charles michel

CHARLES MICHEL SENZA PARACADUTE: PER QUESTO SI È CANDIDATO ALL’EUROPARLAMENTO, CREANDO IL CAOS – IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO TEMEVA DI FINIRE AI GIARDINETTI ANZITEMPO E COSI' HA FATTO LA MOSSA PER SALVARSI LE CHIAPPE - SOLO CHE ORA I LEADER UE DOVRANNO TROVARE UN SUCCESSORE DEGNO IN FRETTA, PER SCONGIURARE UNA PRESIDENZA AD INTERIM DEL PUZZONE ORBAN. MA CHI? CI SAREBBE MARIO DRAGHI, MA…

 

charles michel viktor orban

1. PORTAVOCE ORBAN, 'LUI DOPO MICHEL? MANTENERE CALMA STRATEGICA'

(ANSA) - "A tutte quelle voci che si chiedono se Viktor Orban possa ricoprire la carica di Presidente ad interim del Consiglio europeo, se Charles Michel diventasse europarlamentare: preserviamo la nostra calma strategica". Lo scrive su X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese in merito all'ipotesi che, con la discesa in campo di Michel per le Europee, dal mese di giugno il capo del governo magiaro possa succedergli nel periodo transitorio fino all'elezione del nuovo presidente del Consiglio europeo.

 

2. PERCHÉ CHARLES MICHEL APRE IN ANTICIPO LE DANZE DELLE EURONOMINE

Estratto da “Europa ore 7”, la newsletter settimanale di David Carretta per “il Foglio”

URSULA VON DER LEYEN - ZELENSKY - CHARLES MICHEL

 

L’anno di tutti i pericoli per l'Unione europea è iniziato con una sorpresa che non promette nulla di buono per il 2024. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sabato ha annunciato che lascerà anticipatamente l'incarico per presentarsi alle elezioni europee di giugno e diventare semplice eurodeputato.

 

[…]  Ma la sua decisione comporta grandi rischi. Il primo è di portare il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, alla presidenza del Consiglio europeo per un periodo di quattro mesi e mezzo. E' quello che prevede il regolamento interno al Consiglio europeo in caso di impedimento del suo presidente o mancata elezione di un successore.

 

charles michel viktor orban

[…] L'annuncio di Michel […] ha sorpreso quasi tutti a Bruxelles. Mancano ancora undici mesi alla fine del suo mandato e sei mesi al vertice dei capi di stato e di governo che deve decidere chi saranno i leader dell'Ue  nella prossima legislatura, a seguito delle elezioni europee che si terranno tra il 6-9 di giugno.

 

[…] Nel bel mezzo di un anno politicamente caotico, la scelta di Michel viene considerata al meglio come un atto di puro interesse personale, al peggio come autolesionismo europeo.

CHARLES MICHEL NEL 2010

 

Chi propende per l'interesse personale spiega che a 48 anni è difficile lasciare la politica, i suoi privilegi e i suoi riflettori. Ex primo ministro in Belgio, Michel non ha trovato sbocchi. Il suo mandato come presidente del Consiglio europeo scade il primo dicembre e non può essere rinnovato.  

 

Il Parlamento europeo gli offre un paracadute e forse la possibilità di occupare una poltrona con un certo peso. E' una tradizione di famiglia. Il padre, Louis Michel, nel 2009 lasciò in anticipo la Commissione (era commissario alla Cooperazione internazionale) per candidarsi al Parlamento europeo, dove divenne presidente della delegazione per i rapporti con i paesi dell'Acp (Africa-Caraibi-Pacifico).

 

Quale incarico al Parlamento europeo per Charles? Presidente? O leader del gruppo liberale di Renew? Vicepresidente della plenaria o presidente di una commissione o di una delegazione non sembra all'altezza di un ex presidente del Consiglio europeo.

 

charles michel viktor orban

In ogni caso, l'annuncio di Michel figlio mette in difficoltà anche Ursula von der Leyen, sua acerrima rivale nel corso degli ultimi quattro anni. La presidente della Commissione ora sarà sotto pressione per dire pubblicamente se si candiderà per un secondo mandato alla testa dell'esecutivo comunitario. E' un'altra ragione personale che potrebbe spiegare l'annuncio di sabato.

 

Chi parla di autolesionismo europeo […] sottolinea lo scenario da incubo che si apre se i leader dei ventisette stati membri non gli troveranno rapidamente un successore. Il regolamento del Consiglio europeo prevede che, in caso di impedimento, il ruolo di presidente sia assunto a interim dal primo ministro del paese che ha la presidenza di turno dell'Ue.

 

charles michel volodymyr zelensky

Dal primo luglio tocca all'Ungheria di Orbán, che potrebbe trovarsi a dirigere il Consiglio europeo per cinque mesi in un momento chiave per l'Ue, acquisendo un'influenza e una visibilità mai vista per un leader sovranista. Michel “è un pazzo”, ci ha detto una fonte, commentando a caldo il suo annuncio di candidatura per il Parlamento europeo. Ma non è detto che l'esito finale sia così catastrofico.

 

In realtà, aprendo in anticipo il gioco delle sedie musicali delle euronomine, l'annuncio di Michel costringe i ventisette a concentrarsi su una delle decisioni più importanti che dovranno prendere per la prossima legislatura.

 

URSULA VON DER LEYEN - CHARLES MICHEL - MEME

Chi guiderà il Consiglio europeo, diventato l'istituzione più importante della macchina comunitaria? Prevarranno la leadership e la competenza oppure i piccoli calcoli personali e partitici, come accaduto nel 2019 con lo stesso Michel, von der Leyen, l'Alto rappresentante, Josep Borrell, e la presidente della Bce, Christine Lagarde?

 

I potenziali aspiranti a succedere a Michel non mancano. I socialisti pensano al portoghese Antonio Costa, allo spagnolo Pedro Sánchez, alla finlandese Sanna Marin e all'italiano Enrico Letta. I liberali hanno a disposizione l'olandese Mark Rutte, l'estone Kaja Kallas e il lussemburghese Xavier Bettel. Paradossalmente è il Ppe che manca di candidati che ispirino. Fatta eccezione per Angela Merkel, che lo ha escluso, il meglio che i popolari possono offrire tra gli ex capi di stato e di governo è il lettone Krišjanis Karinš.

 

La prospettiva di avere Orbán alla testa del Consiglio europeo potrebbe spingere i leader ad anticipare la scelta del successore di Michel. La discussione inizierà già ai prossimi vertici, prima delle elezioni europee, quando dovranno negoziare anche l'agenda strategica per la legislatura 2024-29.

 

CHARLES MICHEL MARIO DRAGHI

L'effetto potrebbe essere di slegare la nomina del presidente del Consiglio europeo dalla spartizione per i posti di presidente della Commissione, presidente del Parlamento e Alto rappresentante per la politica estera. C'è un ex premier senza partito, il cui nome viene spesso citato nelle conversazioni riservate su chi sarebbe più adatto a guidare il Consiglio europeo in quest'epoca di crisi che necessità di un balzo in avanti dell'Ue: Mario Draghi.

 

Le sue capacità di leadership e mediazione le ha già dimostrate da presidente della Bce. Come ci ha spiegato un diplomatico, “Draghi sarebbe perfetto, ma ha un difetto forse insormontabile per il Consiglio europeo: farebbe ombra ai Macron, Scholz, Meloni e Sánchez”.

IL PREMIER BELGA CHARLES MICHELcharles michel viktor orbanEMMANUEL MACRON URSULA VON DER LEYEN CHARLES MICHELroberta metsola giorgia meloni charles michel al consiglio europeo MACRON E CHARLES MICHELcharles michelASTRID CHARLES MICHELEMMANUEL MACRON ROBERTA METSOLA CHARLES MICHEL volodymyr zelensky charles michel CHARLES MICHEL E GIORGIA MELONIursula von der leyen charles michelcharles michel emmanuel macron vertice europeo a versailles 2Charles Michel Angela Merkel Emmanuel Macroncharles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta veneziaursula von der leyen charles michelCHARLES MICHEL XI JINPING EUROPE'S ODD COUPLE - COPERTINA DI POLITICO SULLA RIVALITA' TRA URSULA VON DER LEYEN E CHARLES MICHELcharles michel viktor orban

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)