giulio regeni

LE PERSONE CHE HANNO CATTURATO GIULIO REGENI VOLEVANO CONOSCERE L’IDENTITÀ DELLE SUE FONTI. SCOPRIRE CHI GLI AVESSE PASSATO LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEI SUOI ARTICOLI PUBBLICATI SOTTO PSEUDONIMO SULL’AGENZIA NENA NEWS — SPECIALIZZATA SUI TEMI DEL MEDIO ORIENTE — E IN PARTE RIPRESI DAL QUOTIDIANO ''IL MANIFESTO''

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

GIULIO REGENIGIULIO REGENI


Le persone che hanno catturato Giulio Regeni volevano conoscere l’identità delle sue fonti. Scoprire chi gli avesse passato le informazioni contenute nei suoi articoli pubblicati sotto pseudonimo sull’agenzia Nena news — specializzata sui temi del Medio Oriente — e in parte ripresi dal quotidiano Il Manifesto . Individuare la «rete» di amici e conoscenti che lo aiutava nelle sue ricerche sul sindacato. Per questo lo hanno sottoposto a interrogatori pesanti e poi — evidentemente di fronte al suo rifiuto a collaboratore — lo hanno seviziato fino a ucciderlo. 
 

GIULIO REGENI E AMICIGIULIO REGENI E AMICI

È questa la convinzione degli investigatori che cercano la verità sulla fine dello studente italiano di 28 anni ritrovato cadavere mercoledì sera in un fosso sulla strada che dal Cairo porta ad Alessandria. Una ricostruzione che porta ai servizi di sicurezza locali, gli stessi che avrebbero poi cercato di depistare le indagini. 

AL SISIAL SISI


«Morte causata da prolungate torture», è scritto nei documenti trasmessi a Roma per via diplomatica dopo il primo esame del corpo. E questo basta a capire quanti e quali misteri debbano essere adesso svelati. Compreso quello legato ai due arresti annunciati ieri e poi non confermati, che potrebbero essere stati soltanto una «copertura» per provare a sviare gli accertamenti. 
 

GIULIO REGENI CON LA FAMIGLIAGIULIO REGENI CON LA FAMIGLIA

Il giorno del decesso

Regeni scompare nel pomeriggio del 25 gennaio scorso. Per sei giorni la notizia viene tenuta riservata, ma il 31 gennaio di fronte al muro eretto dalle autorità egiziane, che negano di sapere che fine possa aver fatto, la Farnesina decide di renderla pubblica con una nota ufficiale. Polizia e servizi segreti al Cairo continuano a negare di avere informazioni. Il 3 febbraio — di fronte alle insistenze italiane che minacciano la crisi diplomatica — l’ambasciatore Maurizio Massari viene informato del ritrovamento del cadavere.

Giulio RegeniGiulio Regeni

 

Il referto parla di «numerosi tagli e bruciature», il corpo è martoriato. I medici evidenziano le «prolungate torture» e ciò fa presumere che il giovane sia rimasto diversi giorni nelle mani dei suoi aguzzini. Per questo ha un’importanza fondamentale l’autopsia che si svolgerà oggi a Roma, pur nella consapevolezza che prima della consegna della salma alle nostre autorità, possano esserci stati interventi tali da alterarne lo stato. 


La «rete» dei contatti

Giulio RegeniGiulio Regeni

La tesi per il dottorato di ricerca che stava svolgendo aveva portato Regeni a incontrare numerose persone del sindacato, qualcuno dice che avesse partecipato anche a qualche riunione. I carabinieri del Ros e i poliziotti dello Sco incaricati delle indagini stanno cercando di ricostruire i suoi ultimi contatti nella convinzione che la polizia locale lo avesse già fatto e per questo avesse cominciato a tenerlo sotto controllo.

 

AL SISI RENZI AL SISI RENZI

L’arresto potrebbe essere avvenuto nel corso di una «retata», ma con il trascorrere delle ore si fa strada l’ipotesi che fosse in realtà mirato e che tra gli obiettivi della cattura ci fosse anche quello di impedirgli di continuare a pubblicare articoli, evidentemente ritenuti dannosi per il regime.

 

Del resto Nena news è un’agenzia online ed è molto diffusa tra gli attivisti, soprattutto per la posizione presa in favore della rivoluzione cominciata con la primavera araba e per le posizioni di appoggio alla causa dei palestinesi. 

Giulio Regeni Giulio Regeni Giulio Regeni Giulio Regeni

 

L’altra vittima

Le «modalità» dell’omicidio sono identiche, persino nei dettagli come le date e le «giustificazioni», a quelle di un altro caso che risale a tre anni fa. Era il 25 gennaio, quando scomparve Mohammed Al Jundi, ventottenne impegnato contro il regime. Arrestato e torturato dalla polizia fu ritrovato in un ospedale il 3 febbraio e morì il giorno dopo. Anche per lui la prima versione fornita a familiari e amici parlava di un incidente stradale. Esattamente come per Giulio Regeni.

 

Entrambi vittime di una repressione che ha coinvolto centinaia di persone. Ecco perché c’è grande cautela rispetto alla collaborazione assicurata dalle autorità egiziane. Il rischio è che un’indagine congiunta debba accontentarsi di analizzare le circostanze fornite dalla polizia e dai servizi di sicurezza locali, senza alcuna possibilità di verifica indipendente. E dunque di continuare a scontrarsi con il muro di silenzi e bugie che hanno già segnato questi dieci giorni. 
 

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

I depistaggi
In questo quadro sembra rientrare l’annuncio, poi smentito, dei due arresti avvenuti ieri al Cairo, e soprattutto la notizia, circolata per tutto il pomeriggio e poi «negata categoricamente» dai servizi segreti italiani, che Regeni fosse un collaboratore o addirittura un agente dell’Aise, l’Agenzia per la sicurezza estera. E dunque che possa essere stato punito come spia.

 

Un altro tentativo, assicurano gli investigatori, di depistare l’inchiesta. Il timore della diplomazia è che alla fine si cerchi di chiudere il caso con una verità di comodo, che il regime egiziano — per salvaguardare i rapporti bilaterali — consegni all’Italia finti colpevoli. E tenti di chiudere il caso prima possibile. 
 

AL SISI RENZI  AL SISI RENZI

 

 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO