.it”:

 

«Intervengo in seguito all’articolo di Corrado Zunino «False missioni, Bussetti restituisca 24 mila euro», pubblicato su la Repubblica del 23 dicembre 2019 a pagina 8, con richiamo in prima pagina con il titolo «Bussetti restituisca al ministero i soldi spesi per 44 finte missioni», nonché nel sito online del medesimo giornale che contiene affermazioni false e offensive nei miei confronti.

 

BUSSETTI

Tra le molte, è falso che il ministero abbia chiesto la restituzione di 24 mila euro, è falso che i rimborsi fossero «creste», «spostamenti personali, Bussetti deve restituire», è falso che la contabilità del Miur mi abbia scritto «Gentile ministro, quei biglietti non possono essere riconducibili a viaggi da voi qualificati come servizio», come da voi virgolettato.

 

È anche falso che io debba restituire 3.500 euro ricevuti a titolo di diaria, sono false le «fughe dal consiglio dei ministri per un weekend con la compagna», è falso che i 44 viaggi «rimborsati come “impegni istituzionali” erano appuntamenti privati».

 

La verità è che un dirigente dell’Ufficio VI del Miur si è limitato a inviarmi una normale richiesta di documentazione integrativa relativa a spostamenti già autorizzati e vidimati dagli organi deputati al controllo, che non hanno mai sollevato rilievi in merito. Il tutto proprio a seguito di un articolo apparso sul vostro giornale in data 27 ottobre 2019, nel quale si asseriva che erano «immotivati 80 viaggi di lavoro su 133», per il quale ho già dato mandato ai miei legali di agire giudizialmente, perché anch’esso falso e diffamatorio.

 

La documentazione da me minuziosamente raccolta dimostra il carattere istituzionale delle missioni svolte e dunque la correttezza del mio comportamento. Al momento mi manca di verificare solo due o tre missioni sulle 133 effettuate, per le quali sto attendendo dallo stesso Miur la documentazione completa».

casellati e bussetti foto mezzelani gmt

 

La invito pertanto a pubblicare tale testo non oltre due giorni da oggi, in testa di pagina e collocato nelle stesse pagine 1 e 8 del quotidiano, come previsto dalla normativa italiana, comunicandoLe che in mancanza procederò senza indugio ad adire l’autorità giudiziaria, ai sensi del quinto comma dello stesso art. 8, l. stampa, affinché tale obbligo sia rispettato.

Con riserva in ogni caso di agire in sede giudiziaria a tutela della mia reputazione.

I miei migliori saluti,

                                                                                                   Marco Bussetti”

 

Sono ovviamente disponibile a chiarire quanto possa non essere chiaro.

...........

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…