matteo renzi soldi compensi

COME E’ DIVENTATO RICCO MATTEO RENZI? - NEL 2021 IL SENATORE DI RIAD HA GUADAGNATO 2,6 MILIONI E “LA VERITÀ” GLI FA I CONTI IN TASCA: NON È STATA ESCLUSIVAMENTE L’ATTIVITÀ DI CONFERENZIERE A RIEMPIRE IL SUO CONTO CORRENTE - L’INCONTRO RISERVATO AD ATENE ORGANIZZATO DAL SUO AMICO IL PRINCIPE SAUDITA BIN SALMAN, I BONIFICI DALLA DITTA CINESE “MATTEO RELAZIONI PUBBLICHE INTERNAZIONALI LIMITED” (CONTROLLATA DA UN’ALTRA SOCIETÀ CINESE, LA CIAO INTERNATIONAL PUBLIC RELATIONS BEIJING CO., LTD), GLI INTERVENTI PER GLI EMIRATI…

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

L’uomo più ricco dell’opposizione (si fa per dire) in Parlamento è Matteo Renzi.

Nel 2021 avrebbe guadagnato nientepopodimeno che 2,6 milioni di euro. Ieri sul sito del Corriere della Sera si leggeva che l’ex premier avrebbe «fatto il pieno grazie alle conferenze in giro per il mondo, dopo il blocco per la pandemia» che aveva fatto crollare la dichiarazione dei redditi per il 2020 a 488.000 euro.

matteo renzi soldi

 

Quello del 2021 è un vero exploit se si considera che per il 2018 il senatore di Italia viva aveva denunciato un imponibile di circa 800.000 euro e per il 2019 di poco superiore al milione. Sono ormai lontani i tempi degli stipendi risicati, dei mutui pagati a fatica e delle polemiche per l’acquisto di una villa da 1,3 milioni di euro, comprata utilizzando un prestito di 700.000 euro, un «buffo» rapidamente ripianato grazie a un contratto di pari valore con la Arcobaleno 3 di Lucio Presta per presunte prestazioni televisive che gli sono valse un’accusa di finanziamento illecito.

 

RENZI BIN SALMAN MEME

Noi per primi avevamo iniziato a scavare nell’attività di conferenziere dell’ex sindaco di Firenze, a partire dall’ottobre del 2018, quando intervistammo la donna che lo aveva lanciato nel mondo degli oratori a gettone sul sito Celebrityspeakers.it. La napoletana Marina Leo ci aveva spiegato che in quel momento ingaggiarlo costava 20.000 euro. E all’epoca Renzi era primo ministro uscente e segretario del Pd.

 

LAWRENZI D'ARABIA

Con quel tipo di tariffa per incassare 2,6 milioni di introiti, considerando anche lo stipendio da senatore, il nostro avrebbe dovuto fare il relatore in almeno 120 convegni ogni anno. Considerando un giorno per il viaggio di andata, uno per l’intervento e uno per il ritorno, ecco che Renzi avrebbe dovuto impegnare tutto il calendario annuale, domeniche e feste comandate comprese.

 

Sul suo profilo Linkedin erano indicati 25 eventi tra il maggio 2018 e il novembre 2019 (data dell’ultimo aggiornamento presente sulla pagina), insomma un numero del tutto insufficiente a incamerare somme come quelle dichiarate unicamente con le conferenze. Evidentemente Matteo non fa solo l’oratore e questo ci era già abbastanza chiaro.

In effetti nemmeno il suo biografo autorizzato sul Corriere della Sera ha scritto nel pezzo che gli emolumenti arriverebbero solo dagli speech.

 

MATTEO RENZI – INTERVISTA CON BIN SALMAN

È stato più sfumato: «Ora i viaggi in giro per il mondo, dalle Bahamas agli Emirati arabi passando per le capitali europee, sono ripartiti, assieme agli affari privati del senatore di Firenze […]. Solo nelle ultime settimane, il personalissimo tour d’affari dell’ex presidente del Consiglio ha toccato - e non per forza in quest’ordine - Tokyo, Atene, Miami, Riad, le Bahamas, Zurigo, Londra, Bangkok, Cipro. Tre continenti su cinque, con viaggi e fatture che nell’ultimo mese e mezzo hanno fatto decollare il fatturato di Renzi».

 

ARABIA VIVA

Che evidentemente punta a sfondare il muro dei tre milioni. Ma il già citato biografo ci fa pure sapere che il fu Rottamatore, bontà sua, ha rinunciato, per dare «un segnale», ai rubli della discussa Delimobil, società di car sharing russa dal cui board il giorno dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina. «L’accordo prevedeva un milione di stipendio» e Matteo «si è, però, dimesso, rinunciando a quasi tutti gli emolumenti ancora non percepiti: 880 mila euro» si legge nell’articoletto. Quindi almeno 120.000 euro provenienti da Mosca dovrebbe averli incassati.

 

La Delimobil, con sede nella capitale russa, nell’autunno del 2021 era in procinto di sbarcare a Wall Street e proprio dai documenti della quotazione era riportato il compenso complessivo per i consiglieri: 83 milioni di rubli, circa un milione di euro, da dividere in nove. Adesso sappiamo che quei soldi erano praticamente tutti per Renzi.

 

matteo renzi mohammed bin salman 1

Prima della rottura da Italia viva avevano fatto sapere che il loro caro leader era «molto felice di collaborare all’attività della società Delimobil» e che stimava il socio di riferimento, il quarantasettenne napoletano Vincenzo Trani. Dunque Renzi non fa solo il conferenziere. A settembre il quotidiano Il Domani aveva rivelato che l’estate scorsa l’ex primo ministro aveva partecipato ad Atene a un incontro riservato organizzato dal suo amico il principe saudita Mohamed bin Salman.

 

matteo renzi bin salman meme

Tra i presenti anche Eva Kaili, l’allora vicepresidente dell’Europarlamento successivamente arrestata nel cosiddetto Qatargate. Il primo ministro albanese Edi Rama, presente al summit, spiegò: «Sono andato ad Atene perché Mbs è un amico, e perché ha la grande ambizione di portare energia elettrica prodotta con pannelli fotovoltaici in Arabia Saudita verso la Grecia, verso i Balcani, e poi l’Europa: sarebbe una risorsa eccezionale per sostituire il gas russo, e più in generale gli idrocarburi. Perché Renzi era lì? Mi è parso molto dentro al progetto di Bin Salman di esportare verso l’occidente dell’energia solare saudita».

mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma 1

 

Una segnalazione di operazione sospetta del dicembre 2021 e pubblicata da alcuni quotidiani a febbraio aveva evidenziato una serie di bonifici da 8.333 euro inviati all’ex premier dalla ditta cinese «Matteo relazioni pubbliche internazionali limited», controllata da un’altra società cinese, la Ciao international public relations Beijing Co., Ltd che controlla un think tank nel Paese del Dragone e che sarebbe entrata in contatto con Renzi per il tramite della Leo, presentata nel 2019 dai media cinesi come «assistente» dell’ex premier.

 

Ma quei pagamenti mensili non sarebbero per le conferenze, bensì per una non meglio specificata consulenza, come ci ha confidato l’anno scorso la Leo. Che aggiunse: «Non posso andare oltre. Faccia lei le sue verifiche».

 

DELIMOBIL

Sicuramente Renzi in Cina ha partecipato a eventi organizzati dal governo come l'International leaders summit di Pechino e si è fatto promotore di partnership in questo e quel settore. Nella segnalazione era anche quantificato per la prima volta il peso economico dei rapporti con bin Salman. In quella Sos erano elencati un bonifico da 570.000 euro della Royal commission for Alula e un altro da 66.000, equivalente al gettone per un posto da consigliere nel board della fondazione Future investiment initiative.

 

Nell’aprile del 2021 l’ex capo del governo aveva confermato di aver firmato un intervento «per promuovere gli interventi di rilancio dell’antica città araba di Alula, patrimonio Unesco» e di essere entrato «nel board della Commissione reale per Alula, presieduta direttamente dal principe Bin Salman».

LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE

 

Nella dichiarazione sulla sua situazione patrimoniale depositata in Parlamento Renzi ha indicato come beni immobili a lui intestati metà della villa di Firenze, un quarto della nuda proprietà della casa e dei terreni dei genitori a Rignano sull’Arno, due auto del 2018 (una Land Rover RR Sport e una Mini Cooper Sd Sport) e le quote della sua società, fondata nel 2021, la Ma.re. consulting, di cui è socio unico ed amministratore. La ditta, però, non è ancora decollata.

 

Il bilancio del 2021 è stato chiuso con un desolante fatturato di 0 euro e una perdita di esercizio di 1.145 euro. L’assemblea per approvarlo si è svolta nella casa-ufficio di Renzi vicino a piazza di Spagna ed è intervenuto come segretario l’amico avvocato Francesco Bonifazi. Nel verbale si legge: «L’assemblea dei soci all’unanimità delibera di approvare il bilancio […] e di portare a nuovo la perdita dell’esercizio […] la quale risulta essere inferiore a un terzo del capitale sociale». Per fortuna di Renzi, all’estero, gli affari procedono decisamente meglio.

GIACOMO AMADORI

LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...