SILENZIO, PARLA IL “DROGHIERE ESSELUNGA” CAPROTTI – “L’ARTICOLO 18 È UNA PICCOLA PARTE DEL PROBLEMA, L’IMPORTANTE È SCARDINARE DAVVERO LA MORSA DI BUROCRAZIA, DIVIETI E RESISTENZE SINDACALI” – “NON HO RAPPORTI CON I MIEI FIGLI E NON MI ILLUDO DI RECUPERARLI A BREVE”

Franco Vanni per “la Repubblica

 

Esselunga Aprilia Esselunga Aprilia

Bernardo Caprotti ha 89 anni e una chiavetta usb nella tasca della giacca. «È sempre con me, è magica, dentro c’è tutto quello che mi serve». Aspettando di parlare al circolo della Stampa, invitato dal Rotary Club Milano di cui è socio, si siede nella penombra, al tavolo d’angolo del bar chiuso. Sulle ginocchia ha un sacchetto giallo Esselunga. «È la mia ventiquattrore, non è una busta normale, l’ho fatta fare con plastica più pesante, più ricca».

 

Cosa c’è dentro?

«Le schede di presentazione di una ricerca in cui credo molto. Sono qui per presentarla. Per resuscitare la Pianura padana e l’Italia bisogna investire nell’aeroporto di Montichiari nel Bresciano. È vicino ai maggiori distretti economici del Paese, o a quello che ne resta. Vorrei dirlo a Renzi».

 

E perché non glielo dice?

«Il premier non ha tempo per incontrare un droghiere come me. Lunedì inaugura una scuola, martedì una fiera, mercoledì fa un annuncio. Ma deve stare attento: la settimana è corta, e nei giorni che restano è difficile risollevare un Paese al disastro».

esselunga esselunga

 

Lei, pur senza cariche formali in Esselunga, è a capo di un gruppo con 20mila dipendenti e 7 miliardi di fatturato. Cosa pensa della politica economica del governo?

«Per ora ho visto poco. Renzi è intelligente ed è stato un buon sindaco. Non deve fare l’errore di Berlusconi, uomo leale e generoso, che si è illuso di potere cambiare il Paese solo con la propria forza di volontà. A livello di intenzioni, mi piace quello che Renzi sta cercando di fare sul lavoro».

bernardo caprotti esselunga bernardo caprotti esselunga

 

L’articolo 18 va abolito?

«L’articolo 18 è una piccola parte del problema, ne faccia ciò che vuole. L’importante è scardinare davvero la morsa di burocrazia, divieti e resistenze sindacali che strangola le imprese».

 

Eppure da settant’anni lei investe e guadagna in Italia, non altrove.

«Vengo da una famiglia di gente nata qui. E altro non so fare. Eppure, non mi arrendo alla più grande delle assurdità: viviamo nell’unico Paese in cui un’azienda non può scegliere i propri collaboratori ».

 

Di collaboratori lei ne ha cacciati parecchi.

«Non quelli bravi. Nemmeno uno. Aldo Botta, direttore della rete di vendita, lavora con me da quarantotto anni. Giovanni Maggioni, vicepresidente, ha cominciato a 18 anni e oggi ne ha 70. Abbiamo rapporti familiari, nel vero senso del termine».

Matteo Renzi Matteo Renzi

 

Lei è in attesa che la Cassazione si pronunci sulla contesa per la proprietà di Esselunga che la oppone ai suoi figli. Che rapporto ha con loro?

«Non ho rapporti e non mi illudo di recuperarli a breve. La mia famiglia oggi sono le persone con cui lavoro da una vita. E sopra a tutto c’è mia moglie, al mio fianco in ogni battaglia, compresa questa sugli aeroporti».

 

Davvero pensa che la rivoluzione del sistema aeroportuale del Nord possa rilanciare il Paese?

«Sarebbe un passo avanti. Malpensa mangia soldi e basta. Chi dovrebbe spendersi per investire su altri scali lombardi è la Lega. Ma prima Bossi e poi Maroni hanno creato un grumo di potere a Varese, loro città. La responsabilità è anche dei primi promotori di Malpensa: il ministro Burlando e il mio amico Bersani».

 

Lei, nemico giurato delle Coop rosse emiliane, è amico di Pierluigi Bersani?

selfie matteo renzi twitter poi cancellato 2selfie matteo renzi twitter poi cancellato 2

«Molto. Ha provato a fare le liberalizzazioni. Sono andato a trovarlo quando è stato male. Ha ammesso di avere sbagliato su Malpensa. Riconosce che oggi quello scalo è ottimo per chi abita a Stresa, sul lago Maggiore, o nel Canton Vallese in Svizzera. Non si dica però che è un aeroporto milanese ».

 

Come vede oggi la sua Milano?

«Non mi sembra che in città succeda nulla di interessante».

 

Ci sarà Expo 2015 sul tema dell’alimentazione, ed Esselunga deve all’alimentare l’80 per cento del fatturato.

«Davvero? A noi nessuno ha detto nulla. Chi organizza l’esposizione è interessato a Eataly. Loro sono alla moda, noi siamo antichi. Pretendiamo di vendere l’alta qualità insieme a prodotti di primo prezzo più economici rispetto a quelli dei discount».

 

Ha mai più incontrato Marco Brunelli, un tempo suo socio, poi fondatore di Gs e suo storico rivale?

«Non lo vedo da anni. Una volta ci hanno convocati per venderci Standa, ma nessuno dei due era interessato. Ormai siamo vecchi e malandati. Parleremmo del più e del meno, se ci incontrassimo. Solo che è difficile, visto che lui sta a Montecarlo mentre io, nonostante tutto, preferisco stare qui».

 

Le piace il sindaco Giuliano Pisapia?

Berlusconi SILVIOBerlusconi SILVIO

«Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo. Mi piace la sua vice, Ada Lucia De Cesaris. È brava e competente, potrebbe essere un buon primo cittadino».

 

E Maurizio Lupi, per il centrodestra?

«È un’altra ipotesi valida. Se la Lega lo appoggia, forse può farcela. Abbiamo un buon rapporto, ma come ministro dei Trasporti deve ancora cominciare a fare ciò che serve. Ossia affrontare il tema degli aeroporti. A proposito: sa cosa mi ha raccontato un compagno di caccia?».

 

Lei a quasi 90 anni va a caccia?

cena fund raising di forza italia    silvio berlusconi cena fund raising di forza italia silvio berlusconi

«Ormai faccio finta. Passeggio nel Monferrato e ogni tanto sparo. Comunque: un mio socio di caccia mi ha raccontato che per volare da Milano a Buenos Aires ha preferito come scalo Francoforte a Roma. Non Madrid, che avrebbe un senso: Francoforte! A Malpensa, intanto, i giapponesi appena atterrati da Tokio devono avere pronta in tasca una moneta da un euro per prendere il carrello delle valigie».

 

Come all’Esselunga.

«Esatto! Solo che di solito da noi non atterrano in corsia voli internazionali. Oggi il Nord Italia è isolato dal mondo. Riesce a viaggiare solo chi parte con lo zaino per le vacanze e può permettersi di perdere due giorni per attraversare l’oceano. Un territorio così maltrattato non ha futuro».

 

BERNARDO CAPROTTI BERNARDO CAPROTTI

E per la sua azienda, che futuro immagina?

«Non posso permettermi il lusso di immaginare. Devo muovermi, ogni giorno. Con i tempi della burocrazia italiana, devo progettare adesso i negozi del 2050. A 89 anni devo pensare come un giovane. Anzi, posso chiederle una cosa? » 

 

Prego.

«Facciamo un selfie insieme?».

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…