conte salvini di maio

QUI SI RIBALTA IL TAV-OLO - CONTE CHE HA ANCORA DUE GIORNI DI TEMPO PER DARE IL VIA AI BANDI TAV EVITANDO CHE IMPLODA IL M5S E IL GOVERNO - LA SPACCATURA TRA SALVINI E DI MAIO È TALMENTE PROFONDA CHE NEPPURE IL TESTO DEL CONTRATTO DI GOVERNO SERVE A RIPORTARE I DUE VICE ALLA NECESSITÀ DI UNA SINTESI - I NO TAV MINACCIANO: “IL LANCIO DELLE GARE TELT SARÀ INTERPRETATO DAL TERRITORIO COME ATTO POLITICAMENTE OSTILE E CON CONSEGUENZE POLITICHE IRREVERSIBILI…

TAV: NO TAV, BANDI TELT SARANNO CONSIDERATI 'ATTI OSTILI'

DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

(ANSA) - "Il lancio delle gare Telt (con o senza clausole, notoriamente inapplicabili) sarà interpretato dal territorio come atto politicamente ostile e con conseguenze politiche irreversibili". E' quanto si legge in un comunicato di Presidio Europa, una articolazione del movimento No Tav in Valle di Susa. "Qualora Telt procedesse comunque al lancio delle gare - è il testo - questo si tradurrebbe in una completa sconfessione dell'operato dell'attuale titolare del MIT e del suo staff. In base a quanto esplicitamente previsto dai Regolamenti Cef, Italia e Francia hanno tutte le prerogative per richiedere una revisione dei programmi di investimento sulla base di Acb che indichino il mutamento dei presupposti".

 

SUL TAVOLO L' OFFERTA DI CONTE I LEADER MINACCIANO LA CRISI

Marco Conti per “il Messaggero”

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 6

Alla fine la faccia sulla decisione finale sarà quella di Giuseppe Conte che ha ancora due giorni di tempo per dare il via ai bandi Tav evitando che imploda il M5S e il governo.

Al vertice serale a palazzo Chigi i due vicepremier Di Maio e Salvini arrivano preceduti da possenti scorte tecniche, ma fermi nelle opposte posizioni. Oltre al ministro Toninelli - accompagnato da un nutrito gruppo di tecnici del Mit - al tavolo organizzato da Conte siedono i sottosegretari in quota Lega Giorgetti, Siri e Rixi. Per il M5S i senatori Patuanelli e Coltorti.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 5

A tre giorni dalla data di presentazione dei bandi, sfilarsi dal pasticcio nel quale si è infilato il governo e la maggioranza non è facile. Anche perchè la questione si è via via caricata di una forte valenza politica ed identitaria soprattutto in casa grillina. Al summit, che inizia poco dopo le otto di sera, il clima è teso e a poco serve il tentativo del premier Conte di raccontare la trasferta mattutina a Belgrado. Si parte dalle slide e dall' analisi costi-benefici, ma l' aria è pesante.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 11

Di Maio ha margini molto ridotti di trattativa e soprattutto non intende lasciare la più minima impronta positiva sulla questione. Non è disposto nemmeno a unirsi ad un eventuale via libera condizionato ai bandi di Telt. La spaccatura tra i due partiti è talmente profonda che neppure il testo del contratto di governo - dove si parla di ridiscutere l' opera e non di cancellarla - serve in qualche modo a Conte per riportare i due vice alla necessità di una scelta che alla fine dovrà essere politica. Far saltare il governo e andare diritti al voto non conviene a nessuno.

 

chiomonte no tav contro la polizia

La Lega non vuole tornare dopo sei mesi in braccio al vecchio centrodestra, e il M5S teme l' implosione interna con la sindaca di Torino Appendino che potrebbe lasciare e una valanga di dimissioni dal Movimento di consiglieri locali e senatori. La drammatizzazione, con il vertice notturno e senza limiti, serve non poco a Di Maio, così come anche paventare il rischio di una crisi di governo che preoccupa non poco lo stesso Casaleggio con il quale il vicepremier grillino ha avuto l' ennesimo colloquio prima del vertice.

beppe grillo no tav

 

Durante la riunione non si fa cenno alla lettera che prepara Bruxelles per tagliare 800 milioni di fondi, nè al progetto alternativo, e molto datato, del Frejus. Piuttosto Conte fa elencare ai tecnici presenti non solo i vantaggi e i svantaggi della Tav, ma anche di un possibile e repentino stop ai cantieri. Ma poichè il nodo è politico - come sostenuto ieri l' altro dallo stesso Conte - Di Maio e Salvini non offrono al premier nessuno spazio per mediazioni. Non c' è dubbio però che i fatti rendono molto più forte il leader della Lega.

 

LA SFIDA

Far saltare la Tav impedendo i bandi - magari con un decreto che rischia di non essere nemmeno convertito dal Parlamento per mancanza di voti - significa soprattutto cancellare un trattato internazionale. In Europa salterebbe per la prima volta, e in via unilaterale, un' intesa con la Francia di Macron con il quale poche ore prima a Belgrado lo stesso presidente del Consiglio ha detto di avere «ottimi rapporti».

alberto perino no tav

 

La soluzione per tenere del tutto fuori dal via libera il M5S, e soprattutto Di Maio, non c'è. Per uscire dalle sabbie mobili la soluzione resta sempre quella di far partire i bandi Telt promettendo di valutare entro sei mesi la fattibilità di ipotesi alternative. Bloccare i bandi di appalto, secondo l'Avvocatura dello Stato, sarebbe infatti possibile visto che Telt è regolata dal diritto francese.

 

NO TAV

Di Maio però non vuole condividere nemmeno il via libera condizionato, e l' analisi tecnica che a palazzo Chigi procede per ore toccando anche l' ipotesi del rafforzamento della vecchia linea del Frejus, non avvicina Lega e M5S.

«Costa di più non farla che farla». Il leader della Lega ne resta convinto anche dopo aver ascoltato l' analisi tecnica di palazzo Chigi dove, ovviamente, i costi che dovrà sopportare il Movimento non sono conteggiati.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…