emmanuel macron giorgia meloni marine le pen matteo salvini

DAGOREPORT – COM’È ANDATO L’INCONTRO TRA EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI? LA PREMIER È TORNATA DRAGHETTA: NO A TONI TRUCI, LARGO AI SORRISI – IL TOYBOY DELL’ELISEO E' STATO DISPONIBILE SUL TEMA MIGRANTI, MA HA INCALZATO LA SORA GIORGIA SULL'INVITO A PONTIDA DI SALVINI A MARINE LE PEN, SUA PRIMA AVVERSARIA ALLE ELEZIONI EUROPEE (NEL MIRINO ANCHE LA KERMESSE SOVRANISTA DI DICEMBRE) – I DUBBI DI MACRON SUL ''PIANO MATTEI'': NON ESISTE, NON C'E' ALCUN DOCUMENTO, SE NON DIECI PAGINETTE E SLIDE PREPARATE DALL'ENI - TAJANI A BERLINO PER RICUCIRE I RAPPORTI DOPO LA DURISSIMA MISSIVA DI MELONI A SCHOLZ...

 

1. DAGOREPORT

emmanuel macron giorgia meloni

Com’è andato l’incontro tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni, al termine delle esequie di Stato di Giorgio Napolitano?

 

Voilà, la premier ha smesso i panni della Ducetta ed è tornata la Draghetta che abbiamo conosciuto nei primi due mesi del governo Meloni: via i toni truci, il manganello sovranista, ha accolto il presidente francese con sorrisi, diplomazia e modi cortesi.

 

La sora Giorgia ha chiesto al Toyboy dell’Eliseo di fare due passi a piedi da Montecitorio a Palazzo Chigi per le foto di rito, incontrando la disponibilità di Macron per una passerella a favore dei flash dei paparazzi: è stato un ulteriore modo per dimostrare la vicinanza e la ritrovata pace tra i due (anche per fare da contraltare al duplex Salvini-Le Pen).

 

MELONI MACRON

L’incontro è stato vivace, con molti argomenti all'ordine del giorno: il primo era legato al famigerato e fantomatico ''Piano Mattei''. Da Parigi, ufficialmente, hanno sottolineato che la proposta italiana per l’Africa “si integra con la nostra agenda di discussioni con l'Unione africana e Ue-Africa".

 

Ufficiosamente, però, Macron ha fatto presente di non aver mai letto mezzo documento su questo ambizioso piano che dovrebbe collegare le risorse energetiche del Nord Africa all'Europa. Ne ha sentito parlare, ma di ciccia, poca. La sostanza è che il dossier ''Mattei'' consiste in una decina di pagine e slide preparate dall’Eni di Claudio Descalzi, che la Meloni ha poi affidato all’ex ambasciatore a Pechino, Luca Ferrari per una rilettura, un'integrazione e una revisione a beneficio di diplomatici e cancellerie.

 

ENRICO MATTEI

A proposito del ''Piano Mattei": in molti sottolineano la scelta infelice di chiamarlo col nome del nemico delle Sette Sorelle,  fatto saltare in aria mentre era in volo con il suo aereo sui cieli di Bescapè proprio dai servizi segreti francesi.

 

Aggiungere la recente disfatta della cosiddetta "France-Afrique": l'ex impero coloniale è finito in polvere con il ritiro del contingente francese dal Niger.

 

Senza contare il comportamento da magliaro del presidente tunisino, Kais Saied, che continua ad alzare l’asticella: oltre a rinviare la visita della delegazione Ue a Tunisi, ha spedito il suo ministro degli esteri in Russia, per mandare l’ennesimo pizzino all’Europa, che ancora non ha staccato l’assegno da 127 milioni di euro promesso con gli accordi siglati a luglio.

 

giorgia meloni emmanuel macron

Sul tema migranti, Meloni e Macron si sono trovati sostanzialmente d’accordo sulla necessità di coinvolgere maggiormente l’Europa nella gestione dei flussi e nella responsabilizzazione di tutti gli euro-partner. 

 

Il presidente francese però, pur mostrando disponibilità, non ha mancato di manifestare il suo disappunto per l’invito fatto da Matteo Salvini alla sua nemica numero uno, Marine Le Pen, per la festa della Lega a Pontida. La Meloni ha fatto presente che non risponde delle scelte di un suo alleato, che comunque non rappresenta l’intero governo, né tantomeno eventuali simpatie di Palazzo Chigi.

 

salvini le pen

Macron ha ribattuto che dare visibilità e risonanza alla leader del Rassemblement National gli crea più di una difficoltà: alle elezioni europee si voterà con il sistema proporzionale e l’Eliseo vuole evitare a tutti i costi che il partito della Le Pen stravinca.

 

In più, Macron ha messo un alert sul raduno del gruppo "Identità e Democrazia'', che si dovrebbe tenere in Italia a dicembre, su iniziativa del “Capitone” con Le Pen e le svastichelle di Afd.

 

Ps. Antonio Tajani domani volerà a Berlino per incontrare l’omologa tedesca, Annalena Baerbock. Il viaggio è un tentativo di spegnere l’incendio tra Italia e Germania, scatenato dalla durissima lettera della Ducetta a Olaf Scholz sui finanziamenti tedeschi alle Ong che si occupano di migranti. Oltre agli strepiti leghisti, l’attacco dello stesso Tajani (“Se c'è qualcuno che finanzia le Ong perché portino i migranti in Italia, questo non va bene").

La missiva di Meloni ha creato più di una incazzatura nel gabinetto del cancelliere.

 

SERGIO MATTARELLA EMMANUEL MACRON E GIOCONDA MELONI - MEME

2. ELISEO,CON ROMA C'È ORA UNA VISIONE CONDIVISA SUI MIGRANTI

(ANSA) - Tra la Francia e l'Italia c'è oggi "una visione condivisa della gestione della questione migratoria": è quanto affermano fonti dell'Eliseo nel corso di un briefing consacrato al prossimo vertice Med 9 a Malta.

 

"Da soli gli Stati membri non possono gestire la questione migratoria", sottolineano all'Eliseo, rallegrandosi che dall'ultima crisi di Lampedusa "Meloni si giochi ormai la carta del sostegno europeo" e aggiungendo che Roma e Parigi andranno a promuovere una posizione comune al vertice di Malta e in occasione dei prossimi appuntamenti europei.

 

antonio tajani alla versiliana

Nel corso del briefing all'Eliseo, le fonti vicine al presidente Emmanuel Macron hanno sottolineato che Roma e Parigi intendono andare al vertice Med 9 di Malta con una posizione comune e proposte "concrete".

 

"Primo atto della strategia - precisano a Parigi - intervenire con i Paesi d'origine, lavorare con loro, per prevenire questi flussi che poi transitano dalla Tunisia. Secondo atto: lavorare con la Tunisia per fermare le partenze e smantellare le filiere di trafficanti di esseri umani". Il terzo atto riguarda il rafforzamento dei "controlli in mare", mentre il quarto è relativo all'esame del diritto d'asilo.

 

Secondo il Patto asilo e immigrazione attualmente in fase di negoziazione a Bruxelles, sottolineano le fonti francesi, questo esame deve avvenire nel Paese di arrivo, con un "rafforzamento" dei mezzi a disposizione nei cosiddetti hotspot.

 

emmanuel macron giorgia meloni

Una strategia, puntualizzano le fonti, ampiamente evocata dal ministro francese dell'Interno, Gérald Darmanin, nel corso della sua recente visita a Roma dall'omologo Matteo Piantedosi e anche ieri da Macron e Meloni a Roma, dopo la cerimonia civile in omaggio all'ex presidente Giorgio Napolitano. Quanto al piano Mattei proposto dalla premier italiana, sottolineano a Parigi, "si integra con la nostra agenda di discussioni con l'Unione africana e Ue-Africa".

 

3. MIGRANTI: ELISEO, 'MELONI HA SCELTO APPROCCIO UE, È IMPORTANTE'

(ANSA) - La premier italiana Giorgia Meloni "ha fatto davvero la scelta di un approccio europeo coordinato" per rispondere alla questione migratoria. E "questo è un segnale molto concreto e molto importante": fonti dell'Eliseo, nel corso di un briefing consacrato al prossimo vertice Med 9 a Malta, hanno risposto così a chi chiedeva se agli occhi della presidenza francese la premier italiana ed esponente di Fratelli d'Italia fosse ormai divenuta "una leader europea come gli altri".

giorgia meloni emmanuel macron

 

Le fonti hanno osservato che "alcune voci", incluso nella coalizione al potere in Italia, "privilegiano una risposta nazionalista, sostenendo che quella dei migranti è una questione nazionale che può essere risolta su basi nazionali". Ma Meloni, si rallegrano a Parigi, "ha fatto davvero la scelta di un approccio europeo coordinato". E "questo è un segnale molto concreto e molto importante".

 

Le fonti presidenziali francesi hanno anche evocato la missione di Meloni da Macron, lo scorso giugno, quando il leader francese evocò i profondi legami di amicizia che legano i due Paesi. "Un'amicizia - puntualizzano a Parigi - che permette talvolta di far vivere controversie ma anche accordi, ma in un quadro sempre rispettoso".

 

Nel corso del briefing con la stampa è stato anche ricordato "l'ampio trattato di cooperazione e amicizia" tra Parigi e Roma, il cosiddetto Trattato del Quirinale "firmato ormai quasi due anni fa", quando alla presidenza del Consiglio c'era Mario Draghi.

MATTEO SALVINI - MARINE LE PEN - FRANCESCA VERDINI A PONTIDA 2023matteo salvini e marine le pen a pontidamatteo salvini e marine le pen a pontida

emmanuel macron giorgia meloni MELONI MACRON giorgia meloni emmanuel macron MELONI MACRONemmanuel macron giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…