giovanni tria sergio mattarella

UN MATTARELLA IN TESTA – IL COLLE SMENTISCE SECCAMENTE DI AVER DATO UNA VALUTAZIONE SUL DEF. NESSUNO PERÒ PUÒ METTERE IN DUBBIO LA PREOCCUPAZIONE DEL PRESIDENTE E L'APPREZZAMENTO VELATO PER LO “SFORZO DI REALISMO” DEL MINISTRO TRIA – IL VERO TERRORE DI MATTARELLA È LA SOPRAVVIVENZA DI QUESTO GOVERNO: SE DOPO LE EUROPEE I GRILLINI SCENDONO SOTTO IL 20% CI VORRÀ QUALCUNO CHE METTA LA FACCIA SULLA FINANZIARIA LACRIME E SANGUE…

1 – SALVINI NON DORME TRANQUILLO: COSA SUCCEDERÀ SE ALLE EUROPEE I GRILLINI SCENDONO UN DECIMALE SOTTO IL 20% E DECIDONO, PER NON SPARIRE, DI STACCARE LA SPINA AL GOVERNO?

sergio mattarella

 

Estratto dai Dago-scenari di ieri

 

Se il Movimento scegliesse il ritorno all'opposizione (per non morire) si aprirebbero due scenari, due strade che portano ambedue a un cul de sac: A- il leghista prova a rabberciare un governo di centrodestra con Forza Italia, Fratelli d'Italia, più i soliti "responsabili" del gruppo misto  e qualche grillino al secondo mandato che non vuole rinunciare al mega-stipendio – proprio ora che manco bisogna più rendicontare nulla, sarebbe un peccato! –, con la mannaia di una finanziaria lacrime e sangue da circa 40 miliardi su cui mettere il faccione da solo; B- Mattarella prova a mettere in piedi un governo del Presidente con un Cottarelli qualsiasi, featuring una finanziaria autunnale dettata da Bruxelles ed elezioni politiche nella primavera 2020. Chi voterebbe la fiducia a un simile esecutivo? Tutti: quale partito vorrà accollarsi una finanziaria da 40 miliardi, tra i 23 miliardi che occorrono per debellare l'aumento dell'Iva e il fardello di Quota 100 e Reddito di cittadinanza?

GIOVANNI TRIA

 

Questo scenario non dispiace alla Mummia del Quirinale, che è terrorizzato dalla sopravvivenza di questo governo: se durasse a lungo, sarebbe questo Parlamento ad eleggere il suo successore nel 2022. Meglio cambiare maggioranza: i leghisti sono meno imprevedibili e svalvolati dei grillini.

 

2 – TRA CONTI PUBBLICI E VERIFICA L' AUTUNNO PREOCCUPA MATTARELLA

Ugo Magri per “la Stampa”

 

Il presidente della Repubblica è in apprensione per la frenata dell' economia, per le gravi incognite dei conti pubblici e, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, anche dal crescendo di tensioni politiche nella maggioranza giallo-verde. Due agenzie di stampa, l' Agi e l' Ansa, sostengono che sul Colle si starebbero preparando a tutti i possibili sviluppi determinati dalle elezioni europee, compresi quelli più traumatici: leggi ritorno anticipato alle urne.

sergio mattarella giuseppe conte

 

Ma l' attenzione del Quirinale, a sentire le stesse fonti informative, in questo momento sarebbe più concentrata sui provvedimenti di governo e in particolare sul Def (Documento di economia e finanza) che anticipa le grandi linee della manovra 2020. Pur con la precisazione che si tratta di materie attinenti al governo, Sergio Mattarella avrebbe accolto con favore lo «sforzo di realismo» del ministro Giovanni Tria che ha portato a indicare in un modestissimo 0,2 per cento l' aumento del Pil per l' anno corrente.

 

In altre parole: se questa versione raccolta da Ansa e Agi fosse esatta, il titolare dell' Economia dovrebbe sentirsi le spalle ben coperte nella sua «operazione-verità» che fa a pugni con molti proclami della campagna elettorale in corso.

 

matteo salvini giovanni tria 1

La frenata del Quirinale

I due retroscena sono riecheggiati tra i monumenti di Petra, in Giordania, dove ieri Sergio Mattarella si trovava su caldo invito del re Abdullah II e della regina Rania. Un attimo prima che il presidente si imbarcasse sul volo che l' ha riportato a casa, l' ufficio stampa del Quirinale ha tenuto a precisare in una nota come Mattarella non abbia espresso «alcuna valutazione su provvedimenti che non conosce».

 

L' asciutta puntualizzazione si riferisce, evidentemente, a eventuali giudizi sul Def. Tra una visita al campo profughi di Al Za' arat e un incontro di Stato, sarebbe materialmente mancata la possibilità di esaminare il documento di Tria: questo si sostiene tra i collaboratori del presidente. Dunque è impossibile che Mattarella abbia potuto formulare opinioni tanto in positivo quanto in negativo. Né ce ne dovremo attendere a giorni, assicurano informalmente alcuni consiglieri.

 

GIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIA

Il Def corrisponde a scelte che interpellano il governo, su cui il capo dello Stato non ha alcuna voce in capitolo; in particolare, non gli viene richiesto di apporre una firma diversamente,per esempio, dalla legge di Bilancio che ne richiede ben due (una al momento di autorizzarne la presentazione, l' altra alla promulgazione). La prossima manovra finanziaria si definirà verso metà ottobre, e in questa fase di nervosa competizione elettorale qualunque intervento quirinalizio verrebbe vissuto dai protagonisti alla stregua di un' intromissione. Logico immaginare che il presidente non voglia prestarsi a polemiche strumentali.

 

Pericoli di cortocircuito

di maio conte salvini tria 1

Dopodiché nessuno può mettere in dubbio (come segnalano le due agenzie di stampa) che Mattarella sia preoccupato. Chiunque abbia la testa sulle spalle si domanda dove verranno trovati i 23 miliardi per evitare lo scatto automatico dell' Iva, quelli per le eventuali manovre correttive e quegli altri necessari per finanziare i faraonici piani della maggioranza di governo, ultima la flat tax. E tutti si chiedono, Colle compreso, se il chiarimento tra M5S e Lega che seguirà le Europee non rischierà di causare cortocircuiti dagli esiti imprevedibili.

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