CERCO UN GOLPE DI GRAVITÀ PERMANENTE: BECCHI CONTRO NAPOLITANO-MONTI - GRILLO: NON USATE FACEBOOK, CI SPIANO


1. M5S: BECCHI, QUELLO NAPOLITANO CON MONTI FU COLPO DI STATO
(AGI) - Paolo Becchi ha accusato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di avere di fatto compiuto un golpe "imponendo" la nascita del governo di Mario Monti. In un lungo post sul blog di Beppe Grillo, in cui critica il percorso sulle riforme appena avviato, il professore ha ripercorso gli ultimi anni di storia.

"L'esperienza del Governo Monti - proseguita nel Governo Letta - ha 'rovesciato'" i rapporti tra parlamento ed esecutivo, ha scritto. "Il Presidente della Repubblica ha potuto, infatti, esercitare di fatto un potere amplissimo, di vero e proprio indirizzo politico, imponendo al Parlamento le sue condizioni e rendendo la fiducia un momento puramente formale del rapporto tra Parlamento e Governo", ha proseguito. "Non e' stato, forse, questo, un colpo di stato? Cio' che Pd e Pdl puntano a fare, e' legittimare questa situazione - creatasi in aperta violazione della Costituzione - a costo di cambiare la Costituzione stessa".

"Il potere costituito (e 'costituito' sulle macerie della partitocrazia), si auto-proclama potere costituente", ha spiegato Becchi. "E' la storia di un colpo di stato permanente quella che inizia con la caduta di Berlusconi", ha proseguito il docente di Filosofia del diritto.

"E le elezioni che si sono nel frattempo svolte? E' come se non ci fossero mai state: lo stesso Presidente di prima, lo stesso Governo del Presidente, in cui il fantasma di Monti si e' reincarnato nell'accordo Pd-Pdl a sostegno del Governo Letta", ha scritto ancora. "Zio e Nipote, Gianni ed Enrico, si ritrovano finalmente insieme. Eppure qualcosa e' realmente cambiato", ha ricordato, "in Parlamento, oggi, siede una forza politica nuova, che rappresenta quasi 9 milioni di cittadini.

Questo 25% del Paese, pero', non trova alcuna espressione nei 35 'saggi' incaricati di scrivere una nuova Costituzione ad uso e consumo di una 'casta' di partiti sempre piu' in crisi ma che non intendono rinunziare ad alcuno dei loro privilegi. Com'e' possibile un'esperienza costituente dalla quale sono, per principio, esclusi 9 milioni di italiani?", ha chiesto "Questa non e' piu' tirannia della maggioranza: e' la fine della democrazia.

L'accordo tra Pd e Pdl costituisce il tentativo di bloccare il cammino del M5S, dopo che le elezioni hanno segnato la crisi irreparabile del sistema bipolare e la perdita di milioni di voti da parte delle forze di centrodestra e centrosinistra", ha insistito.

"Perche' tutto questo? Perche' passare dalla forma parlamentare a quella presidenziale? L'obiettivo politico e' uno solo: ridimensionare il ruolo del Parlamento in modo da ricostituire, intorno all'elezione diretta del Capo dello Stato, il sistema bipolare Pd-Pdl, sconfiggendo definitivamente il nemico comune, ossia il M5S", ha assicurato. "In una forma di governo presidenziale il sistema non potra' che essere bipartitico, ed e' questo il vero scopo del lavoro dei 'saggi': ricostruire il bipolarismo Pd-Pdl con una conventio ad excludendum. Ossia tagliando fuori il M5S, una grande forza politica del Paese", ha concluso.


2. GRILLO: «ATTENTI A FACEBOOK, CI SPIANO»
Marta Serafini per "Corriere.it"

Grillo contro i social network. «Avete visto Obama? Hanno ammesso che sono anni che spiano milioni di americani.. Lo fanno anche qua. Non usate Facebook, i dati vengono messi in un database.. stiamo attenti.. ai nostri deputati sono entrati nelle mail. Non era mai successo. Hanno alzato il tiro perchè sanno che il Movimento 5 stelle sarà un problema per l'Europa».

Parole che sorprendono quelle di Grillo, pronunciate ad Assemini, in provincia di Cagliari, e riferite alla bufera che ha investito l'amministrazione Obama per il controllo di dati telefonici e web. E non importa che proprio sui social network e sulla rete il comico genovese e il suo guru Gianroberto Casaleggio siano riusciti lanciare le Cinque Stelle.

E non tranquillizzano nemmeno le parole di Zuckerberg che ha dichiarato «Facebook non fa e non ha mai fatto parte di programmi per passare informazioni sugli utenti al governo degli Stati Uniti, né tantomento abbiamo mai concesso l'accesso ai nostri server». Contrordine, cittadini: «Ora Facebook è il male». Già a fine 2011 dal suo blog Grillo si scagliava contro il colosso di Zuckerberg. «Senza iscritti Facebook varrebbe zero.

Se io e mio figlio, ad esempio, cancellassimo il profilo, il valore di Facebook diminuirebbe all'istante di 200 dollari. Il capitale sono gli utenti, i loro contenuti e le loro reti di relazione e non la piattaforma, ma Facebook è un mondo chiuso in se stesso nell'universo di Internet, chi vi entra non vi può più uscire», scriveva. Ad andare giù dunque è anche il lato economico del rapporto, che monetizza la vita degli utenti attraverso immagini, dati e pubblicità sulle loro bacheche.

E se Grillo proprio su Facebook ha una delle pagine più condivise e cliccate, con oltre 1 milione e 300 mila like, da cui «diffonde il verbo», evidentemente l'amore con la piattaforma non è così ricambiato. Anche ai suoi parlamentari, in occasione del vertice "segreto" in agriturismo il leader del M5S ha consigliato ai suoi deputati: «Non pubblicate sui social network elementi della vostra vita privata, ma solo l'attività parlamentare». Un consiglio dato anche all'indomani delle polemiche per certe esternazioni dei cittadini proprio sulle pagine del social network.

E non solo. Per lanciare le proposte dei Cinque Stelle, negli anni Casaleggio ha incoraggiato l'uso di piattaforme alternative per il dialogo tra pentastallati. Una su tutte MeetUp, diventato uno degli strumenti più usati all'interno del Movimento - oltre al blog - per fare politica. Mezzi grazie ai quali Casaleggio gestisce la comunicazione delle Cinque Stelle.

Insomma, la sparata di Grillo sorprende abbastanza. Soprattutto se letta alla luce del fatto che uno dei cardini del Movimento è proprio la e-democracy, la famosa democrazia liquida che fa della rete il mezzo principale di espressione della volontà dei cittadini. E soprattutto alla luce del fatto che Casaleggio nei suoi discorsi ha affermato: «Nel 2051 un referendum mondiale via clic cancellerà la pena di morte, nel 2054 la prima elezione planetaria in Rete farà nascere un governo chiamato Gaia. Scompariranno partiti politici, ideologie, religioni.

«Ogni essere umano sarà padrone del proprio destino e il sapere collettivo sarà la nuova politica». E stupisce anche alla luce delle polemiche nate sulla gestione del blog, sul quale migliaia di utenti si iscrivono ogni giorno per commentare le parole di Grillo.

 

 

PAOLO BECCHI monti-napolitanonapolitano montiNapolitano Maurizio Lupi ed Enrico Letta FACEBOOK GUADAGNIFACEBOOKhackergrilloBeppe Grillo sul palco di piazza del popolo casaleggio grillo grillo casaleggio DAL VIDEO DI CASALEGGIO SUL NUOVO ORDINE MONDIALE DAL VIDEO DI CASALEGGIO SUL NUOVO ORDINE MONDIALE DAL VIDEO DI CASALEGGIO SUL NUOVO ORDINE MONDIALE

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…