L’ARTE DELLA MEGABUFALA - I “CENTO DISEGNI DI CARAVAGGIO” FINISCONO IN TRIBUNALE: “CAUSA PER DANNI”, IL COMUNE PRONTO A DENUNCIARE IL POOL DI RICERCATORI - CROLLO VERTICALE DELLA CREDIBILITA’ DI ESPERTI E RICERCATORI - CHI STUDIA SERIAMENTE RESTA IGNOTO, MENTRE GLI “STORICI DELLA DOMENICA” IMPAZZANO IN TV - RIVISTE E CATALOGHI SLEGATI DA OGNI CONTROLLO NELLE MANI DI CIRCOLI E “PARROCCHIE”…

Tomaso Montanari per il Corriere della Sera

Cinque luglio 2012, ore 17.35: l'Ansa batte, in esclusiva mondiale, una notizia clamorosa: «Caravaggio, trovati cento disegni mai visti». Peccato che i disegni fossero ben noti e, soprattutto, peccato che non siano di Caravaggio. Ma questa è solo l'ultima delle «bufale» storico-artistiche propalate negli ultimi mesi: il Sant'Agostino «di Caravaggio», la «vera» Visione di Ezechiele di Raffaello, l' Autoritratto «di Bernini», il «Guercino» esposto a Castel Sant'Angelo e la seconda Gioconda del Prado.
E, naturalmente, il discusso Cristo «di Michelangelo» comprato da Sandro Bondi: per non parlare della ricerca delle ossa del solito Caravaggio o della povera Monna Lisa o della tragicomica caccia al fantasma della Battaglia di Anghiari. Cosa è successo alla storia dell'arte? Perché la rigorosa disciplina di Roberto Longhi ed Erwin Panofsky si è trasformata in un simile allevamento di bufale?
Da una parte questa mutazione è uno dei sottoprodotti del ruolo che la storia dell'arte gioca nel discorso pubblico, specialmente in Italia. Essa è ormai, per il pubblico, sinonimo di «grandi mostre», anzi di «grandi eventi». E nella logica dell'intrattenimento spettacolare è assai difficile mantenere vive le regole, anche le più elementari, del sapere critico.
Assai più che nella storia o nella filosofia, nella storia dell'arte si è così verificata una frattura verticale tra l'autoreferenzialità di chi studia seriamente, ma non ha né l'interesse né la possibilità di trasmettere la sua ricerca al grande pubblico e l'improvvisazione di chi ha invece accesso ai media, ma solo per fare «marketing» degli eventi. Ma, d'altra parte, bisogna riconoscere che l'involuzione investe ormai i meccanismi intimi della disciplina. In altri termini, l'incredibile vicenda dei «cento disegni di Caravaggio» è il sintomo (in sé assai poco serio) di una malattia che si sbaglierebbe a non prendere sul serio.
Si stenta ormai perfino a dirlo, ma la storia dell'arte è una scienza storica e l'attribuzione (cioè la capacità di riconoscere gli autori delle opere d'arte) non è una dote innata, ma il frutto di un lungo e faticoso esercizio, una tecnica che si impara e che si insegna, un metodo del quale si può dar conto razionalmente e i cui risultati si possono verificare e falsificare. Ma, perché tutto questo funzioni, occorre che la comunità scientifica si autogoverni e si autocontrolli: per esempio attraverso riviste autorevoli dotate di comitati di studiosi che vaglino preventivamente e trasparentemente le proposte e che in base a tutto ciò siano poi valutate.

Invece, nella storia dell'arte di oggi le riviste sono troppo spesso legate a circoli chiusi e «parrocchiali». Peggio: le sedi completamente autoreferenziali e slegate da ogni controllo preventivo (come i cataloghi delle troppe, e spesso dannose, mostre, le strenne bancarie, i libri a vario titolo autofinanziati) sono importanti quanto, e più, delle riviste o delle collane dotate di vaglio scientifico.


La storia dell'arte sta così rinunciando ad esercitare il giudizio critico su se stessa e rischia oggi di trasformarsi in uno «studio della domenica» assolto da ogni rigore. Una situazione che si è man mano sfilacciata fino ad arrivare alla moda delle «scoperte» pubblicate sui quotidiani e ora addirittura ai cento disegni di Caravaggio lanciati in due ebook di Amazon, a cui altri hanno risposto (seppur in buona fede) non attraverso recensioni scientifiche, ma attraverso l'istituto, non particolarmente scientifico, del comunicato stampa.

La comunità degli storici dell'arte ha dunque una ragione tutta speciale per accettare di buon grado i meccanismi di valutazione e autocontrollo della qualità scientifica, che (seppur con molte contraddizioni) l'Agenzia nazionale per la valutazione dell'università e della ricerca sta cercando di introdurre anche in Italia e anche nei refrattari studi umanistici.

È vero che un controllo troppo stretto può, alla lunga, indurre al conformismo e rallentare il progresso della ricerca, ma in questo momento la storia dell'arte ha bisogno di iniezioni massicce di serietà e credibilità: se non vogliamo trasformarci in guardiani delle «bufale» dobbiamo provare a chiuderne l'allevamento.

2- «CARAVAGGIO, CAUSA PER DANNI» - BLINDATI I DISEGNI DEL CASTELLO IL COMUNE PRONTO A DENUNCIARE IL POOL DI RICERCATORI
Armando Stella per il "Corriere della Sera-Milano"

La chiave del giallo può essere stata trafugata, riprodotta e consegnata nelle mani sbagliate. I ricercatori che hanno intravisto Caravaggio nei bozzetti del Fondo Peterzano hanno diffuso il sospetto con questa boutade: «Abbiamo visitato gli archivi diverse volte, anche se fuori dall'orario di ufficio, accompagnati da altre persone». Cosa? Studiosi carbonari, intrusi. Allarme.

I fantasmi del Castello Sforzesco hanno davvero scardinato i sistemi di sicurezza del Gabinetto dei disegni? No, ma è bastato il timore a far scattare le misure d'emergenza. L'assessore alla Cultura Stefano Boeri ha fatto sostituire tutte le serrature delle porte che proteggono la collezione, blindando il percorso che dalla Torre del Filarete conduce al deposito, primo piano della fortezza, l'ala di destra. I fabbri hanno dato, ora tocca agli avvocati. Il mistero del Caravaggio passerà dai circoli degli intellettuali alle aule dei tribunali: il Comune presenterà una doppia denuncia contro gli autori dello scoop sul Merisi segreto o spacciato per buono.

I ricercatori Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli hanno dichiarato al mondo, attraverso l'Ansa e poi su Amazon, di aver scoperto 96 disegni originali del Caravaggio in una raccolta di fogli che Milano possiede dal 1924 e gli storici dell'arte hanno setacciato per quasi ottant'anni. Se è una bufala, come pare, lo accerterà la commissione di saggi riuniti da Boeri per indagare sull'operazione di marketing-culturale del duo Curuz-Fedrigolli (la squadra dei censori è formata dai professori Maria Teresa Fiorio, Giulio Bora, Claudio Salsi e Francesca Rossi).

Se la pubblicazione dell'ebook sul «Giovane Caravaggio» nasconda profili di reato, invece, lo stabilirà un giudice. L'Avvocatura di Palazzo Marino consegnerà nelle prossime ore all'assessore Boeri il parere sull'azione legale da intraprendere per «tutelare» il Comune dall'iniziativa dei bresciani Curuz e Fedrigolli.

Queste le accuse ipotizzate contro i due studiosi: procurato allarme (per aver adombrato l'ipotesi di aver aggirato i controlli del Castello), lesioni all'immagine dell'istituzione e alla reputazione di una funzionaria pubblica (la conservatrice del Civico Gabinetto dei disegni, Francesca Rossi) e pubblicazione non autorizzata dei 96 bozzetti del Fondo Peterzano (in formato jpeg). Su queste premesse saranno incardinate le richieste di risarcimento dei danni.

L'aspetto più scivoloso riguarda i diritti di pubblicazione delle opere d'arte coperte da copyright. Il pool bresciano Curuz-Fedrigolli ha presentato richiesta di autorizzazione con una lettera spedita il 4 luglio scorso, alla vigilia della pubblicazione del libro, e arrivata al Castello l'11 luglio. Nei giorni successivi, tuttavia, i due ricercatori hanno saldato il conto con il Comune: settemila euro per poter sfruttare le immagini del Fondo Peterzano.

 

 

L ORIGINALE CARAVAGGIO jpegLA SECONDA MEDUSA DI CARAVAGGIO O BUFALA Il presunto Sant Agostino di CaravaggioCARAVAGGIO DISEGNO CUSTODITO NEL FONDO PETERZANO AL CASTELLO SFORZESCO jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA DISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpegDISEGNI DI CARAVAGGIO O BUFALA jpeg

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...