E ORA TIRATE FUORI I SOLDI! LA CORTE DEI CONTI DELLA CAMPANIA CHIEDE LA RESTITUZIONE DI OLTRE 43 MILIONI DI EURO PER DANNO ERARIALE ALL’EX MINISTRO BORDON, ALL’EX GOVERNATORE BASSOLINO E AD ALTRI POLITICI SINISTRATI - LA VICENDA E’ QUELLA DELLE BONIFICHE AFFIDATE ALLA JACOROSSI (ANOMALIE NEI CONTRATTI)..…

Vincenzo Iurillo per Ilfattoquotidiano.it

Ci sono anche l'ex governatore della Campania Antonio Bassolino, l'ex ministro dell'Ambiente Willer Bordon e l'ex sottosegretario al Lavoro Raffaele Morese tra i 17 politici e tecnici ai quali la Corte dei conti della Campania chiede la restituzione di oltre 43 milioni di euro di danno erariale. La vicenda è quella delle bonifiche del litorale domizio ed agro aversano affidate nel 2002 alla Jacorossi Imprese spa attraverso un accordo stipulato tra l'azienda, la Regione Campania ed il commissariato di Governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque.

L'invito a dedurre della Corte dei Conti è stato inviato anche agli ex sub commissari per l'emergenza rifiuti Angelo Vanoli e Arcangelo Cesarano e all'intera giunta all'epoca dei fatti: l'ex vice presidente della Regione Campania Antonio Valiante e gli ex assessori Adriana Buffardi, Vincenzo Aita, Gianfranco Alois, Luigi Gesù Anzalone, Teresa Armato (attualmente parlamentare del Pd), Ennio Cascetta, Maria Fortuna Incostante (anche lei parlamentare del Pd), Federico Simoncelli, Marco Di Lello, Luigi Nicolais (oggi presidente del Cnr) e Rosalba Tufano.

Le indagini condotte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli, confluite nel procedimento del vice procuratore generale della Corte dei conti Pierpaolo Grasso, hanno fatto emergere anomalie e incongruenze nei contratti, nelle liquidazioni economiche, nell'impiego degli ex lavoratori socialmente utili. Irregolarità che si sarebbero tradotte in un salasso per le casse pubbliche. L'affidamento dell'appalto avvenne senza gara pubblica e in assenza della certificazione Soa, necessaria a comprovare la capacità tecnica ed economica dell'impresa per l'esecuzione dell'appalto pubblico.

Inoltre il contratto sarebbe stato concluso nonostante i pareri negativi degli uffici ministeriali e dell'Anpa (l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente), perplessa sulle carenze del progetto. Alla Jacorossi venne affidato un appalto di 117 milioni di euro per la progettazione e l'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti del litorale domitio flegreo e dell'agro aversano attraverso l'impiego di 380 lavoratori socialmente utili.

Ma secondo gli inquirenti era lampante sin dal momento della sottoscrizione che le condizioni del contratto erano impossibili da rispettare: tempi di esecuzione troppo ristretti, forti opposizioni delle comunità locali all'apertura di nuovi siti. Il commissariato contestava all'impresa i continui ritardi, l'impresa li imputava al mancato reperimento da parte del commissariato delle discariche necessarie allo smaltimento dei rifiuti speciali. Così sono stati sostenuti costi non preventivati per lo smaltimento dei rifiuti presso impianti di imprese terze e non sono stati utilizzati gli "lsu", che però hanno continuato a riscuotere gli stipendi. Prima di finire in cassa integrazione.

I contenzioni sorti in sede civile tra la Jacorossi, il Commissariato alle Bonifiche e la Regione Campania si sono conclusi nel 2007 con la stipula di un accordo aggiuntivo-transattivo al contratto originario. La Jacorossi ha riscosso un risarcimento danni di quasi 22 milioni di euro e persino un ulteriore affidamento dei servizi di asporto rifiuti e bonifica.
Alla cifra di 43 milioni di danno erariale si arriva sommando a questi 22 milioni di euro, altri 17 milioni circa quali maggiori costi sostenuti per lo smaltimento dei rifiuti in altre aziende e circa 4 milioni di euro per quanto pagato dall'Inps a titolo di cassa integrazione ai 380 lsu nei periodi di fermo delle attività di bonifica.

Negli anni scorsi la vicenda Jacorossi fu oggetto anche di un'inchiesta della Procura di Napoli che accese un faro sulle infiltrazioni camorristiche nei subappalti delle bonifiche. Il 12 ottobre 2009 i carabinieri del Noe guidati da Sergio De Caprio, il "capitano Ultimo" che catturò Toto Riina, sentirono a Napoli il pentito Gaetano Vassallo, l'imprenditore che dal 1987 al 2005 ha smaltito scorie tossiche sul territorio campano per conto dei clan. Il "ministro dei rifiuti" del boss Francesco Bidognetti affermò di sapere "che la Jacorossi aveva ottenuto la grande commessa pubblica grazie ad aderenze politiche. Di suo so per certo che non effettuava alcun lavoro ma si limitava a distribuire i lavori tra più ditte. In sede locale (omissis) la distribuzione avveniva sulla scorta delle conoscenze e del vincolo camorristico".

L'inchiesta penale, che coinvolse tra gli altri Bassolino e l'ex prefetto di Napoli Alessandro Pansa, entrambi in qualità di ex commissari all'emergenza rifiuti, oltre ai vertici romani della Jacorossi, si concluse con l'archiviazione. Mentre quella contabile, che ha toccato altri soggetti e ha contestato altri tipi di responsabilità, è andata avanti sino alla citazione in giudizio per 43 milioni di euro.
Nel pomeriggio, poi, Bassolino ha diramato una breve nota: "Abbiamo cercato di risolvere con i Ministeri competenti attraverso un risanamento ambientale un problema che riguardava tanti lavoratori. Mi sembra difficile ritenere questo una colpa grave di cui l'ex Ministro dell'Ambiente,Willer Bordon, l'ex sottosegrettario al Lavoro Raffaele Morese, io e altri dovremmo rispondere".

 

WILLER BORDON BASSOLINO INCARFAGNATO Willer Bordon - Copyright PizziBASSOLINO CARFAGNA COZZOLINO ANTONIO BASSOLINO - Copyright Pizziw ric54 amato bassolino9po 03 willer bordon

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)