roberto calderoli

“QUANDO I MINISTRI SI SARANNO INSEDIATI E I MINISTERI STRUTTURATI, PREVARRANNO LE LOGICHE CONSERVATIVE DEI GRAND COMMIS, CON IL RISCHIO DI QUALCHE MANINA” - CALDEROLI SENTE ARIA DI SABOTAGGIO DA PARTE DEL DEEP STATE: “PIÙ DI 300 MILIARDI DI EURO PASSERANNO DALLO STATO ALLE REGIONI E NEI MINISTERI SI PREOCCUPANO. RESISTENZE CE NE SARANNO, PERCIÒ DICO: SULL’AUTONOMIA REGIONALE DOBBIAMO FARE PRESTO - BISOGNA TORNARE A ELEGGERE LE PROVINCE: C'È BISOGNO DI UNA STRUTTURA INTERMEDIA"

Anna Maria Greco per “il Giornale”

 

ROBERTO CALDEROLI

Roberto Calderoli ha un sogno: «Essere ministro dell'armonia, mettere d'accordo nord e sud. C'è sempre stata una questione meridionale, mai superata e qualcuno ha esaltato l'opposizione con il nord, perché chi ci guadagna è Roma. Ora dico: secondo il principio di leale collaborazione, nord e sud si prendano per mano perché le esigenze sono diverse, ma c'è un reciproco interesse a crescere insieme».

 

Il centrodestra è tornato al governo e lei è ministro delle Lega per gli Affari regionali: è il momento perfetto per vincere la storica battaglia sull'autonomia?

«Credo di sì, anche perché 21 anni fa la riforma del Titolo V della Costituzione l'ha fatta il centrosinistra, che o si contraddice o deve applicarla».

giorgia meloni roberto calderoli.

 

Ma quanto è cambiata l'idea di autonomia che una volta aveva la Lega ?

«Io sono federalista da sempre, perché nel 50 mio nonno fondò il Movimento per l'autonomia di Bergamo, che poi si è evoluto in Movimento per l'autonomia delle regioni della Padania. Per me il cardine della vita è l'autonomia e il federalismo. Ho cercato di fare il federalismo fiscale, sono stato fermato da Monti, ora ci arrivo attraverso la strada delle competenze».

 

La legge attuativa per le autonomie, dopo 5 anni di attesa.

CALDEROLI QUANDO SENTE CHE GLI GRIDANO BUFFONE

«Per me sono appunto 21 anni, ma 5 dai democratici referendum in cui le popolazioni di Veneto e Lombardia hanno chiesto l'autonomia. Per mantenere serenità d'approccio credo che serva un passaggio parlamentare con il parere della commissione Affari regionali.

 

Anche perché alcune delle 23 materie trasferibili toccano la prima parte della Costituzione e i livelli essenziali di prestazioni, da garantire in tutto in territorio per rispetto dei diritti civili e sociali. Ne ho individuate 5, per la necessaria definizione dei Lep, che sottoporrò al governo».

 

CALDEROLI BERLUSCONI

Lei ha detto che sarà un caterpillar: ci spieghi il suo timing.

«Lunedì o martedì porterò il testo base alla Conferenza Stato Regioni, prima di Natale prevedo il passaggio in consiglio dei ministri, all'inizio del nuovo anno l'esame in parlamento e ho l'auspicio che si completi tutto entro il 22 ottobre del 2023, a 6 anni dal referendum. Altrimenti, sarebbe uno schiaffo ai cittadini di Lombardia e Veneto che sono andati in massa a votare».

 

Ha già incontrato i governatori di Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna...

matteo salvini roberto calderoli

«Si, ma al contrario di quello che scrive qualcuno, non sto lavorando solo con le regioni del nord che hanno richiesto l'autonomia, ma con tutte. Martedì, ad esempio, incontrerò il governatore della Calabria. È chiaro che per quelle regioni che non richiederanno ulteriori forme di autonomia nulla cambierà, anche se io mi auguro che saranno in tante a volerla. Per me, chi condanna l'autonomia differenziata dicendo di voler difendere il sud è razzista nei suoi confronti, perché è giusto dare a tutti la possibilità di crescere».

 

Quando dice che più di 300 miliardi di euro passeranno dallo Stato alle Regioni e che nei ministeri si preoccupano, che intende?

calderoli

«Resistenze ce ne saranno, perciò dico: facciamo presto, perché quando i ministri si saranno insediati e i ministeri strutturati, prevarranno le logiche conservative dei grand commis, con il rischio di qualche manina».

 

La sua prossima battaglia sarà tornare a eleggere le Province?

È la mia posizione personale. Sono contrarissimo all'abolizione, c'è bisogno di una struttura intermedia ed è necessario reintrodurre l'elezione diretta del presidente e della giunta. La legge Del Rio è incostituzionale, un obbrobrio giuridico».

 

Sulle prime mosse del governo Meloni,a partire dai rave party, sono scoppiate molte polemiche. Come le giudica?

calderoli - giancarlo giorgetti

«Se il governo avesse fatto un decreto legge sull'acqua calda ci sarebbero state lo stesso, sono logiche che fanno male al Paese. Io sono molto soddisfatto di come è partito il governo, con il piede giusto rispetto ad altri che hanno tamponato aumenti di gas e benzina. Qui c'è una programmazione sull'energia e si chiede il coinvolgimento dell'Europa, con uno strumento tipo eurobond per ristorare le nazioni più colpite da guerra e speculazione».

 

Sulle ong taxi del mare e gli immigrati ha usato parole dure: come si affronta il problema, bloccando le navi?

«Quello che sta facendo il governo, i ministri Piantedosi e Salvini, per me va bene. Passa il messaggio per cui la gente inizia a non partire, poi ci sarà l'interlocuzione con gli Stati del nord Africa per arrivare ad arrivi solo regolari, attraverso i flussi d'immigrazione».

 

ROBERTO CALDEROLI

Si è parlato di un riposizionamento della Lega, oggi a Bruxelles nel gruppo Identità e democrazia, con un avvicinamento al Ppe, cui aderisce Forza Italia: oggi com' è la situazione?

«Eravamo più vicini 3 anni fa al Ppe, ora mi sembra un po' come la Moratti che parte dal concetto di centro e poi va verso sinistra. Le elezioni nei vari Paesi hanno dimostrato con sonore sconfitte che il progetto è fallimentare, perché il centro è diventato sinistra. Come in Italia con il centrosinistra. Il collocamento della Lega rispetto a queste politiche europee non è assolutamente coincidente».

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...