papa francesco incontra giuseppe conte

CONTE, UN AMICO DEL VATICANO? SI’ MA FINO A UN CERTO PUNTO - L’ASSE CON PAPA FRANCESCO E' SOLIDO. TUTTAVIA OLTRETEVERE ASPETTANO IL PREMIER ALLA PROVA DEI FATTI (IN FONDO C'E' STATO ANCHE IL CONTE 1...) - PRIMO TEST: IL DOSSIER SULL'EUTANASIA. FARI PUNTATI ANCHE SU TEMI COME L’IMMIGRAZIONE E LA…  - LA FREQUENTAZIONE DI CONTE  CON LA PIU’ ESCLUSIVA DIPLOMAZIA VATICANA E LA SINTONIA CON LA SANTA SEDE NELLA CRITICA A SALVINI…

Francesco Peloso per lettera43.it

 

 

conte papa francesco

Un amico del Vaticano è stato confermato a Palazzo Chigi? Sì, ma fino a un certo punto. Il rapporto fra i vertici della Chiesa e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono certamente buoni, tuttavia Oltretevere attendono prudentemente la prova dei fatti. In fondo c’è stato anche un Conte 1

 

LA METAMORFOSI DI CONTE

Ma procediamo con ordine. Nelle tumultuose e bizzarre vicende della politica italiana, Giuseppe Conte autonominatosi «avvocato del popolo» poco più di un anno fa, quando si accingeva a guidare l’esecutivo cinque stelle-Lega, è diventato, in 14 mesi – secondo la definizione che ne ha dato l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini – «l’avvocato del palazzo». Il che, paradossalmente, in un Paese abituato a governi dalla durata spesso brevissima e a legislature monche, potrebbe sembrare quasi un complimento (per quanto involontario). Quasi la certificazione che Conte si sa muovere bene nei corridoi pieni di trappole della politica. Dunque da signor nessuno, da testa di legno nelle mani dei due vicepremier Luigi Di Maio e Salvini, a novello Giulio Andreotti la trasformazione del premier è stata rapidissima, anche nell’immaginario dei media.

PAPA FRANCESCO INCONTRA GIUSEPPE CONTE

 

L’INCONTRO CON PAPA FRANCESCO

Sullo sfondo del passaggio fra il primo Conte e il Conte bis non poteva mancare il Vaticano, altro ex potere forte che fino a non molto tempo fa faceva e disfaceva i governi e le relative maggioranze della Repubblica. D’altro canto ha suscitato un certo effetto, a fine agosto, la fotografia del papa che parla con il premier ancora solo incaricato e gli regala un rosario. Conte, solo poche ore prima, aveva ricevuto l’incarico di formare il governo dal presidente Sergio Mattarella, lui sì un vero ex Dc, ma anche uno dei padri fondatori dell’Ulivo e del centrosinistra nella Seconda Repubblica. 

 

LA RETE DI CONTE OLTRETEVERE

Papa Francesco e Giuseppe Conte si erano visti per pochi ma simbolici minuti, nella basilica vaticana al termine dei funerali del cardinale Achille Silvestrini, in passato diplomatico di lungo corso del Vaticano, uno degli artefici della Ostpolitik verso i Paesi dell’ex Cortina di ferro, e poi alla guida della fondazione Villa Nazareth, istituzione benefica e culturale rivolta a giovani universitari e controllata dalla Segreteria di Stato vaticana. Villa Nazareth è a sua volta collegata alla fondazione Domenico Tardini onlus che gestisce beni e strutture. In quest’ambiente ha pure studiato e si è formato Conte il quale è tuttora membro del comitato scientifico della fondazione Domenico Tardini. Vicepresidente di quest’ultima, per capire il contesto, è monsignor Claudio Maria Celli, uno degli artefici, da parte vaticana, del nuovo corso dei rapporti fra Santa Sede e Cina suggellato dall’accordo per la nomina condivisa dei vescovi fra autorità governative cinesi e vaticane, un po’ come avveniva con le monarchie europee di un tempo.

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

 

Non si dimentichi, in tal senso, che Conte ha sottoscritto gli accordi commerciali con la Cina di Xi Jinping nell’ambito del progetto denominato Nuova via della Seta, mossa del governo gialloverde comunque apprezzata Oltretevere. Villa Nazareth è un’istituzione attraverso la quale, discretamente, sono passati e passano alti prelati, politici, economisti, banchieri che partecipano a incontri, convegni, giornate di studio (Giovanni Bazoli, per dire, è nel consiglio di amministrazione). Non c’è insomma solo il San padre Pio di Pietrelcina della natìa Puglia nel bagaglio cattolico di Conte, ma anche la frequentazione con la più esclusiva diplomazia vaticana.

 

LA SINTONIA CON LA SANTA SEDE NELLA CRITICA A SALVINI

Inoltre, con il passaggio al governo Conte bis, il premier non ha disdegnato di ispirarsi alle posizioni assunte dalla Santa Sede per criticare apertamente l’uso politico dei simboli religiosi – il rosario e il crocifisso – fatto da Salvini, leader di quel nazionalismo xenofobo combattuto apertamente da Francesco che non ha esitato a paragonare certe correnti di sovranismo identitario al periodo in cui in Europa andarono al potere fascismo e nazismo.

 

LE RASSICURAZIONI CIRCA IL TEMA DELL’EUTANASIA

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

La svolta del governo M5s-Pd è stata insomma ben accolta in Vaticano e anche negli ambienti della Cei: l’eccesso di conflittualità e violenze verbale, il rischio di una rottura con l’Europa e del prevalere di derive razziste e anti-democratiche sono state ragioni sufficienti per far apprezzare li cambio di maggioranza parlamentare e di governo. Da parte sua, Conte, intervenendo durante il dibattito sulla fiducia, ha voluto dare garanzie su una questione ben precisa che sta a cuore alle gerarchie ecclesiastiche. Entro il prossimo 24 settembre infatti, in base a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, il parlamento dovrebbe legiferare sul tema dell’eutanasia. I tempi sono strettissimi e il rischio che la Consulta supplisca ancora una volta al ritardo della politica è reale.

 

IL NODO DELLA DEPENALIZZAZIONE

Conte, a Palazzo Madama, affrontando la questione ha detto: «Posso solo raccomandare che sarebbe opportuno incentivare il ricorso alle cure palliative, le misure per alleviare la sofferenza dei malati inguaribili e rafforzare la formazione bioetica degli operatori sanitari». Una posizione molto simile a quella sostenuta dalla Chiesa. Lo stesso capo dei vescovi, il cardinale Gualtiero Bassetti l’11 settembre ha sollevato con allarme la questione chiedendo al parlamento di non abdicare alle sue funzioni e ha proposto una via d’uscita legislativa per scongiurare la depenalizzazione da parte della Corte Costituzionale. «La via più percorribile», ha sottolineato, «sarebbe quella di un’attenuazione e differenziazione delle sanzioni dell’aiuto al suicidio, nel caso particolare in cui ad agire siano i familiari o coloro che si prendono cura del paziente. Questo scenario, tutt’altro che ideale, sarebbe comunque altra cosa rispetto all’eventualità di una depenalizzazione del reato stesso». Il cardinale ha indicato insomma un possibile punto di mediazione politica.

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

 

LA REVISIONE DEL TESTAMENTO BIOLOGICO

Ma Bassetti è andato oltre invocando pure la «revisione» della legge sulle Disposizioni antipate di trattamento (il testamento biologico). Il cardinale ha chiesto che idratazione alimentazione vengano escluse dai trattamenti sanitari la cui interruzione è consentita (da qui, per la Chiesa, nascerebbe la deriva eutanasica da cui discende il dibattito odierno. Del resto questa è la posizione sempre sostenuta dal cardinal Camillo Ruini). Resta il fatto che all’interno della stessa maggioranza esistono sulla questione eutanasia posizioni differenti, e lo stesso Conte ha spiegato di non aver voluto inserire il tema nel programma di governo perché sono in gioco diritti fondamentali e quindi le convinzioni etiche di ciascuno. Nel libero spazio del gioco parlamentare si potrebbero così formare maggioranze inedite fondate sul principio del voto di coscienza

 

 GLI ALTRI BANCHI DI PROVA

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

La Chiesa si aspetta novità anche sul fronte immigrazione. Le modifiche dei decreti Sicurezza sono già previste nell’accordo che ha sancito l’alleanza fra Pd e M5s, ma qui bisogna vedere i tempi e le modalità. La gestione Salvini del fenomeno migratorio è stata criticata da più parti e definita fallimentare soprattutto in relazione ai rapporti con l’Europa. Nessuno però è intenzionato, su un tema così delicato, la lasciare campo libero agli attacchi del leader leghista. In Vaticano, dunque, osservano e seguono con attenzione la strana e originale fase politica italiana, appoggiano il tentativo Conte ma sono al medesimo tempo ben consapevoli che il percorso del governo potrebbe anche essere assai accidentato. Primo vero banco di prova sarà la legge di Bilancio dalla quale la Chiesa si attende provvedimenti in favore delle famiglie. Tuttavia Oltretevere sono ben consapevoli che all’inizio del 2022 si voterà per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, e quel traguardo viene giudicato comunque importante da raggiungere.

il mio papa cover conte bergoglio

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…