putin erdogan

E ORA CI TOCCA PURE PROTEGGERE ERDOGAN! - LA NATO: ''DIFENDEREMO LA TURCHIA DALL'ESCALATION MILITARE RUSSA'' - IL PRESIDENTE TURCO MINACCIA PUTIN DI NON COMPRARE PIÙ IL SUO GAS E DI FAR SALTARE IL PROGETTO TURKISH STREAM - MOSCA SMENTISCE CHE I SUOI MISSILI SIANO CADUTI IN IRAN

1. LA NATO AVVERTE PUTIN “DIFENDEREMO LA TURCHIA” - MOSCA LANCIA ANCORA MISSILI, MA QUATTRO CADONO PER ERRORE IN IRAN

Marco Zatterin per “la Stampa

 

«La Nato vi difenderà, la Nato è sul terreno, la Nato è pronta». Con una frase da film hollywoodiano, il segretario Jens Stoltenberg, ha assicurato ai cittadini e ai loro possibili nemici - i russi in particolare - la piena indisponibilità dell’Alleanza atlantica a porgere l’altra guancia.

PUTIN ERDOGAN   PUTIN ERDOGAN

 

La confermano i ministri della Difesa del Patto che ieri hanno calato nuove carte di deterrenza per rispondere alla «preoccupante escalation militare russa», in Siria come in Ucraina. Raddoppieranno a 40 mila uomini la forza di intervento rapido, con l’intenzione di schierarla «anche sul fronte Sud nei prossimi mesi». Un impegno, questo, che implica piena attitudine a proteggere «ogni alleato» e «dispiegare le forze in Turchia, se necessario».

 

FORZA D’INTERVENTO

Diplomazia in allerta e pioggia di piombo sullo sponda orientale del Mediterraneo. Dopo una settimana di bombardamenti russi, l'esercito siriano ha lanciato un'offensiva di terra che - stando agli annunci ufficiali di Damasco - vuole «eliminare le basi terroristiche». Tuttavia, tutti i segnali suggeriscono che le azioni hanno avuto per bersaglio non tanto l’Isis, quando altre formazioni islamiste e gruppi di ribelli.

 

Mosca sostiene di aver bombardato un totale di 27 bersagli legati a Daesh, mentre fonti americane rivelano che quattro dei loro missili sono caduti per errore in Iran (Mosca smentisce). La Nato ritiene che Mosca non dica la verità, che non attacchi l’Isis. Per il ministro della Difesa statunitense Ashton Carter, Putin commette «un errore strategico sostenendo Assad e colpendo obiettivi che non sono dell’Isis». «Questo avrà conseguenze, e perdite, per la Russia» ha sentenziato. Il dipartimento di Stato sostiene che il 90% degli attacchi russi non è indirizzato al Califfato.

PUTIN ERDOGAN  PUTIN ERDOGAN

 

Nessuno ha dimenticato la minaccia sulla linea dei Paesi baltici, la stessa che un anno fa ha portato alla Creazione del piano Spearhead, «la punta di lancia» della Nato. Si tratta di un reticolo di basi rafforzate in cui viene coordinata una forza di intervento rapida capace di ingaggiare combattimenti entro 48 ore. Quarantamila uomini invece che ventimila, è il nuovo impegno, ampliabile alla Turchia, sebbene non ci siano piani per un ingaggio rapido. «Non dobbiamo muovere le truppe per generare deterrenza - è la sfida del norvegese Stoltenberg -. L’importante è che gli avversari della Nato sappiano che siamo in grado di farlo».

 

TRUPPE NEL BALTICO

Gli avversari sono anzitutto i russi, ma anche il regime di Assad resta nella lista dei cattivi. Il segretario della Nato assicura che «si deve rispondere a Mosca quando si comporta come si è comportata negli ultimi mesi». Il ministro tedesco, Ursula von der Leyen, avverte Putin che «rafforzerà l’Isis colpendo i nemici di Assad, il che non è nell’interesse di nessuno». Duri i britannici, che hanno confermato la volontà di schierare truppe per rassicurare i baltici. C’è un clima da guerra fredda e peggio. Come se i rapporti sullo scacchiere europeo fossero tornati indietro di trent’anni.

STOLTENBERG jpegSTOLTENBERG jpeg

 

Non sorprende che la Turchia, ma così occidentale da quanto l’orso Putin impazza in Siria, chieda alla Nato (Usa e Germania) di ripensare la decisione di ridurre il numero di missili Patriot nella penisola anatolica. Ankara non crede sia il tempo di abbassare la guardia. Ci sarà una guerra? Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è certo che «la crisi siriana richiede una soluzione di tipo prevalentemente politico», mentre la collega della Difesa, Roberta Pinotti, ripete che ci «è stato chiesto un impegno più forte» nella coalizione anti-Isis e che «valuterà» l'ipotesi di armare i Tornado. Ma solo «quando si avrà il quadro completo di quanto avviene sul terreno».

 

 

2. ERDOGAN MINACCIA MOSCA, STOP ACQUISTO GAS E NUCLEARE

Cristoforo Spinella per l'ANSA

Jens Stoltenberg Jens Stoltenberg

 

Se la Russia dovesse continuare a violarne lo spazio aereo e minacciarne la sicurezza, la Turchia è pronta a non comprare più il suo gas e persino a rompere gli accordi in atto per la costruzione della prima centrale nucleare di Ankara. La minaccia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dà fuoco alle polveri della già tesissima situazione in Siria, portando allo scoperto uno spettro che aleggiava da giorni: la crisi nelle relazioni bilaterali tra Ankara e Mosca.

 

"Non possiamo accettare questa situazione. Le spiegazioni della Russia sulle violazioni dello spazio aereo non sono convincenti", ha attaccato il leader turco. Un monito che il Cremlino ha cercato subito di placare, sottolineando la volontà di mantenere buone relazioni. Perché la Turchia resta uno degli acquirenti principali del gas russo. Le forniture annuali da Mosca si attestano tra 28 e 30 miliardi di metri cubi: circa il 60% del metano utilizzato in Turchia.

 

da south stream a turkish streamda south stream a turkish stream

"Siamo i consumatori numero uno di gas naturale russo. Perdere la Turchia sarebbe una perdita seria per la Russia. Se necessario, la Turchia può prendere il gas da molti altri posti", ha minacciato Erdogan. Da tempo Ankara sta lavorando a una diversificazione delle sue fonti, anche per contrattare prezzi di vendita più vantaggiosi con Mosca: oltre a Iran e Azerbaijan, gli occhi sono puntati sul Turkmenistan, dove Erdogan andrà lunedì. Ma secondo molti esperti la dipendenza turca dal gas russo, almeno nel medio periodo, non sarebbe in discussione.

 

A rischio potrebbero esserci però i piani futuri. Su tutti il Turkish Stream, il gasdotto che dovrebbe portare il gas russo in Europa attraverso la Turchia, passando sotto il mar Nero per evitare l'Ucraina. Un progetto che ha già subito pesanti rallentamenti. Solo martedì Gazprom ha annunciato il dimezzamento della capacità pianificata di Turkish Stream a 32 miliardi di metri cubi annui.

 

L'ESERCITO DI LIBERAZIONE SIRIANO AVANZA DALLA TURCHIA VERSO ALEPPOL'ESERCITO DI LIBERAZIONE SIRIANO AVANZA DALLA TURCHIA VERSO ALEPPO

 Poi c'è l'altro grande capitolo energetico, su cui Erdogan prova ora a mettere un'ipoteca: la costruzione della prima centrale nucleare turca, affidata nel 2013 alla Russia attraverso Rosatom. Un progetto da 20 miliardi di dollari per costruire reattori da 1.200 megawatt ad Akkuyu, nella provincia meridionale di Mersin, sulla cui realizzazione mancano ancora date certe. "Ci sono cose a cui la Russia deve pensare - ha avvisato Erdogan -. Se i russi non costruiranno più Akkuyu, qualcun altro arriverà e lo farà".

 

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…