assad moschea

IL CESSATE IL FUOCO IN SIRIA E’ SOLO L’ANTIPASTO DI UN NUOVO MASSACRO - ASSAD, DALLA MOSCHEA DI DARAYA SIMBOLO DELLA RIVOLTA CONTRO DI LUI, MINACCIA I RIBELLI: “RICONQUISTEREMO TUTTA LA SIRIA” - MA PUTIN HA UN ALTRO PIANO: VUOLE LASCIARE AL REGIME IL CONTROLLO DELLE PRINCIPALI CITTÀ E ALL’OPPOSIZIONE IL RESTO DEL PAESE

ASSAD NELLA MOSCHEA DI DARAYAASSAD NELLA MOSCHEA DI DARAYA

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

La storia del Medio Oriente è piena di tregue concordate e poi violate. Dunque alla fine contano i fatti. La regola vale per il cessate il fuoco entrato in vigore alle 18 italiane in Siria ma subito seguito da segnalazioni di combattimenti e sortite contrastanti. La prova di come la prospettive restino difficili è arrivato proprio ieri. Il presidente siriano Bashar Assad è uscito dal suo palazzo bunker per visitare Daraya, sobborgo appena riconquistato dalla sua milizia.

 

putin assadputin assad

Un paesaggio spettrale, con case ed edifici ridotti in rovine dalle cannonate, non diverso da quello di altri centri devastati dalla tattica della terra bruciata. Il raìs ha pregato nella moschea e ha pronunciato parole tutt'altro che morbide: ha affermato che riconquisterà tutti i territori del paese oggi in mano al nemico. Una promessa che va ovviamente contro l'idea che la pausa delle ostilità possa portare alla pace definitiva. «Siamo qui per sostituire la finta libertà che hanno cercato di vendervi all'inizio della crisi con una vera libertà - ha detto -. Non la libertà sostenuta dai dollari».

ASSAD AL VOTO CON LA MOGLIEASSAD AL VOTO CON LA MOGLIE

 

La posizione del leader non è certo nuova, ma era stata contenuta da quella di Mosca, scudo indispensabile del regime, che ha idee diverse. Secondo i russi i lealisti devono badare a tenere il controllo delle città e di alcune zone importanti, lasciando il resto all'opposizione in quanto sarebbe troppo costose (e impossibile) riprendere la totalità del paese. Almeno nel breve. E per il futuro il Cremlino pensa magari ad altri scenari. La tregua di 7 giorni dovrebbe essere infatti l'inizio di un percorso. Intanto devono cessare i raid aerei in alcuni settori, così come verranno aperti dei corridoi umanitari.

Salvataggio in Siria dopo attacco di Assad Salvataggio in Siria dopo attacco di Assad

 

Quindi Usa e Russia potranno lanciare incursioni coordinate contro le fazioni estreme, dall'Isis ai seguaci di Jabhat Fatah al Sham, nuova denominazione dei qaedisti di al Nusra. Una mossa per separare la componente radicale dal resto. Una volta riuscito questo ci sarebbe spazio per un negoziato con una probabile transizione politica. Il punto è che Assad, spalleggiato dall'Iran, non ha alcuna voglia di lasciare il potere e il Cremlino non ha alcuna fretta.

 

Ferito in attacco aereo di Assad in Siria Ferito in attacco aereo di Assad in Siria

Su questo si inseriscono le paure degli oppositori. Non si fidano delle grandi potenze, le distinzioni delle diplomazie in buoni e cattivi non trovano corrispondenza sul terreno, contano le vittime civili provocate dai governativi negli ultimi giorni. Così la vigilia è stata marcata da annunci e contro-annunci.

 

Parte dell' Esercito libero siriano, componente moderata della resistenza, ha risposto positivamente. L' alleanza curdo-araba anche. Gli islamisti di Ahrar al Sham hanno espresso un giudizio negativo. Hezbollah e Iran, alleati del regime, hanno dato il loro assenso. Confusione a Washington. Il segretario di Stato Kerry ha sostenuto che Assad potrà colpire i qaedisti, cosa poi smentita dai suoi collaboratori a conferma di un piano che si presta a interpretazioni e dunque incerto. Come la tregua.

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