IL CAV GIOCA A PERDERE - BUTTAFUOCO: “IL VERO GARANTE DEL GOVERNO SI CHIAMA SILVIO BERLUSCONI CHE HA INTERESSE A TENERLO IN VITA: FIN QUANDO SARÀ IN PIEDI RENZI, STANNO IN PIEDI LE SUE AZIENDE. IL NUOVO LEADER DEL CENTRODESTRA? POTREBBE ESSERE LUCA ZAIA. O ALFIO MARCHINI”

Marco Sarti per http://www.linkiesta.it

 

pietrangelo buttafuocopietrangelo buttafuoco

«C’è un’immagine molto particolare, l’ha raccontata Giuseppe Alberto Falci sulla Stampa di domenica scorsa. Una scena accaduta nel centro di Roma. Ci sono due banchetti che si fronteggiano: uno dei rappresentanti di Noi con Salvini e l’altro dell’associazione per la tutela degli animali. E il povero Berlusconi, strattonato dalla fidanzata, è costretto ad andare dagli animalisti, che peraltro lo irridono.

berlusconi renzi berlusconi renzi

 

Una scena da tragicommedia. Ecco, questa vicenda rappresenta la pietra tombale di un ventennio che si è concluso in maniera tristissima». Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore, è convinto dell’inesistenza di un progetto politico alternativo al Partito della Nazione di Matteo Renzi. Come se il Cavaliere, leader del centrodestra italiano, avesse sancito un tacito patto di non belligeranza con l’avversario.

 

Buttafuoco, è così?

Altro che patto di non belligeranza. Silvio Berlusconi ha più interesse a tenere in vita Renzi di quanto possa averne a tenere in vita una stagione politica ormai conclusa. È impegnato a organizzare la sua Sant’Elena… Intenzionato a salvaguardare al meglio il suo mobilio.

 

In che senso, scusi?

BERLUSCONI RENZIBERLUSCONI RENZI

La prova evidente è l’accoglienza che ha ricevuto Renzi nel salotto televisivo di Barbara D’Urso (domenica sera su canale Cinque, ndr). Il premier che gigioneggia dando del tu alla presentatrice e lanciando in trasmissione Ivana Spagna rappresenta uno dei livelli più bassi della politica. Eppure un’ampia parte dell’elettorato moderato è totalmente narcotizzata e rassegnata. Stiamo assistendo a una resa incondizionata.

 

Torniamo al mobilio da salvaguardare.

È chiaro il concetto: fin quando sarà in piedi Renzi, stanno in piedi le aziende di Berlusconi. Quando cadrà il governo, cadranno anche quelle. Berlusconi ha messo tra parentesi il suo impegno: se torna in campo potrebbe vedere minacciate le sue aziende, motivo di contesa politica. Cuius industria, eius regio.

BERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLIBERLUSCONI VS RENZI BY GIANNELLI

 

Questo dimostra, però, che Berlusconi è ancora il leader del centrodestra.

Veramente siamo in una fase in cui il primo che arriva si prende tutto. Ormai è finita. Chi viene, può mettersi al suo posto. Certo, è Berlusconi che ha scelto i candidati alle prossime amministrative. Ma tutti si sono resi conto che sono stati scelti per perdere, a meno di colpi di scena.

 

Una fase politica che si chiude con qualche amarezza. Cosa pensa dell’addio di alcuni fedelissimi come Angelino Alfano e Denis Verdini?

I posteri ci diranno se l’addio di Verdini sia stato strategico o sincero. L’attualità, però, ci conferma la prima ipotesi. È una scelta concordata: e infatti il sentimento di Berlusconi nei confronti di Verdini è molto diverso rispetto ad Alfano, che non apprezza.

 

renzi e berlusconi 2 2renzi e berlusconi 2 2

Insomma, Verdini sarebbe l’emissario in incognito di un nuovo patto del Nazareno?

Il patto del Nazareno è consustanziale all’identità italiana. Al nostro trasformismo. È la prosecuzione in un’altra epoca del badoglismo: la guerra continua, ma l’alleato è diventato il nemico.

 

Nonostante gli annunci, secondo lei il patto del Nazareno è ancora vivo?

Certo. C’è stato un tradimento perpetrato verso quell’elettorato che viene menato per il naso giorno dopo giorno. Un elettorato che ha un’identità culturalmente meno attrezzata rispetto alla sinistra. Un po’ boccalone, fideista. Eppure dovrebbe essere chiara anche a loro la strategia in atto.

RENZI VERDINIRENZI VERDINI

 

Lei dice che il primo che arriva può prendersi tutto. E allora chi può conquistare il centrodestra? È arrivato il momento di Salvini?

Salvini no, non credo. Ha avuto tutto il tempo di farlo… Ma ci sono dei fuoriclasse che un domani potrebbero mettersi alla prova. Penso a Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. Sa governare ed è credibile. Al momento la forza di Renzi nasce proprio dall’assenza di alternative.

 

Qualcun altro?

Vediamo… La Lombardia e il Veneto sono due importanti realtà dove la Lega è al governo. In Liguria c’è una solida alleanza di centrodestra. A Verona c’è Flavio Tosi, che però ha compiuto il grave errore di credere a Renzi e ha mancato l’appuntamento. Bisogna individuare personaggi che hanno dimostrato di saper amministrare bene.

BERLUSCONI VERDINI E CALIENDO BERLUSCONI VERDINI E CALIENDO

 

Ha in mente qualcun altro o bisogna fermarsi alla teoria?

Per ora ci dobbiamo fermare alla teoria. Siamo costretti. Anche se un altro leader potrebbe essere Alfio Marchini, candidato a Roma. L’unico che esplicitamente si schiera contro la sinistra e contro Matteo Renzi.

 

Proprio a Roma il centrodestra non sta dando una buona immagine di sé, tra candidature lanciate e ritirate, veti incrociati.

Una scena ridicola. Gli unici che sembrano voler vincere a tutti i costi sono quelli del Movimento Cinque stelle, che hanno presentato un’ottima candidatura.

 

Certo in Campidoglio il rischio di bruciarsi è alto…

SALVINI - TOSI  - ZAIA 4c4cb9f2SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2

Ma prima o poi le mani bisogna sporcarsele con la realtà.

 

Tra i candidati per il Campidoglio lei non ha fatto mistero delle sue simpatie per Francesco Storace.

A differenza di tutti gli altri esponenti di quel circo Barnum che è l’area post Alleanza Nazionale è l’unico che può permettersi il lusso di agire in assoluta buona fede. Nessuno può rimproverargli nulla.

 

E così Roma diventa lo specchio del tramonto berlusconiano?

TOSI E ZAIATOSI E ZAIA

No, quel posto è la Sicilia. Nel luogo dove più forte si è affermato il centrodestra - dove si vinse per 61 a zero - oggi c’è il deserto. Imbarazzante. È scomparso tutto.

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)