1. A ROMA C’È UN TESTIMONE CHIAVE: “HO VISTO DE SANTIS ASSALIRE IL PULLMAN DEI NAPOLETANI. INSEGUITO DAI TIFOSI, È CADUTO E HA SPARATO 4 COLPI, COLPENDO CIRO” 2. UN TIFOSO DEL CIUCCIO HA RACCONTATO SABATO NOTTE LA SUA VERSIONE, CHE COINCIDE CON LE RICOSTRUZIONI DEGLI AGENTI E I PRIMI VIDEO DEGLI SCONTRI A TOR DI QUINTO 3. DOPO L’ASSALTO A BASE DI FUMOGENI, CALCI E PUGNI E POI GLI SPARI, DANIELE “GASTONE” DE SANTIS È STATO PESTATO A SANGUE DUE VOLTE, FINO ALL’ARRIVO DEI POLIZIOTTI 4. IL CUGINO DI ESPOSITO DICE DI ESSERE STATO FERITO AD UNA MANO DA “GASTONE” QUALCHE MINUTO DOPO IL FERIMENTO DI CIRO. MA GLI INVESTIGATORI LO SMENTISCONO: NEL VIDEO SI SENTONO I 4 COLPI IN RAPIDA SEQUENZA, UNO DOPO L’ALTRO 5. PER QUESTO È STATO FERMATO CON LE STESSE ACCUSE MOSSE AGLI ALTRI TIFOSI NAPOLETANI

Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera "

Il testimone oculare degli spari s'è presentato all'ospedale Villa San Pietro poco dopo la mezzanotte di sabato. Lì erano ricoverati i feriti del pomeriggio di follia che ha preceduto la finale di Coppa Italia ma lui, «visibilmente scosso dagli scontri ai quali aveva assistito», cercava qualche poliziotto per riferire ciò che aveva visto. Si chiama R.P., è un tifoso del Napoli e stava percorrendo a piedi viale Tor di Quinto per raggiungere lo stadio, insieme a due amici.

Mentre camminavano, ha poi dichiarato a verbale, «la mia attenzione è stata attratta da una persona che urlava inveendo nei confronti di passeggeri di un autobus di colore bianco con a bordo tifosi del Napoli, tra i quali vi erano anche donne e bambini».

Quell'uomo, poi identificato per l'ex ultrà romanista Daniele De Santis detto «Gastone», usciva da una stradina, aveva approfittato della sosta del pullman dovuta al traffico per lanciargli contro «un fumogeno acceso» e poi «colpire con calci e pugni il medesimo autobus terrorizzando gli occupanti, e sembrava intenzionato a venire alle mani con gli occupanti dello stesso».

A quel punto molti sostenitori del Napoli - una cinquantina secondo le varie testimonianze - gli sono andati incontro minacciosi, scavalcando il guard-rail che divide le carreggiate della strada. De Santis è scappato per tornare verso il vivaio con annesso circolo sportivo nel quale lavora, riprendendo il vialetto laterale dal quale era sbucato. Tra gli inseguitori c'era anche R.P., ed è lui che dice di aver visto, oltre a De Santis, «altri tre soggetti indossanti caschi tipo "jet" che gli davano man forte, avanzando verso il pullman aggredito dal medesimo e dileguandosi subito dopo l'avanzata del gruppo della tifoseria partenopea».

SPARI AD ALTEZZA D'UOMO
Secondo il racconto di R.P. l'inseguito, giunto all'altezza del vivaio, è caduto a terra e «improvvisamente si è rialzato girandosi verso di noi, puntandoci contro una pistola e facendo fuoco ad altezza uomo, esplodendo alcuni colpi. In tale contesto ho notato un mio amico, che so chiamarsi Ciro, accusare un forte malore al petto e accasciarsi al suolo; ho prestato soccorso a Ciro rivolgendomi ad alcuni appartenenti alle forze dell'ordine perché chiamassero i soccorsi». Il ferito è Ciro Esposito, ancora in gravi condizioni, piantonato in ospedale con l'accusa di rissa aggravata, porto abusivo di armi e strumenti atti a offendere, lancio di materiale pericoloso.

«Mentre stavo soccorrendo Ciro - prosegue il racconto del testimone - ho visto che altri tifosi napoletani hanno iniziato a picchiare la persona che aveva sparato, riuscendo a raggiungerla in quanto aveva smesso di sparare. Io ho atteso vicino a Ciro l'arrivo dell'ambulanza, che è giunta dopo circa venti-trenta minuti. Mentre attendevo, ho constatato che alcuni miei conterranei, quando si sono accorti che Ciro era stato colpito, sono tornati nella stradina con l'intento di picchiare nuovamente lo sparatore». E l'hanno fatto, secondo quel che risulta dalle altre deposizioni raccolte dagli investigatori.

La ricostruzione della doppia aggressione (o tripla, se si considera quella di De Santis verso i napoletani e le due in successione subite dal romanista) con sparatoria è contenuta nell'informativa della Questura di Roma - Digos e Squadra mobile - consegnata in Procura e da ieri a disposizione degli avvocati difensori delle quattro persone denunciate.

È principalmente dalle dichiarazioni di R. P., che per la polizia trovano riscontri e «consonanze temporali» in quelle di altre persone e in un paio di filmati acquisiti agli atti dell'indagine, che è scattata l'accusa di tentato omicidio per De Santis. Descritto dal testimone chiave come molto corpulento, indossava una tuta di colore scuro, aveva la barba e a seguito delle percosse ricevute da molti miei conterranei perdeva sangue dal capo».

Quando i primi agenti sono arrivati sul posto per la «segnalazione di colpi di arma da fuoco contro tifosi partenopei», stavano per scoppiare altri incidenti. I compagni di Ciro ferito a terra, infatti, già impegnati in un «fronteggiamento» con le forze dell'ordine, «pretendevano di utilizzare il mezzo di servizio delle forze di polizia per il trasporto del ferito». C'è voluto l'intervento di un nucleo del Reparto mobile di Napoli perché «i facinorosi sospendessero le minacce».

Prima di arretrare, alcuni di loro hanno gridato: «Noi ce ne andiamo, ma vu piate chille che cià sparato, che sta riparato là dentro », indicando il circolo dove si trovava De Santis. I poliziotti sono entrati e l'hanno trovato, malridotto. E quasi subito è saltata fuori la pistola con la matricola abrasa, nascosta dalla signora D. B. in un secchio dell'immondizia, dopo che il marito l'aveva scalciata via, «al fine di toglierla dalla disponibilità» di chi partecipava alla rissa.

IL DOPPIO PESTAGGIO DI DE SANTIS
A parte il racconto della donna, che in seguito lei stessa ha ripetuto ai giornalisti, la polizia ha ascoltato il suo compagno, L. R., che ha riferito del doppio pestaggio subito dal tifoso romanista dopo gli insulti e i razzi lanciati verso i napoletani: «L.R. confermava di aver soccorso il De Santis caduto a seguito dell'aggressione... Mentre provava a trascinarlo all'interno dell'area del circolo, sopraggiungevano di nuovo dei tifosi partenopei, che facevano irruzione all'interno del locale picchiando di nuovo il De Santis e il suo soccorritore».

Solo quando D.B. ha cominciato a gridare che stava arrivando la polizia, gli aggressori sono scappati definitivamente. La donna e il compagno hanno poi consegnato agli investigatori la Benelli calibro 7.65 sottratta dal luogo della rissa, ma c'è un particolare che viene considerato un riscontro all'ipotesi che a sparare sia stato De Santis: «Durante il primo sopralluogo, personale operante notava la presenza di quattro bossoli e un proiettile inesploso nel luogo ove L.R. dichiarava di aver soccorso il De Santis e dove aveva rinvenuto la pistola che aveva allontanato subito dopo con un calcio, asseritamente per sottrarla al possibile utilizzo da parte dei tifosi napoletani».

Dunque i colpi sparati sono quattro, come risulta pure da uno dei video acquisiti, in cui si vede «un folto gruppo di tifosi partenopei, riconoscibili anche da vessilli di colore celeste arrotolati attorno ad alcune mazze di legno impugnate a mo' di arma, che, successivamente all'esplosione di un fumogeno in via Tor di Quinto in direzione di un pullman di colore bianco, si recavano sul posto». È il momento del primo assalto a De Santis, e «dopo pochi secondi dall'entrata del gruppo di testa dei napoletani si odono distintamente quattro colpi di arma da fuoco». Dopodiché «si vede il gruppo di facinorosi entrare e uscire più volte dalla stradina, armati di bastoni e oggetti atti a offendere».

Tra i testimoni ascoltati c'è Alfonso Esposito, quarantatreenne cugino di Ciro, ferito anche lui a una mano. Ha raccontato di essere rimasto staccato dai suoi amici, e poi di aver udito tre esplosioni; a quel punto gli altri l'hanno chiamato per dirgli che Ciro era stato colpito, lui s'è avvicinato ed è stato preso al pollice della mano destra da un altro proiettile. Testimonianza che gli investigatori considerano smentita dal fatto che nel video si sentono i quattro colpi di pistola sparati in rapida sequenza, uno dopo l'altro. Ecco perché Alfonso Esposito è stato fermato con le stesse accuse mosse agli altri tifosi napoletani.

 

 

DANIELE GASTONEDANIELE DE SANTIS GASTONE tifosi bloccano derby foto mezzelani gmt CIRO ESPOSITO CIRO ESPOSITO CIRO ESPOSITO FERITO A ROMA COPPA ITALIA, SCONTRIGENNY 'A CAROGNACOPPA ITALIA, SCONTRICOPPA ITALIA, SCONTRICOPPA ITALIA, SCONTRI

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…