massimo cacciari

C'È UN NUOVO CAPO DEL CENTRODESTRA ED È MARXISTA - L'UNICO CHE DAVVERO PUNGOLA IL GOVERNO È MASSIMO CACCIARI. SI STA PRENDENDO SULLE SPALLE IL FARDELLO DI ELABORARE UN' AGENDA ALTERNATIVA A QUELLA DECLINISTA-CHIUSURISTA DEI COMPAGNI GIALLOROSSI ARRIVA PERFINO AD INVOCARE ''LA MORATORIA FISCALE'' PER LE AZIENDE. FORSE QUEL ''PARTITO LIBERALE DI MASSA'' EVOCATO DALL'ALTRO FILOSOFO PERA POTREBBE AVERE UN PAPA STRANIERO…

 

Giovanni Sallusti per “Libero quotidiano

 

cacciari

Qui si narrano le gesta del leader dell' opposizione. No, non ce ne vogliano Matteo Salvini e Giorgia Meloni, certamente parecchio più incisivi di come li dipingono i loro nemici, ma qui stiamo parlando di una terza persona. Qualcuno che si sta prendendo sulle spalle il fardello di elaborare un' agenda alternativa a quella declinista-chiusurista dei compagni giallorossi, e nel tentativo mette tutto se stesso, non si risparmia, salta generosamente da un talk show a un' editoriale, da un' intervista a un' intemerata (il suo genere favorito), e non arretra di un millimetro, mai. Stiamo parlando di Massimo Cacciari.

 

Veneziano (con tutto quel di diverso che dalla regola statalista italica comporta), filosofo (vero, non studioso di filosofia), parlamentare comunista eterodosso, sindaco della sua città, uno dei pochissimi che hanno interpellato la questione settentrionale da sinistra. E, oggi, principale controcanto intellettuale al (non) metodo con cui Conte, Casalino e le varie comparse che si fregiano del titolo di ministro (non) stanno gestendo la pandemia. Piccola galleria non esaustiva, relativa solo al periodo recente.

 

Poco prima dell' ultimo (per ora) Dpcm sfornato dall' avvocato di Volturara Appula, sondato dal Quotidiano Nazionale: «È evidente che se continua questa situazione, o scattano meccanismi di aiuti robusti alle vittime economiche della pandemia o ci sarà solo da aspettarsi l' esplosione della rabbia sociale».

 

MASSIMO CACCIARI E BIANCA BERLINGUER

Gli aiuti non sono scattati, l' esplosione della rabbia sociale sì, puntuale, come vaticinato in solitudine dalla Cassandra barbuta. Poco dopo il Dpcm, articolessa su La Stampa, ma più che altro è una gragnola di fulmini su Palazzo Chigi: «La seconda ondata era prevedibilissima e occorrevano più strutture di terapia intensiva, più medici e infermieri, indirizzi precisi per medici di base e sanità sul territorio». Il climax è vertiginoso: «Si stanno creando disparità di reddito e di condizioni di vita assolutamente incompatibili con il significato stesso del termine "democrazia". Ne abbiamo coscienza? Finora non mi è parso.

 

Occorrono massicci interventi a sostegno dei settori colpiti che, a differenza di quelli per la prima "ondata", giungano direttamente agli interessati, siano immediatamente tangibili, senza odiose mediazioni bancarie e burocratiche». Filosofia col martello, avrebbe detto l' amato Nietzsche, a demolire il mito farlocco del "ristoro" inesistente.

 

RING MEDIATICO

Fu più diretto ancora in tivù da Bianca Berlinguer, con quell' escalation urlatrice che ormai è un tutt' uno col logos cacciariano: «Mi sembra offensivo dire che in casa non possiamo stare con più di 6 persone. Ma cosa sono, un deficiente? Basta, basta! Basta con questo delirio normativistico assurdo, con questo controllismo fuori senso. Sono un animale razionale e intendo essere trattato come un animale razionale!». Rivendica la razionalità dei comportamenti e delle esistenze contro l' irrazionalismo della legge che si fa ossessione prescrittiva, dirigismo compulsivo del dettaglio, arbitrio puro, una battaglia squisitamente liberale e libertaria.

 

GIUSEPPE CONTE LUCIA AZZOLINA PAOLA DE MICHELI

A destra non la fa nessuno, la fa questo (ex?) marxista eccentrico, cultore di Heidegger oltre che di Nietzsche. E non sta (solo) nel cielo della teoria, ma scende sul ring mediatico e mena, contro i giornalisti di regime, contro i virologi di regime, contro il regime stesso (lui non apprezzerebbe il termine, perché è uno troppo serio, non ha ancora realizzato che il regime oggi si manifesta nella sua variante parodistica, una burla in pochette). Allora, ad Andrea Scanzi che a "Otto e mezzo" dipinge il Corona peggio della peste nera e ha l' ardire intellettualoide di citargli Platone (come se chi scrive discettasse di doppio passo con Cristiano Ronaldo), scaraventa in faccia una tautologia secca in forma di grida: «Non c' è solo il Covid!», ripetuto a oltranza, come lo sgarbiano «capra!», ma molto più pregnante, molto più nel merito.

 

Le viro-star accomodate sulle comparsate catodiche e sulla certezza dello stipendio a fine mese come Massimo Galli, le sistema così tramite intervista a Il Sussidiario: «A certi virologi interessa solo fermare il virus, il resto non gli importa». Viceversa, urge «la consapevolezza che non si muore solo di Covid, ma anche di disperazione e povertà. La coscienza che questo paese è sull' orlo di un baratro sociale ed economico».

 

Eccolo, quello che dovrebbe essere il totem di ogni opposizione al governo dei Dpcm e dei coprifuochi: l' incessante allarme dalla trincea dell' impresa reale. Nessuno lo suona con l' intensità personale e argomentativa di Cacciari, che ovunque vada, scriva, risponda, evoca la nuova lotta di classe.

massimo cacciari (3)

 

Quella tra "produttori" e "parassiti", per usare il linguaggio di Gianfranco Miglio (peraltro a suo tempo costante interlocutore del nostro). Cacciari rimane (per ora?) un filo più eufemistico, ma tambureggia ostinatamente sul tema, ad esempio sull' Huffington Post: «C' è quella differenza lì, tra pubblico e privato, che sta aumentando sempre di più... Quelli che prima erano garantiti, sono ancora più garantiti e quelli che una volta erano poco garantiti, adesso lo sono ancora meno».

 

Arriva perfino ad invocare «la moratoria fiscale» per le aziende falciate dalle chiusure, come «tutte le attività legate al turismo». E per un attimo ti vien da pensare che quel «partito liberale di massa» appena rievocato da un altro filosofo (Marcello Pera) potrebbe avere un Papa straniero. Uno scapigliato filosofo di sinistra, mai allineato con la sinistra.

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO