rapina pistola puntata

BUONE NOTIZIE PER I PISTOLERI DE’ NOANTRI - IL MINISTRO PER LA FAMIGLIA ENRICO COSTA: “E’ LEGITTIMA DIFESA SE SI SPARA AL LADRO E DENTRO CASA CI SONO DEI BAMBINI. SERVONO PIÙ TUTELE PER CHI DIFENDE I PROPRI CARI ALL’INTERNO DELL’ABITAZIONE”

Dino Martirano per il “Corriere della Sera”

enrico costaenrico costa

 

«Io non voglio mica il Far West. Non ho neanche il porto d'armi. E per nulla al mondo diventerei un guerrafondaio, al massimo posso agitare l' ombrello contro chi mi attacca... Ma sono un papà. E capisco bene come in questi anni la percezione del pericolo sia cambiata per un capo famiglia che, suo malgrado, si trovi in stato di forte emotività a dover difendere i propri cari da un' aggressione, in casa.

 

Per questo dico che la legge in discussione alla Camera va migliorata, circoscrivendo le condizioni soggettive in cui va sempre riconosciuta la legitima difesa. E tra queste, certamente, c' è la "minorata difesa" dovuta alla presenza in casa dei bambini».

 

Il ministro per la Famiglia e per gli Affari regionali, Enrico Costa (Ap), non ha perso la passione per le statistiche criminali ereditata dal suo precedente incarico di viceministro della Giustizia. Ha studiato i dati pilota della Criminalpol, per ora quelli relativi al suo Piemonte, e ha avuto la conferma che cercava: «I furti in appartamento diminuiscono, ma aumentano le rapine in casa ai danni delle famiglie».

ERCOLANO - GIOIELLIERE UCCIDE DUE RAPINATORIERCOLANO - GIOIELLIERE UCCIDE DUE RAPINATORI

 

Dunque, ministro, lei non condivide l' impostazione soft di David Ermini, responsabile Giustizia del Pd, nel riscrivere il testo della Lega che, invece, dava sempre per presunta la legittima difesa quando qualcuno viola armato le proprietà altrui?

«Il dibattito alla Camera è stato rinviato e credo che, dopo Pasqua, ci siano le condizioni per migliorare il testo.

 

Lasciamo pure l'intervento, fatto con il parere favorevole del governo, sull' errore al quale la persona aggredita è eventualmente indotta nel reagire.

napoli ucraino ucciso in rapina  3napoli ucraino ucciso in rapina 3

Ma oltre all' articolo 59 del codice penale, sull' errore, dobbiamo toccare anche il 52 sulla legittima difesa, circoscrivendo e tipizzando le condizioni soggettive e oggettive che sono portatrici di legittima difesa se l' aggressione avviene nell' intimità della casa».

 

Un po' quello che va sostenendo la Lega e che il Pd sta tentando di stoppare...

«Un momento. La Lega sostiene la presunzione assoluta di legittima difesa se l' aggressione è in casa. La mia proposta, invece, tende proprio ad arginare le derive demagogiche che teorizzano di poter sparare anche a chi scavalca il muro di un giardino».

 

rapina in gioielleria sventata da stacchiorapina in gioielleria sventata da stacchio

Oltre alla presenza dei minori, quali sono le altre condizioni soggettive che farebbero scattare sempre la legittima difesa in casa?

«Se la famiglia colpita ha già subito altre aggressioni in casa. Chi è già passato per una brutta esperienza ha una percezione diversa del pericolo. E reagisce di conseguenza».

 

Scusi ministro, ma lei, che è anche papà da poco, non teme i tranquilli capi famiglia pronti ad armarsi perché una nuova norma fa scattare la legittima difesa se ci sono bambini in casa al momento dell' aggressione? In Florida un' attivista pro armi è stata ferita dal figlio di 4 anni che aveva messo le mani sulla pistola lasciata incustodita.

«Io vivo in centro a Roma ma penso a chi abita con la famiglia nei borghi isolati, nelle case di campagna, nelle zone più esposte alle rapine dei tanti hinterland italiani».

 

La legge sulla legittima difesa non potrebbe essere lasciata così come è stata modificata nel 2006?

OTTAVIANO - DUE CARABINIERI RAPINANO UN SUPERMERCATOOTTAVIANO - DUE CARABINIERI RAPINANO UN SUPERMERCATO

«Quello schema, ed è la Cassazione a dirlo, ha generato un' interpretazione restrittiva da parte dei giudici. E poi c' è anche il problema dell' interpretazione difforme nelle diverse aree del Paese».

 

Non sarebbe più saggio che lo Stato, titolare del monopolio della forza, migliorasse l'offerta di sicurezza?

«Rispondo citando il procuratore Carlo Nordio: "Qual è il limite della legittima difesa?

 

rapinatorerapinatore

No, la domanda non è questa.

È un' altra: fino a che punto lo Stato ha diritto di punire un cittadino che si è difeso da un'aggressione che lo Stato non ha saputo impedire?"».

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?