1. IL CECATO DI ARCORE ATTACCA LA MAGISTRATURA MA IL SUO BERSAGLIO VERO, E LA SUA IMMENSA PREOCCUPAZIONE, E' LA RIUNIONE DI VENERDÌ PROSSIMO DELLA GIUNTA PROVVISORIA PER LE ELEZIONI DEL SENATO CHE POTREBBE DECRETARE L'INELEGGIBILITA' DEL CAINANO A NORMA DELLA LEGGE 361 DEL 1957 CHE SBARRA LA PORTA DELLE CAMERE PER I TITOLARI DI CONCESSIONI PUBBLICHE-TELEVISIVE - UNA NORMA SEMPRE AGGIRATA MA SE I GRILLINI OGGI LA PONGONO COME PRIMO ATTO DEL LORO INGRESSO COSA FA IL PD? TUTTI ASPETTANO LA DIASPORA CHE SI APRIREBBE SULLE CENERI DEL FU CENTRO DESTRA. A COMINCIARE DA MONTI

DAGOREPORT
Un mese, massimo un mese e mezzo di tempo ha guadagnato Berlusconi Silvio dalla mediazione di Re Giorgio, un intervento quasi (e' importante rispetto al Presidente emerito che non c'è più e rispetto all'attuale Presidente sottolineare il quasi) alla Cossiga Francesco. Ma i rischi non sono affatto finiti, e non a caso mentre i suoi ieri sera e stamattina festeggiavano la piccola moratoria, Berlusconi Silvio preparava il nuovo attacco alla magistratura di stamattina.

Il capo del Pdl autoesiliatosi al San Raffaele attacca la magistratura ma il suo bersaglio vero, e la sua immensa preoccupazione, e' la riunione di venerdì prossimo della Giunta provvisoria per le elezioni del Senato che potrebbe entrare subito a gamba tesa decretando l'ineleggibilita' del neo senatore Berlusconi Silvio a norma della legge 361 del 1957 che sbarra la porta delle Camere per i titolari di concessioni pubbliche come quelle televisive.

Una norma che è stata sempre aggirata nel quasi ventennio berlusconiano, sia perché in diverse legislature il centrodestra aveva la maggioranza sia perché il centro sinistra non ha mai cavalcato seriamente la questione. Ma se i grillini oggi la pongono, come la pongono, come primo atto del loro ingresso in Parlamento cosa fa il Pd che li sta pregando in ginocchio per far nascere il governo di Bersani Pierluigi?

Questa volta dunque si fa sul serio, di qui l'inquietudine enorme del malato più o meno immaginario e il grande gelo e gli scongiuri piu' che ostentati che la sonora sconfitta del Milan con il Barcellona ha fatto calare sulla suite ospedaliera: si sa infatti che le vittorie e le sconfitte della squadra di casa hanno sempre fatto da cartina di tornasole della parabola politica, del successo e delle sconfitte dell'attuale fidanzato di Francesca Pascale.

L'intervento di Napolitano Giorgio di ieri, giustificato dalla necessità di una sia pur brevissima tregua per insediare il Parlamento, provare a fare un governo ed arrivare all'elezione del successore (oltre che da una situazione economica del Paese che è non da ora all'attenzione del Viminale per le preoccupazioni sull'ordine pubblico, e dove non è passata inosservato il ritorno di un ex Br sulla scena delle rapine a mano armata), rischia dunque di non bastare, non soltanto per via delle decisioni che potrebbero arrivare dalla giunta provvisoria delle elezioni del Senato venerdì ma per i seguenti motivi:

Uno. Il clima nel Paese, nelle aziende in gravi difficoltà come nei paesoni del Nord Italia in mano alla criminalità albanese e ai cinesi che comprano le attività commerciali o nei paesini del Sud abbandonati dove le attività economiche rimaste non giustificano nemmeno l'intervento dei delinquenti, e' ormai giacobino. E l'incapacita' della classe politica a dare risposte adeguate all'urgenza di interventi sociali, di respirazione bocca a bocca per le imprese morenti, finisce per rendere tutti più intransigenti, a cominciare da chi in questo clima e' nato come i grillini.

Due. Nessuno in realtà può garantire che la pressione della magistratura si attenui di qui a metà aprile. Nel caso avvenisse, un minuto dopo la fine della moratoria si sarebbero accumulati tali e tanti atti giudiziari contro Berlusconi Silvio che la metà basta per far orientare verso l'arresto una maggioranza che non può, pur se per assurdo lo volesse, salvarlo dalle sbarre. Ne' alcun futuro presidente della Repubblica, sia pure eletto con i voti Pdl, può sottoscrivere patti scellerati o di salvezza che non sarebbe in grado di mantenere.

Tre. Anche nel Pdl, nel silenzio compiaciuto di tanti che sinora ne hanno tratto vantaggio e nonostante molti comincino a rendersi conto di essere stati miracolati da Berlusconi Silvio anche stavolta, nessuno potra' fare molto per impedire tale corso delle cose. Anzi, all'interno e all'esterno del Pdl, tutti stanno guardando sin d'ora alla diaspora che si aprirebbe immediatamente sulle ceneri del fu centro destra. E gli avvoltoi politici, a cominciare da Monti Mario che ora si è' pentito per non essersi buttato a destra, già hanno iniziato i primi larghissimi giri lassù in alto, pronti a scendere in picchiata.

 

 

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