giuseppe conte elezioni urne

CONTE? NON CONTA – IL VALORE AGGIUNTO DELLA POCHETTE DI VOLTURARA APPULA E’ STIMATO INTORNO ALLO 0,8 PER CENTO - IL PARTITO DI "GIUSEPPI" ERA ACCREDITATO TRA IL 15 E IL 17%. CONTE, CHE DA PREMIER VALEVA IL 16% SECONDO I SUOI TROMBETTIERI, DA LEADER DEL M5S DA’ UN MODESTISSIMO CONTRIBUTO DELLO ZERO VIRGOLA. SARÀ COLPA DELLE SUE SPARATE QUOTIDIANE. SUI DECRETI SICUREZZA DI SALVINI, AD ESEMPIO, SI È AUTOSMENTITO CLAMOROSAMENTE. E SULL'AFGHANISTAN…

Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”

 

conte rimini

Panta rei, tutto scorre, diceva Eraclito. E che tutto passi, nella politica italiana, è un dato ormai certificato. Prendiamo il caso di Giuseppe Conte, il semisconosciuto avvocato di Volturara Appula (Foggia) diventato professore all'università di Firenze poi, sotto la spinta del mantra grillino dell'uno vale uno, perfino presidente del Consiglio a capo di due governi diversi: prima gialloverde, poi giallorosso, fino a che a febbraio, travolto dagli errori sulla gestione della pandemia, è stato sostituito da Mario Draghi.

 

Senza poltrone nel nuovo governo, per trovargli un posticino, gli amici grillini rimasti in balìa del reggente Vito Crimi e in pieno divorzio da Casaleggio e Di Battista, gli hanno chiesto di diventare loro leader convinti che l'ex premier avrebbe portato in dote al Movimento percentuali da brindisi con lo champagne.

 

conte si sbraccia

A TUTTE LE ORE Del resto "Giuseppi", con le sue conferenze by night a reti unificate, i dpcm illustrati dopo cena con effetto blocca-digestione, gli annunci di lockdown puntuali come le convocazioni alla stampa di Rocco Casalino, era diventato più popolare di un divo della tv. Sui social erano spuntati gruppi di sostegno zeppi di follower, i Cinquestelle erano convinti di avere trovato finalmente il salvatore della patria e gli esperti ventilavano un trionfo elettorale dell'avvocato. A gennaio, infatti, un sondaggio Swg, ripreso dal tgLa7 e dai siti, dava l'ipotetico partito di Conte tra il 15 e il 17 per cento, con una media del 16%, quasi appaiato al Pd dell'allora segretario Nicola Zingaretti.

 

conte cartonato

Addirittura, secondo gli analisti, il premier pugliese in caso di discesa in campo avrebbe scippato voti qua e là: il 5,3% da indecisi e astenuti, il 5% dal M5s, il 4% dai dem, lo 0,7% dai partiti di centrodestra e l'1% da altre formazioni. A inizio estate, mentre si consumava la rottura (poi rientrata) con il fondatore M5S Beppe Grillo, il gradimento è leggermente sceso ma le percentuali sono rimaste a due cifre. «La nuova forza politica guidata dall'ex capo del governo si attesterebbe al 12,7%, un risultato senza dubbio esaltante, soprattutto se comparato a quello stimato per il "vecchio" Movimento CinqueStelle», ha titolato con soddisfazione il sito Affaritaliani.it Prospettive entusiastiche, insomma, che oggi però si scontrano con la dura realtà visto che l'ultimo sondaggio di Swg per La7, quello del 30 agosto, assegna al M5S guidato dall'ex premier un misero +0,8% dei consensi.

 

I pentastellati salgono, ma neanche di un punto. È tutto qua l'effetto Conte? Non doveva essere un successo? Certo, qualcuno obietterà che il Movimento, ormai dilaniato da correnti e tensioni interne, è altro rispetto a una creatura politica nuova studiata su misura per l'uomo con la pochette.

conte rimini

 

Ma se Conte prima da solo valeva il 16%, come può adesso, da leader, dare un contributo dello zero virgola? Sarà colpa delle sue contraddizioni o delle sparate quotidiane. Sui decreti sicurezza di Salvini, ad esempio, si è autosmentito clamorosamente: quando era a Palazzo Chigi li ha firmati, ora li definisce «un fallimento». Sulla riforma della giustizia Cartabia i suoi hanno minacciato di uscire dal governo, salvo poi piegarsi a Draghi e accettare il testo del Guardasigilli pur di non perdere la poltrona.

 

E ora c'è il baluardo del reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia M5S a cui aggrapparsi per non essere disarcionato. Ma perfino quando snocciola i numeri della povertà, Giuseppi va fuori strada e c'è da scommettere che Draghi cambierà il provvedimento come ritiene senza che i pentastellati alzino troppe barricate. Su Afghanistan, pensioni (quota 100), vaccino, il prof in aspettativa appare confuso, non si capisce bene dove voglia andare. A chi gli chiede lumi si limita a dire che «serve un confronto», che significa tutto e niente. L'uomo prova a catturare consensi. Ieri in tenuta casual, con fidanzata al seguito e cucciolone, si è presentato in piazza a dare solidarietà al videomaker pestato da un no-vax.

giuseppe conte al meeting di rimini 2

 

Consapevole che alle Amministrative è dura per il Movimento, mette le mani avanti. «Se andranno male, non è un problema» perché, spiega, «il nuovo corso M5S non ha ancora potuto sortire i suoi effetti». A Roma, infatti, Virginia Raggi deve inseguire gli sfidanti Michetti (centrodestra), Gualtieri (Pd) ed è tallonata da Calenda di Azione. Se arriva al ballottaggio è un miracolo, partono i fuochi d'artificio come quelli che le contestano si sia fatta pagare dal municipio di Ostia.

 

conte di maio

NESSUNO A PRIMAVALLE A Torino e Milano i grillini corrono per fare sapere che esistono, a Napoli (feudo di Fico e Di Maio) hanno invece furbescamente siglato un accordo con il Pd. Per le elezioni suppletive che devono assegnare il seggio di Primavalle, a Roma, per la Camera, i pentastellati non hanno neppure trovato un candidato da opporre all'outsider Luca Palamara e al giovane dem Casu. «Non volevamo disperdere i voti», dicono. Possibile, invece, che i Cinquestelle a Primavalle appoggino l'alleato Pd nella speranza di ricevere in cambio qualche aiutino altrove, in una sorta di patto di non belligeranza in vista delle urne. Solo così, forse, Conte può sperare di raccattare qualche voto in più.

giuseppe conte al meeting di riminiGIUSEPPE CONTECONTE DI MAIO E DI BATTISTA SUI TALEBANIdi maio contegiuseppe conte al meeting di rimini 3

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...