AL COLLE NON SI COMANDA - GIÀ TRAPELA CHE IL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE TRA QUIRINALE E PROCURA DI PALERMO SARÀ DICHIARATO AMMISSIBILE DALLA CORTE COSTITUZIONALE (SI SAPEVA) - IL COMITATO PARLAMENTARE ARCHIVIA A RAZZO LA DENUNCIA DI TAORMINA CONTRO IL PRESIDENTE PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE - MA L’OPPOSIZIONE STUZZICA. LEGA: “SERVE COMMISSIONE D’INCHIESTA”. IDV: “SE TAORMINA SA QUALCOSA, LO DICA. I PM DI PALERMO DOVREBBERO ASCOLTARLO”…

1 - CONSULTA: CONFLITTO NAPOLITANO-PM, VERSO SI' AMMISSIBILITA'
(ANSA) - Quando manca meno di una settimana alla riunione della Consulta per la decisione, sembra largamente profilarsi - secondo quanto si apprende - il sì della Corte Costituzionale all'ammissibilità del conflitto di attribuzione sollevato dal Presidente della Repubblica nei confronti della Procura di Palermo. Il conflitto riguarda l'intercettazione di alcune telefonate tra il Capo dello Stato e l'ex senatore Nicola Mancino, coinvolto nell'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia, il cui telefono era sotto controllo.

Il ricorso del Capo dello Stato, proposto tramite l'Avvocatura - sempre secondo quanto si apprende - contiene presupposti "fondati", sia soggettivi, sia oggettivi, richiesti per l'ammissibilità del conflitto: nessun dubbio sussiste, infatti, sulla qualificazione del Presidente della Repubblica quale "potere dello Stato"; ed anche il pubblico ministero, in numerosi precedenti giudizi della Corte, é stato qualificato quale "potere dello Stato" in quanto titolare dell'attività di indagine finalizzata all'esercizio obbligatorio dell'azione penale.

Anche i presupposti oggettivi sembrano ampiamente portare ad una decisione favorevole all'ammissibilità del conflitto: sono in discussione, infatti, l'articolo 90 della Costituzione e alcune leggi correlate sulle prerogative del Capo dello Stato, sull'ampiezza della sua immunità e, più specificamente, sulle procedure da seguire in caso di intercettazione "indiretta" di telefonate del Presidente della Repubblica. Un giudizio di inammissibilità - viene fatto rilevare da esperti di diritto - sarebbe sorprendente tra gli stessi costituzionalisti, molti dei quali, dando per scontata l'ammissibilità del ricorso, si sono già espressi nei giorni scorsi con proprie opinioni sul merito della vicenda.

2 - COMITATO PARLAMENTARE ARCHIVIA
LA DENUNCIA DI TAORMINA CONTRO NAPOLITANO
Da Repubblica.it - Il Comitato per i procedimenti d'accusa ha archiviato all'unanimità la denuncia di Carlo Taormina 1 contro Giorgio Napolitano. L'avvocato penalista ed ex deputato forzista aveva denunciato il capo dello Stato per attentato alla Costituzione, sostenendo che avrebbe "tentato di interferire nell'attività dei magistrati di Palermo che stanno indagando sulla trattativa 'Stato-mafia 2". La denuncia - ha spiegato il senatore
Marco Follini, a capo del Comitato - è stata respinta perchè considerata priva di fondamento".

Il Comitato non si era mai riunito nel corso di questa legislatura. E comunque l'ha fatto molto raramente nella storia della Repubblica. L'ultima volta avvenne nel '92 e riguardò Cossiga.

3 - STATO-MAFIA: DOZZO, DA LEGA PDL PER COMMISSIONE INCHIESTA
(ANSA) - "Oggi pomeriggio la Lega presenterà alla Camera e al Senato una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta che faccia luce sulla trattativa Stato-mafia". Lo ha detto il capogruppo del Carroccio a Montecitorio Giampaolo Dozzo conversando con i cronisti alla Camera. "E' vero che oggi al Comitato per i procedimenti d'accusa abbiamo votato a favore dell'archiviazione di Carlo Taormina contro il Capo dello Stato - aggiunge - ma crediamo che sulla vicenda della trattativa Stato-mafia vada fatta luce una volta per tutte".

4 - PALOMBA (IDV), SE TAORMINA SA QUALCOSA LO DICA
(ANSA) - "Perché i magistrati di Palermo non ascoltano anche Carlo Taormina visto che nel suo esposto contro il capo dello Stato dice di essere tanto informato sulla trattativa Stato-mafia?". A chiederlo, durante la riunione del Comitato per i procedimenti d'accusa, è il deputato dell'Idv Federico Palomba. Nella denuncia del penalista Taormina contro Napolitano, infatti, si dice che "lo scrivente in relazione alla trattativa Stato-mafia avrebbe qualcosa da dire essendo stato il difensore di non pochi 'pezzi da 90' tra i boss mafiosi siciliani e calabresi".

 

GIORGIO NAPOLITANO NICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO jpegNICOLA MANCINO MARCO FOLLINI Carlo Taormina

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