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DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI...
DAGONEWS
 CARLO CALENDA INTERVISTATO SU RAINEWS24
CARLO CALENDA INTERVISTATO SU RAINEWS24
Carlo Calenda si presenta come l’uomo del centro, ma in realtà pende chiaramente verso destra. Lo ha dimostrato in modo evidente durante l’intervista con Francesca Biagiotti su Rainews 24, soprattutto nel gioco della torre. Per scherzo, ovviamente, manda sempre giù dal precipizio i politici di sinistra, mentre salva tutti quelli di destra.
“Tra Schlein e Meloni?”, chiede la giornalista. “Schlein”, risponde deciso l’ex ministro: “Mi sta più simpatica Meloni”. Non che condivida le idee di Fratelli d’Italia, precisa: “Non sono più vicino alle posizioni di Meloni, ma mi sta più simpatica. È un gioco, ovviamente. Almeno lei dice quello che pensa, e lo fa pure con un po’ di accento romano”. E la leader del Pd? “Non capisco mai quello che dice”, taglia corto Calenda.
 giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (4)
giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda (4)
E Giuseppe Conte? “Non ne parliamo nemmeno… È quello che governava felice con Salvini, poi felice con la sinistra, poi era amico di Trump e di Putin, e diceva che avrebbe fermato la guerra chiamando Putin al telefono”.
Per Calenda, a sinistra c’è solo il vuoto. Dalla torre finisce anche il suo ex alleato centrista, Matteo Renzi. Insieme avrebbero dovuto creare il terzo polo, ma il progetto è fallito subito tra litigi e pochissimi consensi. La destra, invece, è piena di leader apprezzabili, e molti di loro Calenda li accoglierebbe volentieri in un partito liberal-democratico di centro. “Chi vorresti in questo partito?”, chiede Biagiotti.
“Tutti quelli che vogliono venire: i riformisti, i bravi amministratori. Gori, Gentiloni…”. L’ala del Pd più lontana da Schlein, che guarda al centro e sostiene con forza il riarmo europeo. Benvenuto anche Antonio Tajani: “Una persona con cui condivido alcune cose e con cui si può parlare”. Il ministro di Forza Italia piace a Calenda, meno la dirigenza del partito, soprattutto in Sicilia. “Sto combattendo contro Schifani per il commissariamento della Sicilia”, spiega il leader di Azione.
Apprezza anche Guido Crosetto, ministro della Difesa di Fratelli d’Italia: “Una persona seria”. Come leader e candidato premier, però, sarebbe troppo: “Crosetto fa benissimo il suo lavoro, è il suo campo”. Il ministro, infatti, è passato senza problemi dalla presidenza dell’associazione delle imprese delle armi (Aiad) al governo con Meloni.
Un altro elogio va a Giancarlo Giorgetti, ministro leghista: “Una persona ragionevole, come ce ne sono altre nella Lega, penso a Luca Zaia, che non c’entrano niente con Salvini. Non capisco perché debbano subire Salvini e Vannacci”.
Certo, le possibilità di portare questi big della destra nella sua squadra sono poche, e Calenda lo sa: “Le dico chi mi piacerebbe, ma quante probabilità ci sono che vengano? Non lo so”. Eppure non smette di sognarlo. Tutti insieme, i leader della destra, nel suo partito centrista, già ribattezzato in nome dell’Ucraina: “Li potremmo chiamare ‘i volenterosi’, quelli stufi di litigare ogni giorno su cose stupide”.
L’unica bocciatura fuori dalla sinistra è per l’ex amico, ora grande rivale. “Tra Schlein e Renzi?” “Butto giù Renzi”. “Tra Renzi e Meloni?” “Butto giù Renzi”. “Tra Renzi e Tajani?” “Boh… Tajani. Poverino, una volta lo devo salvare, Renzi”.
 GIORGIA MELONI E CARLO CALENDA
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  carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione 3
carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione 3 carlo calenda (3)
carlo calenda (3) ELLY SCHLEIN CARLO CALENDA AL FORUM DI CERNOBBIO
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CARLO CALENDA INTERVISTATO SU RAINEWS24 giovanni donzelli giorgia meloni carlo calenda paolo gentiloni (3)
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