letta bonaccini

CIAONE AI CINQUESTELLE - IL 49% DEGLI ELETTORI DEL PD VUOLE CHE IL PARTITO VADA AVANTI DA SOLO (SCONFESSATA LA LINEA BETTINI-ZINGARETTI) - MA CON QUALE IDENTITA’? IL SONDAGGIO BY PAGNONCELLI RIVELA CHE L’ELETTORATO DEM PREFERISCE UN POSIZIONAMENTO PIÙ DI SINISTRA, CON ATTENZIONE A CRESCITA ECONOMICA, LEGALITÀ, GIUSTIZIA SOCIALE, RIDUZIONE DELLE TASSE E AMBIENTE - COME NUOVO SEGRETARIO, ENRICO LETTA HA IL GRADIMENTO MAGGIORE (23%) MA SUBITO DIETRO DI LUI C'E' BONACCINI CON IL 19…

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

Le dimissioni di Zingaretti da segretario del Pd sono state un fulmine a ciel sereno, come sorprendente è stato il j' accuse che l'ha accompagnata: «Mi vergogno che nel Pd da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie mentre il Paese affronta la terza ondata della pandemia». Sono dimissioni che hanno messo a nudo le divisioni e un profondo malessere nel partito.

Bettini e Zingaretti

 

Quasi un italiano su due (48%) ritiene che si sia trattato di una decisione giusta, che può scuotere il Pd, mentre uno su cinque (19%) la considera sbagliata, perché rischia di indebolire il partito. Tra gli elettori attuali del Pd e tra quelli potenziali (chi non esclude di poter votare Pd in futuro) l'approvazione per la scelta di Zingaretti è ancora più elevata (rispettivamente 59% e 56%), nell'auspicio di far reagire il partito. Il motivo principale attribuito alle dimissioni del segretario fa riferimento all'impossibilità di affermare una visione e un'identità chiara e i temi imprescindibili per il Pd.

enrico letta torna a roma 1

 

Questa è l'opinione del 21% degli italiani, del 43% degli elettori Pd e del 34% degli elettori potenziali. A seguire il 15% indica la difficoltà del segretario uscente ad adeguarsi a una nuova maggioranza che comprende forze politiche avversarie (10% tra gli elettori attuali e 24% tra i potenziali), quindi il 12% menziona le difficoltà nello svolgere un ruolo di cerniera tra le diverse correnti del partito (16% tra i dem, 8% tra i potenziali).

 

Più che una crisi di leadership, sembra emergere la crisi di identità di un partito che non è stato in grado di esplicitare le proposte qualificanti e distintive attorno alle quali aggregare consenso. A questo proposito abbiamo chiesto su cosa dovrebbe puntare il Pd per essere più competitivo rispetto al centrodestra. Per un terzo degli italiani (32%) la strategia più promettente sarebbe quella di riconquistare con nuove proposte gli elettori che negli ultimi anni si sono allontanati dal Pd, con il proposito di essere una forza unica e maggioritaria del centrosinistra.

goffredo bettini nicola zingaretti piero fassino

 

Secondo il 17% il Pd dovrebbe puntare ad un'alleanza stabile con M5S e Leu, mentre il 9% ritiene più opportuna un'alleanza con le formazioni più moderate e di centro. Un elettore dem su due (49%), come pure uno su tre dei potenziali (35%), propende per la prima ipotesi, mentre un asse stabile con i due principali alleati del governo Conte 2 viene indicato dal 30% degli elettori attuali e dal 31% dei potenziali, mentre l'accordo con i moderati incontra il consenso di un solo dem su venti (5%) e del 13% dei potenziali.

enrico letta torna a roma

 

Il segnale degli elettori sembra piuttosto chiaro: il Pd ritrovi innanzitutto se stesso come forza politica coesa, in subordine viene preferito un posizionamento più di sinistra e da ultimo un'alleanza con i centristi. Riguardo al possibile nuovo segretario sono stati considerati i nomi di cinque esponenti di cui si è parlato negli ultimi giorni: tra gli elettori del Pd Enrico Letta con il 23% prevale su Bonaccini (19%), Finocchiaro (10%), Pinotti (7%) e Orlando (5%), mentre un terzo non si esprime.

 

Tra gli elettori potenziali, Letta con il 27% prevale più nettamente su Bonaccini (15%). Il gradimento dell'ex premier nell'elettorato potenziale potrebbe essere benaugurante per il futuro del partito. Su quali temi puntare? Gli elettori dem indicano prioritariamente crescita economica, legalità, nuovi posti di lavoro, giustizia sociale, riduzione delle tasse e ambiente.

 

nicola zingaretti enrico letta

Il Pd ha una storia travagliata, in poco più di tredici anni di vita ha eletto sette segretari e si appresta ad eleggere l'ottavo, e oggi si trova di fronte all'ennesimo banco di prova: il nuovo segretario dovrà affrontare prioritariamente la questione dell'identità e della coesione interna, l'individuazione di temi qualificanti e distintivi e la definizione di una strategia delle alleanze. In questa rubrica si accennava alla possibilità che il governo Draghi potesse mettere in moto profondi cambiamenti nello scenario politico, una sorta di Big bang. La situazione creata con le dimissioni di Zingaretti rappresenta solo la prima tappa di questo processo .

renzi bonacciniMATTARELLA BONACCINI

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…