santiago abascal marine le pen giorgia meloni matteo salvini

COME GODE SALVINI PER LA BATOSTA ELETTORALE DI VOX – IL “CAPITONE” NON VEDEVA L’ORA DI RINFACCIARE A GIORGIA MELONI LA STRATEGIA ELETTORALE PER LE EUROPEE: LA DUCETTA VUOLE FAR ALLEARE I CONSERVATORI CON I POPOLARI, ESCLUDENDO IL GRUPPO DI SALVINI, LE PEN E NEO-NAZI TEDESCHI, IDENTITÀ E DEMOCRAZIA. IL DELUDENTE RISULTATO DEI NEO-FASCI SPAGNOLI COMPLICA I PIANI DI “YO SOY GIORGIA”. E COSÌ, IL LEADER LEGHISTA MANDA AVANTI I SUOI A DIRE CHE È FONDAMENTALE “INTENSIFICARE L’IMPEGNO PER UN CENTRODESTRA UNITO. NON ABBIAMO BISOGNO DI VETI”

 

 

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

SAMANTHA VOX - MEME BY EMILIANO CARLI

«In Europa è arrivato il tempo dei patrioti», diceva Giorgia Meloni il 14 luglio scorso, appena dieci giorni fa, in un video inviato a un comizio dell'amico Santiago Abascal, leader di Vox. Che la premier si sia resa conto, a posteriori, di aver peccato di eccesso di entusiasmo, è indubbio, anche se ieri dalle parti di Palazzo Chigi si minimizzava il flop dell'ultradestra spagnola.

 

[…] «Basta una normale calcolatrice – sostiene Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia all'Europarlamento – Proiettando i voti dei partiti alle prossime elezioni europee, Vox raddoppierebbe i seggi a Strasburgo e i Popolari di più di un terzo».

 

Sta di fatto che Meloni non ha commentato il risultato […], e la notizia della telefonata tra lei e Abascal è stata fornita ufficialmente da Vox a Madrid. […] La leader di FdI sa benissimo che queste elezioni […] riguardano anche lei. E che non si tratti di una speculazione degli avversari […] lo dimostra il fatto che uno dei più importanti quotidiani spagnoli, La Vanguardia, ieri titolava "España frena la onda Meloni".

 

GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL

L'analisi è la stessa in Spagna, a Bruxelles e in Italia. L'onda Meloni è lo tsunami della destra che la premier sogna di cavalcare per travolgere gli assetti dell'Ue. È il modello italiano che lei, leader dei conservatori europei, vuole importare altrove. È successo in Finlandia e in Svezia, ma non a Madrid.

 

Il progetto di Meloni punta a spezzare l'asse storico tra popolari e socialisti al voto del giugno 2024, e a spostare verso destra le alleanze. La Spagna doveva essere un incubatore. È andata male. Il tempo dei patrioti non è arrivato.

 

CARLO FIDANZA GIORGIA MELONI

È arrivato, piuttosto, il tempo delle rivendicazioni e delle piccole rivincite tra soci di governo, alle prese con un paio di paradossi. Esulta – nonostante sia co-regista del piano Meloni – il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per il primato del Pp e «la centralità» dei moderati, «una buona notizia per tutta l'Europa».

 

E si gode lo spettacolo La Lega. Matteo Salvini vuole approfittare del giorno di debolezza di Meloni. Non parla lui, ma fa parlare i suoi luogotenenti a Bruxelles. Proprio per lasciare in una dimensione europea il risultato elettorale, e sfidare la presidente di FdI sul suo terreno.

 

marine le pen matteo salvini meme by edoardo baraldi

«Oggi più che mai è fondamentale intensificare l'impegno per un centrodestra unito, in tutta Europa. È accaduto in Italia, dove il centrodestra governa compatto e auspichiamo accada presto anche in Ue» scrivono in una nota Marco Zanni e Marco Campomenosi. Il secondo è il capodelegazione della Lega all'Europarlamento, mentre Zanni è il presidente del gruppo Identità e Democrazia (Id), la famiglia che riunisce sovranisti e populisti di estrema destra, su tutti Salvini, la francese Marine Le Pen e i tedeschi di AfD.

 

marco zanni

[…]  Nei piani di Meloni dopo le elezioni del 2024 il gruppo dei conservatori, Ecr, dovrebbe allearsi con Popolari europei. […] Il gruppo Id verrebbe escluso, a causa di posizioni considerate inaccettabili. I leghisti vorrebbero comunque provare a rientrare, facendo leva sulla composizione della maggioranza di governo in Italia: «Chi mette veti, non lavora per una casa comune di tutto il centrodestra – continuano Zanni e Campomenosi – In prospettiva 2024 per il Parlamento europeo non abbiamo bisogno di veti, ma di un centrodestra unito, forte e capace di tenere fuori le sinistre».

 

Meloni è avvertita: se davvero vuole importare il «modello italiano» – ragiona Salvini – non può fare a meno della Lega. Lo prova anche un altro elemento paradossale, se si legge il voto spagnolo con gli occhiali della destra italiana. Un voto «che conferma il ruolo centrale rivestito dai partiti autonomisti, che avranno un ruolo decisivo nelle settimane e nei mesi a venire».

 

Santiago Abascal - leader di vox

C'è un piccolo particolare, però, che i leghisti conoscono perfettamente: le forze nazionaliste basche e catalane che potrebbero essere determinanti per un governo a Madrid sono del tutto incompatibili con Vox. Quando nel 2019 nacque il gruppo europeo Id, era il Carroccio in Italia a veleggiare su cifre da vertigine, ed era il segretario leghista a corteggiare il muscoloso Abascal. A dividerli, però, è rimasto sempre il burrone delle autonomie. […]

matteo salvini e marine le penSANTIAGO ABASCAL GIORGIA MELONI

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