IL D-DAY DI SDE-RENATA - OGGI SI DECIDE IL FUTURO DELLA POLVERINI E DELLA GIUNTA PDL ALLA REGIONE LAZIO - PER ALFANO, “BATMAN” FIORITO È UN “LADRO E RUBAGALLINE” - LA MELONI TIRA FUORI LA COATTA CHE È IN LEI: “DEVE ANDARE VIA DALLE PALLE A CALCI SUI DENTI” - MA LA SITUAZIONE È MOLTO PIÙ COMPLICATA: INSIEME A FIORITO SI DEVONO DIMETTERE BATTISTONI E ABRUZZESE. SE I DUE NON MOLLANO, SARà LA PRESIDENTE AD ANDARSENE…

1- PDL: ALFANO, FIORITO E' FUORI, NO A LADRI E RUBAGALLINE
(ANSA)
- "Per noi Fiorito è già fuori dal partito. In vista del Consiglio regionale di domani chiederemo alla presidente Polverini di cancellare le norme e gli atti amministrativi che hanno reso possibile che i gruppi consiliari potessero ricevere questi soldi senza dovere dare giustificazioni ad alcuno".

Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano riferendosi alla vicenda dei fondi del gruppo del Pdl al Consiglio regionale del Lazio. "Il Pdl farà la propria parte fino in fondo - ammonisce - perchè non ha nulla a che fare con ladri, rubagalline e mascalzoni. Non siamo preoccupati di un nuovo 'caso Lusi' ma di quello che toglie prestigio alla politica".


2- ULTIMA BATTAGLIA POLVERINI-PDL CANCELLIERI: «COLPIRE I DISONESTI»
LA PRESIDENTE PRONTA A DIMETTERSI: IL PARTITO CAMBI CAPOGRUPPO
Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera"


Riunioni, incontri, telefonate. L'entrata a gamba tesa di Angelino Alfano («non abbiamo nulla a che fare coi mascalzoni»), Giorgia Meloni («Fiorito ci fa schifo: va cacciato a calci sui denti») ma anche del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri: «Davanti a certi fatti non bisogna avere nessun tentennamento. Per ogni disonesto ci sono diecimila onesti, ma quel disonesto colpisce i cittadini. La politica deve trovare il coraggio di colpirli subito e allontanarli». Ma anche, in una giornata frenetica, lo spettro delle dimissioni di Renata Polverini, non è stato mai così vicino.

Che qualcosa di grave stia accadendo, lo si capisce alle otto di sera, quando arriva la dichiarazione di Francesco Storace, leader de «La Destra». Una riga: «Credo che la partita in Regione sia finita». Tutti a casa, quindi. Una nota che sarebbe stata concordata con la stessa presidente. Il messaggio è chiaro, la lettura viene confermata anche da un esponente della maggioranza: «Renata è sull'orlo delle dimissioni. Non ne può più».

Che cosa ha fatto precipitare la situazione? Le mancate dimissioni - fino a quel momento - del viterbese Francesco Battistoni da capogruppo Pdl. La Polverini, per tutto il giorno, ne ha chiesto la testa e vorrebbe anche le dimissioni di Mario Abbruzzese: lo ha detto ad Angelino Alfano, lo ha ripetuto ai coordinatori regionali, ai dirigenti del Pdl. A tarda sera, non aveva ancora ricevuto comunicazioni, nonostante che il pressing sembrava andato a buon fine: oggi si riunirà il gruppo Pdl, l'avvicendamento sembrava dietro l'angolo. Al suo posto, la Polverini vorrebbe l'ex An Antonio Cicchetti.

I nove della sfiducia a Fiorito pensano ad uno dei loro. Battistoni finirebbe così sacrificato sull'altare di una Regione che un Pdl ormai sfilacciato non può permettersi di perdere. Alfano lo promette alla Polverini, ma alla governatrice non basta più: «Se il Pdl ci mette due giorni a togliere un capogruppo, chi mi garantisce che approveranno in aula le misure che dobbiamo varare, che toccano le loro tasche?». La Polverini ha lanciato l'ultimo braccio di ferro: o vince, e porta a casa con la rimozione di Battistoni un segnale politico fortissimo, oppure perde e lascia. Pesano anche gli scenari futuri: l'Udc è in grande «imbarazzo» per la vicenda Fiorito e da qui alle politiche, se cambiano gli equilibri nazionali, potrebbe sfilarsi dalla maggioranza.

Fra le otto e le dieci di sera la tensione è altissima: telefoni bollenti, incontri a catena, Alfano e Polverini in contatto costante. Mai le dimissioni sono state così vicine. Battistoni incontra i leader del partito, pensa ad «un passo indietro». I 16 consiglieri regionali Pdl si dichiarano «in prima linea nel sostenere l'azione di drastica riduzione dei costi della politica annunciata dalla presidente Renata Polverini, a cui ribadiscono assoluta fiducia nel rispetto del mandato popolare». È un segnale, anche perché i 16 si citano in ordine alfabetico, senza capogruppo. Le misure sono oramai note: via i fondi ai gruppi politici, via i 4.180 euro di rimborsi mensili a consigliere, taglio di 3 mila euro nelle buste paga, riduzione delle commissioni e delle indennità.

C'è il lasciapassare anche di Alfano: «Chiederemo al presidente Polverini di cancellare le norme che hanno reso possibile che i gruppi potessero ricevere questi soldi senza dare giustificazione ad alcuno». E ancora: «Faremo piazza pulita: non abbiamo niente a che fare con rubagalline, ladri e mascalzoni. Chi prende i soldi del Pdl e li porta all'estero lo dobbiamo cacciare da soli, non dobbiamo aspettare la magistratura».

Vicino a lui, ad Atreju, c'è Giorgia Meloni, furibonda con Fiorito per il dossieraggio sulla sorella Arianna (che lavora in Regione da oltre 15 anni e, facendo anche la mamma, usufruisce di congedi parentali), non usa mezze parole: «La gente come Fiorito ci fa schifo. Chi ha rubato come lui va cacciato fuori dalle palle a calci sui denti». Anche Gianni Alemanno chiede «pulizia nel partito: in questi momenti di antipolitica non possiamo andare alle elezioni con dei dubbi sulle nostre spalle».

Nel Pd, la linea la detta il segretario regionale Enrico Gasbarra, che riunisce anche i consiglieri della Pisana: «Dimissioni della Polverini e uscita dei democratici da tutte le commissioni». Il nodo è quella del Bilancio, dove Fiorito è ancora presidente. Il suo legale, Carlo Taormina, annuncia nuovi dossier nei confronti di altri consiglieri pidiellini: finora, infatti, sono uscite carte e fatture solo su alcuni, i rivali di Fiorito. Ma dove sono le carte che ha conservato l'ex capogruppo? La Finanza non le ha trovate né negli uffici del gruppo, né nelle case del «Batman di Anagni».

I documenti relativi ai dipendenti del gruppo, secondo la relazione di Battistoni presentata in Procura, si troverebbero nello studio di un commercialista in provincia di Frosinone. Chissà che, lì, non ci siano anche altre fatture. La Procura, intanto, indaga anche su possibili interviste a pagamento dei consiglieri regionali a emittenti locali.

 

MARIO ABBRUZZESE jpegGIORGIA MELONI AD ATREJU FRANCESCO BATTISTONI fiorito polveriniALFANO AD ATREJU RENATA POLVERINI CON LA PISTOLA FRANCO FIORITO Gasbarra intervistato

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