BANANA SPLIT – ULTIMO SONDAGGIO SEGRETO: FORZA ITALIA HA TOCCATO IL 12,5 PER CENTO: (ERA AL 25) - TUTTI GLI ERRORI DEL CAVALIER NELL’ULTIMO ANNO E MEZZO: L’USCITA DAL GOVERNO LETTA, LA ROTTURA CON ALFANO E CON FITTO, IL BRACCIO DI FERRO CON RENZIE

Marcello Sorgi per “la Stampa

rosalba piccinni silvio berlusconi 6rosalba piccinni silvio berlusconi 6

 

L’inizio della corsa al Quirinale sottolinea l’eclissi politica di Berlusconi e del centrodestra. Qualche difficoltà, non fosse perché è la prima volta che si cimenta in un genere di competizione così pieno di insidie, ce l’ha anche Salvini, e perfino Renzi, di solito più risoluto a gettarsi nella mischia, stavolta mostra insieme prudenza e consapevolezza che la strada del Colle potrebbe nascondergli qualche trappola.
 

matteo renzi al quirinale  matteo renzi al quirinale

Ma per Berlusconi, non bastano le limitazioni imposte dalla condanna ai servizi sociali, a cui continuamente si richiama per giustificarsi, a spiegare l’assoluta mancanza di iniziativa. Se solo si riflette che un anno e mezzo fa l’ex Cavaliere, di fronte all’impasse generata nel Pd dai franchi tiratori, fu capace di trasformarsi nel grande elettore del secondo mandato di Napolitano, ricavandone subito dopo piena legittimazione del governo di larghe intese, in cui l’allora Pdl entrò con propri ministri, colpisce ancor di più la dissipazione che il leader di Forza Italia ha fatto del patrimonio politico che era riuscito a ricostituire.
 

plzzvnz28 giorgio napolitanoplzzvnz28 giorgio napolitano

Sarà che la condanna, con la decadenza da senatore, ha condizionato Berlusconi anche sotto il profilo psicologico, un lato molto importante anche della sua personalità politica. Eppure, l’elenco delle decisioni sbagliate prese in pochi mesi rimane impressionante. 
 

L’uscita dal governo Letta dopo l’impossibile tentativo di barattare il suo appoggio con la grazia che Napolitano non gli avrebbe mai concesso in questo modo. La rottura con Alfano, spinto verso l’uscita insieme agli altri dell’Ncd, per un errore di calcolo sul numero dei parlamentari disposti a «tradire».

 

PER FIORELLO ENRICO LETTA SARA IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER FIORELLO ENRICO LETTA SARA IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La rottura annunciata e ormai quasi irrimediabile con Fitto, che è diventato il capo di un partito nel partito con una cinquantina di parlamentari che gli rispondono direttamente. E infine il braccio di ferro con Renzi per ottenere, prima l’intesa su un candidato concordato per il Quirinale, e solo dopo garantire i voti di FI per l’approvazione della nuova legge elettorale, bruciando nel frattempo, per inciso, il nome di Giuliano Amato, proposto estemporaneamente e senza grande convinzione. 
 

In questa maniera Berlusconi ha di fatto vanificato il patto del Nazareno, l’unico risultato ottenuto nella stagione nera della sua progressiva emarginazione, ha portato alle dimissioni Denis Verdini, l’uomo che di quel patto era il perno, e alla fine rischia di restare fuori anche dalla grande partita per il Colle: Renzi, infatti, i sessanta voti che gli servono, se il Pd resterà unito, potrebbe andare a cercarseli in Parlamento senza chiederli a Forza Italia.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?