almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - ALFREDO MANTOVANO

5 FEBBRAIO 2025: Intervento di Carlo Nordio: ‘’Errori nel mandato d'arresto della Cpi’’

(ANSA) - Il mandato d'arresto della Corte dell'Aja nei confronti di Osama Njeem Almasri "è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto, con una serie di criticità che avrebbero reso impossibile l'immediata adesione del ministero alla richiesta arrivata dalla Corte d'appello" di Roma.

 

Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. "incertezza assoluta" a cominciare, ha sottolineato, "dalla data in cui sarebbero avvenuti i crimini: si dice a partire dal marzo 2015 ma nel preambolo si parlava del febbraio 2011, quando Gheddafi era ancora al potere"

CARLO NORDIO MATTEO PIANTEDOSI ALLA CAMERA - FOTO LAPRESSE

 

Almasri: Nordio, 'Notifica indagato giorno prima comunicazioni, c'è stato momento riflessione'

(Adnkronos) - La notifica del fatto che era indagato è "pervenuta il giorno prima del giorno in cui era fissata la comunicazione in parlamento". Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio nell'informativa urgente del governo, alla Camera dei deputati, in merito alla richiesta di arresto della Corte penale internazionale e successiva espulsione del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish aggiungendo che ciò "ha determinato un momento di riflessione sia in ossequio all'indipendenza e alle prerogative della magistratura" sia relativamente alla mia "posizione di indagato"

 

matteo piantedosi e carlo nordio alla camera foto lapresse

Nordio, ''Non faccio il passacarte, atto di Cdp era nullo''

(ANSA) - "Il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato.

 

Non faccio da passacarte, ho il potere di interloquire con altri organi dello Stato in caso di necessità e questa necessità si presentava eccome. Inoltre serve valutare la "coerenza delle conclusioni cui perviene la decisione della Cpi".

carlo nordio e il caso almasri

 

Questa coerenza manca completamente e quell'atto era nullo, in lingua inglese senza essere tradotto e con vari allegati in lingua araba". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.

 

Nordio, da Interpol comunicazione senza domanda estradizione

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE.

 

 

 

(ANSA) - "Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è arrivato domenica 10 gennaio alle ore 9.30 con una notizia informale e l'arresto trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.

Osama Njeem Almasri

 

Piantedosi: 'Amasri mai interlocutore del governo'

(ANSA) - Osama Njeem Almasri "non è mai stato un interlocutore del Governo per vicende che attengono alla gestione e al contrasto del complesso fenomeno migratorio". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.

 

mantovano meloni nordio piantedosi

 

Piantedosi, 'Nessun ricatto al governo su Almasri'

(ANSA) - "Smentisco, nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni.

 

nordio piantedosi

Al contrario, ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni (anche in chiave prognostica) nell'esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.

 

7 AGOSTO 2025 – Le cazzate di Nordio e Piantedosi vengono smentite dal governo: 'Su Almasri agito a difesa dell'interesse dello Stato'

 

Articolo di Lorenzo Attianese da www.ansa.it

 

"Lo stato di necessità legittima le condotte di tutti i rappresentanti del governo italiano coinvolti nel procedimento sulla vicenda Almasri". Di fronte ai documenti che accusano il governo, l'Esecutivo rivendica di aver agito nell'interesse dello Stato.

 

ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE

È questa la tesi difensiva giunta dopo la visione, da parte dell'avvocato Giulia Bongiorno, degli atti dell'inchiesta sul generale libico rimpatriato, per i quali è stata chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

 

In queste ore la stessa premier Meloni è intervenuta sulla vicenda con delle riflessioni più ampie: "A me non sfugge che la riforma della giustizia procede a passi spediti e ho messo in conto eventuali conseguenze", dice il presidente del Consiglio in una intervista al Tg5.

 

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE

E poi aggiunge: "Vedo un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura, particolarmente quelle che riguardano i temi dell'immigrazione come se in qualche maniera si volesse frenare la nostra opera di contrasto all'immigrazione illegale".

 

Dall'arresto del generale libico alle indagini, fino all'archiviazione per la premier Meloni

(ANSA) - Ancora attriti con la magistratura dunque che nel caso Almasri portano ancora una volta allo scontro col procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, il quale intervenendo sui malumori di ambienti di governo per i presunti ritardi nell'invio della documentazione giudiziaria nell'inchiesta sulla vicenda del generale libico precisa: "Gli atti sono stati inviati in 24 ore, se vi sembrano troppe...".

giorgia meloni carlo nordio matteo piantedosi

 

La memoria difensiva del governo, invece, era stata inviata agli inquirenti dall'avvocato Giulia Bongiorno una settimana fa e si faceva riferimento al codice di diritto internazionale sulla responsabilità degli Stati su atti illegittimi (articolo 25 del 'Responsability of State for Internationally Wrongful Acts 2001') che giustifica l'illiceità di una misura per salvaguardare un interesse essenziale dello Stato da un pericolo grave e imminente.

carlo nordio e giusi bartolozzi

 

 

 

 

Del resto secondo gli stessi giudici - a quanto si legge dalla loro richiesta di autorizzazione a procedere - "appare verosimile che l'effettiva e inespressa motivazione degli atti e delle condotte tenute" da Nordio, Piantedosi e Mantovano siano legate alle "preoccupazioni palesate" dal direttore dell'Aise Giovanni Caravelli su "possibili ritorsioni per i cittadini e gli interessi italiani in Libia". Nonostante la memoria, però, i giudici non si sono rivelati dello stesso parere.

almasri picchia e uccide un uomo per strada a tripoli 1

 

Dunque l'iter procede: entro la fine di settembre la Giunta per le autorizzazioni avrà pronta la relazione per l'Aula e alla Camera si voterà definitivamente entro ottobre, con un esito che appare scontato in favore della maggioranza di governo. Non si voterà per un eventuale processo a Giusi Bartolozzi, la capo di gabinetto del ministero della Giustizia - non indagata - che secondo gli inquirenti avrebbe fornito versioni "contraddittorie e mendaci".

 

MATTEO PIANTEDOSI CARLO NORDIO

 

 

 

Per alcune fonti parlamentari, su di lei rischia di aprirsi un conflitto di attribuzione. Secondo le stesse fonti le incoerenze potrebbero emergere già nel corso dell'esame della Giunta per le autorizzazioni. In quella sede si potrebbe far notare una contraddizione nelle motivazioni della richiesta del Tribunale dei ministri che - mettendo in discussione la liceità del suo operato - avrebbe potuto includere la richiesta di autorizzazione anche per Bartolozzi, in quanto potrebbe aver commesso reati in concorso con il ministro Nordio (articolo 4 della legge costituzionale 219 del 1989).

giusi bartolozzi

 

In ogni caso, sulla base della stessa norma, non è ipotizzabile che Bartolozzi possa essere processata senza l'autorizzazione del Parlamento, perché nel caso Almasri eventuali reati sarebbero connessi a quelli di un ministro. Dunque, la considerazione finale è che la Procura, senza autorizzazione del Parlamento, non potrebbe indagarla per gli stessi reati.

 

IL PASSAPORTO DOMINICANO DI ALMASRI

 

 

Caso Almasri, il relatore in Giunta: “Si proceda per Piantedosi, Nordio e Mantovano” - Il voto è previsto per il prossimo 30 settembre

Da Repubblica.it

 

Il relatore in Giunta per le autorizzazioni della Camera, Federico Gianassi (Pd), ha concluso la relazione chiedendo all'organo parlamentare di concedere l'autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano indagati nell'ambito della vicenda del generale libico Almasri. Il voto della Giunta è previsto per il 30 settembre.

GIOVANNI CARAVELLI AL COPASIR - FOTO LAPRESSE

 

Una richiesta, quella di Gianassi, ampiamente attesa. Se bocciata, come appare certo, si passerà a una proposta di maggioranza (il relatore sarà Pietro Pittalis di Forza Italia) che andrà direttamente in aula per il voto definitivo. Non sarà comunque però la partita finale. Se l’autorizzazione verrà respinta, le vittime dei reati di Almasri potrebbero ricorrere alla Corte europea.

 

La relazione di Gianassi

Nella sua relazione, Gianassi ha sottolineato che "alla luce di quanto emerso, deve affermarsi che i Ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano non abbiano perseguito né un interesse costituzionalmente rilevante né un preminente interesse pubblico, ma abbiano compiuto una scelta di mero opportunismo politico, fondata su timori generici e non suffragati da evidenze concrete, che mostrano la debolezza del Governo italiano dinanzi a bande armate che operano all'estero e che violano i diritti umani commettendo crimini internazionali".

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE 2

 

Il deputato del Pd ha proseguito: "La debolezza del Governo rispetto a potenziali ricatti di milizie armate e a ritorsioni generiche non sono sufficienti per consentire alla Giunta di concedere ai Ministri accusati di avere violato la legge l'immunità dal processo penale.

 

La loro condotta ha determinato una grave violazione degli obblighi internazionali dell'Italia e ha compromesso l'interesse superiore della comunità internazionale a vedere perseguiti i responsabili di crimini di guerra e contro l'umanità. Le scriminanti previste dall'articolo 9 della legge costituzionale n. 1 del 1989 non possono dunque trovare applicazione".

GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO

 

Secondo Gianassi, "resta, infine, la responsabilità politica di avere occultato la natura reale delle decisioni assunte, presentandole al Parlamento come inevitabili conseguenze giuridiche, quando in realtà sono state il frutto di un calcolo politico censurabile e di un cedimento a pressioni esterne. Una condotta che ha minato la credibilità internazionale dell'Italia e la trasparenza interna del rapporto fiduciario tra Governo e Parlamento".

 

DI COSA SONO ACCUSATI NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO PER IL CASO ALMASRI

Articolo da www.ilpost.it - Estratti

 

GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE

 

 

 

[...]  Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Giustizia Carlo Nordio, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano sono indagati per favoreggiamento personale, cioè di aver aiutato una persona accusata di crimini punibili con il carcere a sottrarsi alle indagini dell’autorità giudiziaria, comprese quelle della Corte penale internazionale, come nel caso di Almasri (la pena prevista per questo reato arriva fino a 4 anni).

 

Nordio perché non ha dato seguito al mandato di arresto internazionale, Piantedosi perché ha firmato l’atto formale per l’espulsione di Almasri dall’Italia e Mantovano perché il rimpatrio è avvenuto con un volo del CAI, la compagnia dei servizi segreti (Mantovano è sottosegretario con delega ai servizi segreti).

Almasri Osama Najeen.

 

Le diverse responsabilità sono alla base anche delle altre accuse nei loro confronti: Nordio è indagato anche per rifiuto di atti d’ufficio, sempre per non aver rispettato la richiesta di arresto provvisorio di Almasri;

 

Piantedosi e Mantovano sono invece accusati in concorso di peculato, cioè di appropriazione indebita di beni pubblici di cui potevano disporre per via del loro ruolo istituzionale: anche in questo caso il motivo è il fatto di aver usato un aereo di stato per il rimpatrio. ]...]

giulia bongiorno 5

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