salini foa

CHE "TEMPI" CHE FA – SE LA RAI E' GRILLINA, CHI LE FA LE PULCI? COMUNIONE E LIBERAZIONE! - SU ''TEMPI'' SI SEGNALA CHE FABRIZIO SALINI, CHE DOPO AVER DETTO DI VOLER “VALORIZZARE LE RISORSE INTERNE” ORA NOMINA DUE ESTERNI – E GLI ''ESODATI'' COME ANGELO TEODOLI, ANDREA FABIANO, MONICA MAGGIONI E MARIO ORFEO, TUTTI IN ATTESA DI INCARICO, COSTANO MIGLIAIA DI EURO AL GIORNO ALL'AZIENDA

1 – NOMINE RAI, SALINI CHIAMA I PRIMI DUE ESTERNI (MA NON VOLEVA «VALORIZZARE LE RISORSE INTERNE»?)

Rachele Schirle per www.tempi.it

 

fabrizio salini

«Le nomine approvate oggi in Consiglio di amministrazione rappresentano un segnale forte e importante da parte dell’azienda rispetto alla sua chiara volontà di valorizzare le sue risorse interne». Le ultime parole famose sono dell’ad della Rai Fabrizio Salini, accreditato alla corte di Luigi Di Maio dal grillino Gianluigi Paragone. Parole del 31 ottobre, che avevano salutato con enfasi le nomine di Giuseppe Carboni al Tg1 (quota Cinque Stelle), Gennaro Sangiuliano al Tg2 (quota Lega/Forza Italia), Giuseppina Paterniti al Tg3 (quota Cinque Stelle) e Luca Mazzà al Gr (quota Pd), mentre lo stesso Salini sventolava ai quattro venti il vessillo delle «risorse interne».

 

Modello confermato con la seconda tornata di nomine, quella del 28 novembre, con Teresa De Santis a Rai1 (quota Lega), Carlo Freccero a Rai2 (quota Cinque Stelle), Stefano Coletta a Rai3 (quota Pd), Alessandro Casarin alla Tgr (quota Lega), Antonio Preziosi a RaiParlamento (quota Forza Italia) e Auro Bulbarelli a RaiSport (quota Lega).

 

LA RETROMARCIA

GIUSEPPE CARBONI

Coerenza allo stato puro. Se non che, pochi giorni dopo, Salini – contraddicendo se stesso – ha fatto retromarcia, nominando in gran segreto i primi due “esterni” della sua gestione e aprendo le porte di viale Mazzini (con tanto di stanze al settimo piano) a Marcello Giannotti e Alberto Matassini: due “esterni”, che arrivano rispettivamente da un’agenzia di comunicazione e da una casa di produzione.

 

CHI È MARCELLO GIANNOTTI

Il primo è Marcello Giannotti, classe 1964, giornalista e autore, ex responsabile dei progetti di spettacolo per MN Italia, agenzia indipendente di comunicazione. Alle spalle gli studi in Scienze politiche e l’attività di ufficio stampa per Tim, Fascino, Sugarmusic, Sky, Clan Celentanto, Giffoni Experience e – occhio al dettaglio – per Stand by me: la società di Simona Ercolani, area Pd, da dove – forte del suo 5 per cento di azionariato, ceduto in corsa con una transazione mai pubblicamente verificata – arrivava proprio Salini. Stand by me che, per la cronaca, continua a fornire a Rai3 prodotti come Dottori in corsia e Prima dell’alba, con il favore di Stefano Coletta, da sempre estimatore dei format della Ercolani.

MARCELLO GIANNOTTI

 

LA RADIO CON PUPO

Giannotti è stato anche autore di libri, dedicati soprattutto alla musica, e di due programmi radiofonici, condotti entrambi da Pupo, Passato contro Futuro e Attenti a Pupo, in onda su Radio1 anni fa. Curriculum rispettabile, scorrendo il quale, però, si coglie l’assenza di esperienze televisive, “core business” per fatturati della Rai.

 

CHI È ALBERTO MATASSINI

Di natura diversa è il profilo del secondo “esterno” dell’era Salini, Alberto Matassini: di lui si sa poco o nulla, se non che tra i titoli vantati – e che lo hanno spinto verso il settimo piano del Palazzo – c’è quello di essere stato direttore amministrativo della Fandango, casa di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva fondata da Domenico Procacci.

freccero

 

NIENTE “JOB POSTING”

Tanto per Matassini quanto per Giannotti il solerte direttore del personale Luciano Flussi avrebbe già sfornato due contratti “triennali” da dirigente, con tutti i benefit che si possono riconoscere a due “amici di famiglia”: tanto amici che l’ad Salini ha pensato bene di sottrarli alla dura pratica del “job posting”, che avrebbe rischiato di sbarrare loro la strada. E, allora, avanti con l’operazione “porte aperte agli esterni” con una certezza su tutte: finché c’è Salini, c’è speranza.

 

2 – GLI “ESODATI” DELLA “RAI DEL CAMBIAMENTO” CI COSTANO TREMILA EURO AL GIORNO

Rachele Schirle per www.tempi.it

 

angelo teodoli (2)

C’è una parola che, all’indomani delle nomine alle direzioni di rete (con l’arrivo della leghista Teresa De Santis a Rai1 e del pentastellato Carlo Freccero a Rai2), ha cominciato a frullare nella testa dell’alta dirigenza di viale Mazzini: la parola è ricollocazione. Della serie “il vecchietto dove lo metto”, anche se qualcuno dei “rimossi” potrebbe rientrare per anagrafe tra quelli che… “Non ho l’età”.

 

UN TASSAMETRO CHE GIRA

E questa parola, ricollocazione, sta già facendo danni alle casse dell’Azienda e alle tasche del cittadino. Perché, per soli due di “color che sono sospesi” (Angelo Teodoli e Andrea Fabiano, in uscita da Rai1 e Rai2, entrambi in attesa di incarico), il tassametro ha cominciato a girare inesorabile: in pratica, per i due “esodati”, che costano al cittadino-contribuente la cifra annuale di 447.000 euro oltre agli oneri garantiti, la “Rai del cambiamento”, targata Di Maio-Salvini starebbe già subendo un’emorragia di 1.500 euro al giorno.

marcello foa pippo baudo (5)

 

NUMERI SFUGGITI

marcello foa

Purtroppo, a dirlo sono i numeri che emergono dal sito Rai, sorprendentemente sfuggiti al rampante ad Fabrizio Salini, plenipotenziario a cinque stelle, e all’enigmatico Marcello Foa, presidente-controllore “in quota Lega”: i due, presi a guardare evidentemente altrove, non si sono accorti che per Teodoli (senza ricollocazione) la «retribuzione effettivamente percepita» è di 240.000 euro, e che per Fabiano (anche lui senza ricollocazione) la «retribuzione effettivamente percepita» è 207.000 euro e spiccioli. Un’evidenza che non è tutto, perché questi numeri non sono gli unici con i quali fare i conti: risulta, infatti, sempre scorrendo il sito Rai, che questa “perdita” sia solo la punta di un iceberg ben più rilevante, che fluttua indisturbato nei mari agitati del direttore del personale, Luciano Flussi, anche lui preso a guardare altrove.

 

ECCELLENZE PARCHEGGIATE

andrea fabiano

All’acqua che scorre dal rubinetto per Teodoli e Fabiano “in parcheggio”, di fatto, si aggiunge ancora acqua, che si sta sprecando per due altre “eccellenze” della Rai, ferme al palo da mesi. Si tratta dell’ex presidente, Monica Maggioni, e dell’ex direttore generale, Mario Orfeo: la prima generosamente remunerata con una «retribuzione effettivamente percepita» di 239.989 euro l’anno; il secondo pagato, in attesa di decisioni altrui, con una «retribuzione effettivamente percepita» di 240.000 euro l’anno. Totale: 479.989 euro, che equivalgono su 300 giornate di lavoro annuali a 1.600 euro al giorno di epistassi, sempre oltre gli oneri dovuti. Una “perdita” che va avanti già da quattro mesi, per un conto pari a quasi 130.000 euro di denaro pubblico, “sversato” a due professionisti per non fare praticamente nulla.

 

TREMILA EURO AL GIORNO

mario orfeo andrea fabiano

Tornando all’oggi, i 1.600 euro quotidianamente pagati dalla Rai per gli incolpevoli Orfeo e Maggioni, sommati ai 1.500 euro sborsati inutilmente per Teodoli e Fabiano, porterebbero il buco a oltre 3.000 euro. Soldi “persi” da Salini e Foa per ogni santo giorno che il buon Dio manda in terra. Un danno da far tremare i polsi, nonostante a due passi da viale Mazzini 14, a pochi metri dal Cavallo, abbiano la propria sede i togati della Corte dei conti. Guarderanno altrove anche loro?

angelo teodoli (1)andrea fabiano silvia salemi angelo teodoli

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