CDB CI HA PRESO GUSTO, E LA CAINANA MORDE: “NON SIAMO IL BANCOMAT DI DE BENEDETTI. ASSURDA LA RICHIESTA DI 30 MILIONI”

Patricia Tagliaferri per "Il Giornale"

Non sono bastati i 494 milioni di euro già ottenuti da Fininvest per la vicenda del Lodo-Mondadori dopo la sentenza definitiva della Cassazione dello scorso settembre. Carlo De Benedetti passa di nuovo all'incasso e chiede al rivale di sempre Silvio Berlusconi altri 32 milioni di euro per chiudere, chissà se per sempre, la cosiddetta «guerra di Segrate».

Una coda inaspettata della saga giudiziaria, che fa andare su tutte le furie il presidente Marina Berlusconi: «L'ingegner De Benedetti e la Cir ci hanno preso gusto, sicuri di poter contare su una giustizia ingiusta considerano ormai la Fininvest come un gigantesco bancomat dal quale prelevare secondo necessità».

Il denaro chiesto nell'atto di citazione depositato lunedì in Tribunale a Milano servirebbe per risarcire i danni non patrimoniali arrecati all'editore del gruppo Repubblica-Espresso dalla vicenda di corruzione giudiziaria, ormai confermata nei tre gradi di giudizio, che nel 1991 consegnò la Mondadori al Cavaliere ribaltando il lodo arbitrale inizialmente favorevole a De Benedetti.

Danni anche psicologici, sofferti dagli esponenti della Cir, dall'Ingegnere in primis, sottoposti a dir loro per questa vicenda a un gravissimo stress emotivo. Nel condannare la Fininvest al maxi-risarcimento la Suprema Corte aveva demandato ad altro giudice la liquidazione dei danni non patrimoniali, quelli cioè derivati dalla «lesione del diritto a un giudizio reso da un giudice imparziali». Fatti due conti, i legali di De Benedetti li hanno quantificati in 30 milioni, che tra rivalutazioni e interessi legali arriverebbero a 90 milioni, euro più euro meno.

«Non è bastato l'esproprio da 494 milioni di euro che ci è stato inflitto per un danno mai subito da De Benedetti», attacca Marina Berlusconi, sconcertata da come si è arrivati a motivare e a quantificare questo «danno inesistente ». «Come fa la Cir a lamentare uno "smacco imprenditoriale" ingiustamente subito - si chiede il presidente della Fininvest - quando lo stesso De Benedetti della spartizione Mondadori si disse soddisfattissimo, e a ragion veduta, avendone tratto solo vantaggi?».

Quello che alla figlia del Cavaliere sembra davvero incredibile è che l'Ingegnere abbia tirato fuori presunti danni psicologici: «Detto da chi ha raddrizzato i suoi bilanci proprio grazie all'esproprio assurdo sul Lodo Mondadori, c'è da rimanere senza parole. Piuttosto credo sarebbe doveroso riflettere sui danni reali e gravissimi che questa vicenda giudiziaria ha davvero provocato. Ad aziende sane come le nostre, che pagano ogni anno centinaia di milioni di euro di tasse e che danno lavoro a migliaia di persone, ma anche al rispetto della verità e della giustizia di questo Paese».

 

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