fabrizio palenzona fondazione crt

UN “CAMIONISTA” ALLA FONDAZIONE CRT – VITA, OPERE E POLTRONE DI FABRIZIO PALENZONA: NEL 1990, DA SINDACO DI TORTONA, DIVENNE PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE AUTOTRASPORTATORI. E DA LÌ NON SI È PIÙ FERMATO: UNICREDIT, AISCAT, ADR, PRELIOS, E ORA LA GUIDA DELLA FONDAZIONE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI TORINO – LA MOSSA POTREBBE ESSERE IL PRELUDIO PER SCALARE IL VERTICE DI ACRI - LA LOTTA CON “L’AMICO” QUAGLIA E LA POSSIBILE FUSIONE BPM-UNICREDIT (CRT È AZIONISTA DI ENTRAMBE): “RESTA LA VALENZA STRATEGICA DELL’OPERAZIONE. DETTO QUESTO…”

1. CRT, IL RITORNO DI PALENZONA: DAI CAMION ALLA FINANZA, LA RETE DEL BANCHIERE POLITICO

Estratto dell'articolo di Francesco Spini per www.lastampa.it

 

fabrizio palenzona

Rieccolo, Fabrizio Palenzona, a settembre saranno 70 anni, da Novi Ligure. Il “camionista”, in realtà, non se ne è mai andato […], da quando, […] nel 1990, già sindaco di Tortona diventa presidente della Fai, la Federazione italiana degli autotrasportatori, l’associazione imprenditoriale di settore più importante.

 

[…] È un reduce della Democrazia Cristiana, Palenzona, sotto i cui vessilli nel 1987 diventa, per quasi un decennio, sindaco di Tortona, per passare dal 1995 a guidare la provincia di Alessandria, a cui si autocandida con in tasca la tessera della Margherita. Accanto all’impegno politico, parte in parallelo la scalata al potere finanziario. Che prende spunto proprio a Torino dove dal ’95 al 2000 è consigliere di amministrazione della Fondazione Crt che oggi lo riaccoglie come presidente.

 

fondazione crt

Da lì manovra e automanovra: due anni dopo […] è già nel cda di Ubm, ai tempi la banca d’affari di Unicredit, quindi lunghi anni da consigliere in piazza Cordusio prima, in piazza Gae Aulenti poi, fino a diventare vicepresidente. Dal 2001 al 2003 entra nel consiglio di Mediobanca, di cui Unicredit era grande azionista. Dal 2007, per quasi un decennio, diventa presidente di Adr, gli aeroporti di Roma. In mezzo, un’altra poltrona, quella di presidente di Impregilo. Prima stessa carica, ma a Gemina. Un collezionista, insomma.

 

LE PRINCIPALI PARTECIPAZIONI DELLA FONDAZIONE CRT

Per anni è presidente dell’Aiscat […], di Assaeroporti, membro del comitato esecutivo dell’Abi. […] Sono gli anni di Unicredit, quelli che gli permettono di approfondire rapporti ad alto livello, coltivare relazioni che contano. […] Viene tirato in ballo nelle inchieste sulle scalate del 2006 dei furbetti del quartierino, più di recente lo sfiora un’indagine per appropriazione indebita e truffa sui rapporti tra il Gruppo Bulgarella e Unicredit: tutto si risolve in un nulla di fatto. E Palenzona, che ora è presidente di Prelios, può così riprendere quota dispiegando, a dispetto della mole, tutta la sua agilità nella disciplina italica meglio praticata: la corsa al potere.

giovanni quaglia

 

2. RIBALTONE ALLA CRT

Estratto dell’articolo di Claudia Luise per “La Stampa”

 

Fabrizio Palenzona è il nuovo presidente della Fondazione Crt. Un risultato ottenuto alla prima votazione, con dieci preferenze su diciassette votanti. La maggioranza assoluta. Non sono bastati i bilanci record ottenuti in sei anni di mandato da Giovanni Quaglia alla guida di via XX Settembre, sede storica torinese dell'ente.

 

fabrizio palenzona 8

E non sono serviti nemmeno i tentativi di mediazione per evitare di andare alla conta, come mai prima d'ora era successo nella terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. […]

 

[…] La missione ora è ricostruire clima positivo per evitare che le scorie si trascinino per troppo tempo, anche perché Palenzona dovrà convivere non solo con il Consiglio di indirizzo che lo ha nominato ma anche con il Cda (più vicino a Quaglia) ancora per un anno.  […]

 

FABRIZIO PALENZONA

Ma perché sia Palenzona sia Quaglia hanno deciso di non cedere [...] ? Sullo sfondo c'è anche la sfida per l'Acri che si potrebbe aprire l'anno prossimo, quando Francesco Profumo, attuale presidente, dovrà lasciare la guida della Compagnia di San Paolo. Un caso che si aprirà già a fine del 2023 per arrivare a concretizzarsi nella primavera del 2024.

 

[…] 

 

 

3. PALENZONA: “SERVE FARE SQUADRA FRA TUTTE LE FONDAZIONI LOCALI”

Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

francesco profumo

Fabrizio Palenzona [...] è il nuovo presidente di Crt. Nella sua nuova veste ai vertici della terza fondazione tricolore per importanza, Palenzona vuole fare squadra e creare una sorta di federazione tra gli enti piemontesi.

 

 

[…] Sono anni che bazzica il mondo delle fondazioni, perché è sceso in campo proprio ora?

«E’ dal 1995 che lavoro in questo settore, e mi lasci dire che il dottor Quaglia è un mio amico e ha fatto un ottimo lavoro. Sono sceso in campo per senso di responsabilità, perché mi è stato chiesto e anche perché mesi fa ho provato senza successo a mediare un senso di disagio».

 

alberto nagel palenzona

[…] Crt è azionista sia di Bpm che di Unicredit su cui circolano voci di fusione. Lei come la vede?

«Vent’anni fa l’allora ad di Unicredit, Alessandro Profumo, mi mandò dal presidente di Bpm Bassi, per proporgli un’Opa amichevole in contanti, al doppio dei prezzi di Borsa di allora. L’idea di Profumo era di rafforzare Unicredit in Lombardia, dove c’era un deficit per la banca rispetto ad altre aree in Italia.

 

A distanza di vent’anni mi risulta che quel deficit ci sia ancora, e che quindi resti la valenza strategica dell’operazione. Detto questo conosco bene sia Andrea Orcel che Giuseppe Castagna, che sono due manager bravissimi e tocca a loro decidere le strategie di Unicredit e Bpm, non certo all’azionista». […]

 

4. PALENZONA PRENDE CRT PUNTA AL MONDO DELLE FONDAZIONI

giovanni quaglia

Estratto dell'articolo di Claudio Antonelli per “La Verità”

 

Fabrizio Palenzona, settant’anni il prossimo settembre, vince la partita della presidenza di Crt, la Fondazione della cassa di risparmio di Torino, e torna a giocare nella serie A della finanza.

 

[…] Appare però difficile che il dispiego di forze da parte di una figura storica della finanza tricolore sia destinato a fermarsi alla poltrona di Crt. Non sarebbe un azzardo immaginare che questa sia una scalata verso altro lidi. Magari il vertice di Acri, l’associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio: quello stesso incarico con cui l’avvocato Giuseppe Guzzetti ha detto la sua su importanti partite finanziarie e bancarie.

 

andrea orcel

Adesso è Francesco Profumo a presiedere l’associazione, ma il blitz di ieri potrebbe non essere causale. In fondo i corsi e i ricorsi della storia d’Italia tendono a ripetersi più facilmente che altrove. Vale la pena rileggere un’intervista del marzo 2011 che Palenzona rilasciò all’allora giornalista del Corriere della Sera, Massimo Mucchetti.

 

L’ex sindaco di Tortona, protagonista del mondo delle autostrade e degli aeroporti dei Benetton, prima ancora vicino alla famiglia Gavio, al mondo dei trasporti, in quell’anno oltre che essere esponente di punta di Crt, era potente vicepresidente di Unicredit. Cesare Geronzi era invece presidente di Generali. Nell’intervista Palenzona non nascose le differenti vedute. A partire dal ruolo delle Fondazioni bancarie.

 

palenzona

Secondo il banchiere di Marino, gli enti creditizi non sarebbero più stati in grado di partecipare agli aumenti di capitale indispensabili alle maggiori banche per via delle regole di Basilea 3. Non solo: le fondazioni bancarie, per Geronzi, sono sempre più spesso cinghie di trasmissione dei politici locali, «assomigliando al ruolo peggiore rivestito anni fa dalle Camere di Commercio».

 

«Le fondazioni sono una risorsa, non un problema», ribadì Palenzona al Corriere, riecheggiando discussioni informali che avevano coinvolto anche il comitato esecutivo dell’Abi: «I rafforzamenti di capitale sono necessari, ma ci sono anche ampi margini per vendite di asset e dismissioni di immobili». Ma in quell’intervista si toccò il tema della partecipazione di Mediobanca in Generali e della soglia minima di redditività, il ruolo della finanza nel gruppo Rcs.

giovanni quaglia

 

Infine, riprendendo sempre i temi salienti di quella chiacchierata per Palenzona, Unicredit «uscì con oculatezza dall’azionariato di Telecom». Geronzi da presidente di Generali riteneva, invece, la quota in Telco una partecipazione strategica; peraltro considerata tale dal Leone presieduto all’epoca da Antoine Bernheim su cortese sollecitazione dell’ex ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che invitò Generali a sostenere Telecom. Incredibile, insomma, l’attualità di quella pagina di giornale.

 

cesare geronzi

[…] Ma è chiaro - basta vedere le mosse delle casse di previdenza su Bpm - che stiamo entrando in una nuova stagione. Una stagione in cui le Fondazioni saranno chiamate dal governo a investire sul territorio, in parallelo al Pnrr. Vorrà quindi dire che stiamo assistendo a un riassesto dell’equilibrio della finanza. In fondo Palenzona, pur avendo navigato per decenni al fianco della sinistra, non ha mai nascosto i sui rapporti con Gianni Letta, che non a caso è tornato a riaffacciarsi al mondo della politica che nomina i manager. Lo scorso ottobre, al Forum di Conftrasporto, l’ex vice presidente di Unicredit ha preso il microfono e ha detto: «Con Giorgia Meloni è ritornata la politica ed è la politica che dà una strategia al Paese, che guida e non segue». Vedremo chi dovrà allacciarsi le cinture.

giovanni quaglia FONDAZIONE CRTMAIL DI NICOLA GAVAZZI (RUSSELL REYNOLDS) ALLA SEGRETERIA DI FONDAZIONE CRTGIOVANNI QUAGLIA FONDAZIONE CRTfabrizio palenzona 7

Ultimi Dagoreport

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...