mario vargas llosa

CATA-ROGNA - VARGAS LLOSA GODE: “CHI POTEVA ASPETTARSI UNA FARSA DEL GENERE? HANNO IMPROVVISATO UN COLPO DI STATO, SENZA CALCOLARE LE CONSEGUENZE. QUANDO HANNO VISTO CHE NON AVEVANO L'APPOGGIO DELL'UNIONE EUROPEA E CHE NELLA STESSA SPAGNA C'ERA UNA REAZIONE DECISA, SONO SCAPPATI!''

Laura Cardia per il Messaggero

 

Mario Vargas Llosa

Per tutta la vita, Mario Vargas Llosa ha denunciato la violenza del nazionalismo; lo ha fatto anche l'8 ottobre, alla manifestazione unionista di Barcellona. Il suo riferimento agli anni in cui ha vissuto nella città catalana, che si «apriva al mondo per prendere le migliori idee e i migliori libri», è costante, così come la sua divertita incredulità davanti al finale dell'indipendentismo, neanche un mese dopo. 

 

MANIFESTAZIONE CONTRO L'INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA

Si aspettava questa conclusione, con la dichiarazione d'indipendenza e la fuga-non fuga dell'ex president Carles Puigdemont a Bruxelles?

Puigdemont 1

«No, chi poteva aspettarsi una farsa del genere? Hanno improvvisato un colpo di Stato, senza calcolare le conseguenze. Quando hanno visto che non avevano l'appoggio dell'Unione Europea e che nella stessa Spagna c'era una reazione decisa, sono scappati! Cosa che li ha screditati moltissimo e che ha fatto perdere loro appoggio nella stessa Catalogna».

 

Perché Mariano Rajoy ha permesso di arrivare a questo punto, con tutto quello che ha significato per la Catalogna in perdita di denaro e di imprese?

PUIGDEMONT

«Rajoy dava l'impressione di guidare un governo inattivo, come se i problemi potessero risolversi da soli. Ma, per come sono andate le cose, sembra sia stata una strategia applicata coscientemente e ha funzionato! La mia idea personale è che non fosse necessario aspettare tanto, ma fortunatamente è andata bene. Si è applicato l'articolo 155 e tutto funziona con normalità in Catalogna, non c'è alcuna ribellione, una prova ulteriore che l'appoggio di cui godevano gli indipendentisti era minimo. È stata decisiva anche la fuga delle imprese, più di 1.800 hanno lasciato la regione, una vera catastrofe economica, e questo ha impressionato una parte molto grande della società».

Sciopero Generale in Catalogna Mario Vargas Llosa

 

Che ruolo giocherà la maggioranza silenziosa nelle prossime elezioni del 21 dicembre?

«Per quello che è successo in questi mesi, ricordando anche le due grandi manifestazioni unioniste di ottobre, penso che il 21 dicembre andranno a votare in tanti. Azzardo un pronostico: dopo questa farsa, diminuirà drasticamente la percentuale degli indipendentisti. Saranno elezioni molto interessanti».

 

Farà campagna elettorale?

carles puigdemont

«No, ho partecipato alla manifestazione dell'8 ottobre perché ho molto affetto per la Spagna e per la Catalogna. Ho vissuto a Barcellona 5 anni, quando era la capitale culturale della Spagna, e sentivo molto dolore al vedere quello che stava succedendo».

 

Cosa pensa del patto pre-elettorale tra forze costituzionaliste proposto da Ciudadanos?

«Una bella idea! Non facciano una lista unica, ma sì, si impegnino insieme dopo le elezioni. C'è una possibilità reale che i partiti costituzionalisti abbiano una maggioranza e sarebbe molto importante per la Catalogna e per la Spagna che si formasse quest'alleanza». 

 

Mario Vargas Llosa con Albiol

Dovrebbe votare anche la Spagna, per scegliere un nuovo Governo, capace di dialogare con il desiderio di autonomia dei catalani, vero nocciolo della questione?

«Il problema non era la Spagna, ma il precedente governo della Generalitat, che voleva l'indipendenza sì o sì. Con nuove autorità catalane, legittimate dalle elezioni, si potrà negoziare e lavorare alla riforma della Costituzione, come proposto dal PSOE. Il Governo ha sempre dato la disponibilità al dialogo, nella legalità».

 

Rajoy è quindi l'uomo che può negoziare con la Catalogna?

«Credo di sì, esce rafforzato da questa crisi. Lo si è sempre visto come debole, indeciso, sconcertato, adesso ci si rende conto che la sua è stata anche una strategia, risultata vincente». 

 

Perché neanche l'Europa che ha nelle generazioni nate dopo la guerra le più colte della propria storia, grazie all'istruzione obbligatoria, riesce a liberarsi del nazionalismo?

L'ALTRA CATALOGNA CONTRO LA SECESSIONE

«Il nazionalismo è una malattia incurabile, è sempre lì, si nasconde, si maschera e ogni pretesto lo fa rinascere. Disgraziatamente la cultura e l'educazione non sono vaccinazioni sufficienti, neanche nelle società di alto livello culturale: in Germania ne sanno qualcosa. Se la cultura o l'esperienza fossero antidoti non ci sarebbero più nazionalismi, ma temo che rifioriscano sempre, anche in Paesi in cui hanno causato tanto danno».

 

VARGAS LLOSA ISABEL HOLA

Un momento storico come questo che sta vivendo la Catalogna, con tante convulsioni e una società divisa, è buona ispirazione per uno scrittore?

«Credo che quello che va male sia sempre fonte di ispirazione. Quando i Paesi vanno bene, la letteratura perde entusiasmo e ambizione; ma in quelli in cui le cose vanno male, è lei a consentire quello che non permette la realtà».

 

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO