CULATELLO AFFETTATO NELLA MORSA GRILLO-NAPOLITANO

Francesco Bei per "La Repubblica"

La cabina di regia del Quirinale è entrata in azione. Napolitano prova a dare, per l'ultima volta, un governo all'Italia. Con due punti fermi, esposti alle varie delegazioni - dal Misto a Sel, dai socialisti a Scelta civica - salite ieri al Colle per la prima giornata di consultazioni aperte dai presidenti delle Camere. Il primo punto è la contrarietà del Presidente all'ipotesi di nuove elezioni anticipate.

«Le elezioni non servirebbero a nulla - ripete a tutti - e rischierebbero, in mancanza di una nuova legge elettorale, di riproporre la stessa paralisi al Senato». Il secondo punto è ancora più importante: per avere la fiducia a palazzo Madama «servono i numeri». E, al momento, quei numeri Bersani non li ha.

E tuttavia il capo dello Stato non intende nemmeno contrastare la pretesa del segretario del Pd di provarci comunque, a dispetto dell'evidente ostilità del M5S. Il punto di compromesso è in una precisazione che viene dagli uomini che consigliano il Presidente: «Non va confuso l'incarico con la nomina».

Il primo infatti è una prassi non codificata, che potrebbe consentire a Bersani di svolgere proprie consultazioni e poi riferire. Cosa diversa è la nomina formale ex articolo 92 della Costituzione, per la quale il leader del Pd avrebbe l'obbligo di presentarsi a chiedere la fiducia alle Camere e di restare a palazzo Chigi «per gli affari correnti» in caso di fallimento. Ecco, questo Napolitano non lo consentirebbe. A capo del governo, in questa fase così delicata, con la crisi cipriota aperta, è meglio che resti Monti.

Per questo il capo dello Stato è anche pronto a stendere la sua rete per arrivare, se Bersani gettasse la spugna, a un «governo di scopo». Con cinque punti di programma ineludibili. Una vera e propria "Agenda Napolitano" composta da Europa, rimborso dei crediti delle imprese verso lo Stato, occupazione, costi della politica e, soprattutto, nuova legge elettorale.

I nomi di chi potrebbe guidare questo governo di scopo, con l'Agenda Napolitano come programma, sono girati anche ieri: dal presidente del Senato Pietro Grasso al costituzionalista Valerio Onida, da Enrico Letta a Emma Bonino, da Anna Maria Cancellieri a Fabrizio Saccomanni. Nomi che potrebbero essere accolti anche dal centrodestra o, quantomeno, dalla Lega.

Ma senza illudersi di staccare Maroni da Berlusconi. Tanto che oggi, nel colloquio al Quirinale, il segretario del Carroccio ha deciso di non partecipare, delegando a Berlusconi la rappresentanza anche della Lega. Come uscirne? «A questo punto - ragiona Roberto Calderoli in un corridoio deserto del Senato - il Pd dovrebbe dare un segnale di apertura a Berlusconi sul Quirinale. Allora si potrebbe discutere di come far partire il governo. Perché è evidente che con i grillini il Pd va a sbattere. Adesso Bersani gli regalerà i questori e, con questi, Grillo glielo metterà in quel posto».

La prima giornata di consultazioni si è aperta ieri con Grasso e poi Boldrini, concordi nel sottolineare «l'urgenza di avere un esecutivo in tempi brevi». Nichi Vendola
ha rispettato l'impegno di indicare Bersani, «con il compito di proporre un governo che interpreti il cambiamento e che sia innovativo». Pino Pisicchio (Misto di Montecitorio) si è augurato «un governo autorevole che sappia trattare in Europa». Mentre Loredana De Petris (Misto del Senato) ha suggerito a Napolitano di proseguire nel «metodo» che ha portato alle presidenze delle Camere.


Nel pomeriggio le consultazioni sono riprese con Riccardo Nencini del Psi: «Per noi il candidato naturale a costruire un governo è Bersani». Ma la doccia fredda per il segretario democratico è arrivata da Scelta Civica. Preceduta da una telefonata dello stesso Monti a Napolitano (per smentire i retroscena che lo descrivevano pronto a sostenere un governo Bersani-Grillo), la delegazione di Sc insiste infatti nell'apertura al centrodestra e invoca, come dice il coordinatore Andrea Olivero, «l'assunzione di responsabilità delle principali forze politiche disponibili sulla strada dell'Europa e delle riforme necessarie per il risanamento finanziario e la crescita».

Una formula che esclude in partenza il movimento di Grillo e rende ancora più arduo il tentativo di Bersani. Dentro Scelta Civica la convinzione diffusa è che l'unica maggioranza possibile possa venir fuori se, insieme al governo, si discuterà con Berlusconi anche l'elezione del nuovo capo dello Stato. Per poi provare a formare un esecutivo con i voti del Carroccio e l'astensione del Pdl. Oggi giornata cruciale al Colle, con l'incontro mattutino tra Napolitano e Grillo. Poi sarà la volta di Berlusconi (insieme ai leghisti). Per ultimo salirà Bersani alle sei di sera.

 

PIERLUIGI BERSANI PRESENTA LA CANDIDATURA DI PIETRO GRASSOPIETRO GRASSO TRA BERSANI ED ENRICO LETTAGiorgio Napolitano Beppe Grillo Valerio OnidaEnrico Letta EMMA BONINO Anna Maria Cancellieri Fabrizio Saccomanni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA