IL CAVALIERE A BAGNOMARIA – IL NO DEI GIUDICI: VA BENE TUTTO, MA L’IPPOTERAPIA A CASA SUA NO, È UN PO’ TROPPO - ‘BERLUSCONI È INSOFFERENTE ALLE REGOLE, ORA LE RISPETTI’ – IN CASO DI ATTACCHI ALLA MAGISTRATURA SCATTA LA REVOCA DEI SERVIZI SOCIALI

Luigi Ferrarella per ‘Il Corriere della Sera'

Va bene tutto, ma l'ippoterapia a casa sua no, è un po' troppo come pretesa: la «proposta» di Berlusconi «di svolgere una attività di volontariato all'interno del Centro di ippoterapia di sua proprietà» - osserva nelle 10 pagine di ordinanza la giudice Beatrice Crosti - finirebbe per «svilire di fatto, se non vanificare, il significato» dell'affidamento in prova ai servizi sociali che il Tribunale di Sorveglianza presieduto da Pasquale Nobile de Santis concede all'ex premier, indicandogli invece l'assistenza agli anziani disabili (almeno una volta alla settimana per 4 ore) come programma «più conforme» al condannato per frode fiscale a 4 anni, ridotti a 1 dallo sconto di 3 per l'indulto del 2006.

Il punto di partenza è che la misura alternativa al carcere, «in origine pensata dal legislatore per soggetti disadattati socialmente», va «adattata e reinterpretata» quando a beneficiarne siano «i colletti bianchi normo-inseriti, addirittura iper-integrati socialmente, appartenenti a contesti sociali molto elevati» come «nel caso di specie» del «quattro volte presidente del Consiglio». Che, come tutti i condannati che «con condotte illecite reiterate nel tempo» hanno «dimostrato una insofferenza del colpevole alle regole dello Stato», resta «persona socialmente pericolosa, altrimenti non potrebbe essere eseguita una pena nei confronti di persona che si fosse del tutto rieducata».

Tuttavia, per una sua «scemata pericolosità sociale» depongono alcuni «indici di recupero dei valori morali perseguiti dall'ordinamento». Tra essi non ci sono e non si pretendono «manifestazioni di riconoscimento delle proprie responsabilità penali», visto che «il condannato ha diritto di dichiararsi comunque innocente o vittima di errore giudiziario»; e nemmeno «manifestazioni di pentimento o autocritica» che, se mai, «attengono alla sfera intima della persona». Conta invece che Berlusconi concretizzi «la volontà di rispettare le leggi e la disponibilità ad attivarsi in termini di "restituzione" tangibile nei confronti della società civile danneggiata» dal suo reato.

Condizioni sinora soddisfatte perché Berlusconi da un lato ha pagato il risarcimento all'Agenzia delle Entrate di 10 milioni di euro a cui è stato condannato l'1 agosto 2013 per la frode fiscale sui diritti tv Mediaset, e dall'altro ha «esternato la volontà di impegnarsi nel proprio recupero sociale anche attraverso l'assistenza alle persone appartenenti alle fasce più deboli e disagiate» secondo il programma proposto dall'Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) e concordato con la Caritas Ambrosiana: «Un impegno di 4 ore alla settimana», con «mansioni di animazione o di assistenza, nei limiti del possibile e compatibilmente con le sue condizioni di salute, in favore di persone anziane ricoverate» nella Fondazione «Sacra Famiglia» a Cesano Boscone (Milano).

In teoria sarebbero controproducenti per Berlusconi le «recenti dichiarazioni offensive che manifestano spregio nei confronti della magistratura, ivi compreso di questo collegio»: modo elegante della giudice Crosti per evocare le parole di Berlusconi il 7 marzo, quando aveva inveito proprio contro «una mafia di giudici che il 10 aprile mi diranno se devo andare in galera, se mi mettono agli arresti domiciliari o se mi mandano a fare non so che servizio sociale».

Questi atteggiamenti, scrive Crosti, «ben potrebbero inficiare gli indici di resipiscenza» in Berlusconi, ma a salvarlo è il fatto che in una memoria si sia dipinto come uno che sproloquia e gabba gli elettori trattandoli da allocchi per mera propaganda politica: «Ciò che Berlusconi dichiara - si leggeva infatti testualmente nella memoria difensiva - è soprattutto indirizzato ai propri sostenitori di partito che hanno il diritto di continuare a credere nell'ideale politico che Berlusconi ha sinora rappresentato», ma «nella realtà dei fatti» Berlusconi «è disposto ad accettare e rispettare ogni decisione che verrà assunta».

Su questa base il Tribunale sceglie di «inquadrare siffatte dichiarazioni nell'ambito della strategia politica» e «non reputa, allo stato, di dover ritenere oggetto di apprezzamento questa strategia proprio per le sue connotazioni avulse dal contesto strettamente giudiziario». Ma «successivamente la valutazione del giudice di Sorveglianza si dovrà muovere dall'osservazione dei concreti comportamenti tenuti» da Berlusconi «durante l'esecuzione della pena», sicché essi «dovranno mantenersi nell'ambito delle regole della civile convivenza, del decoro e del rispetto delle istituzioni».

Tris di condizioni, ammonisce il Tribunale, richiesto a Berlusconi «a maggior ragione stante la sua condizione sociale ed economica, culturalmente privilegiata»: atti o dichiarazioni fuori da quei tre parametri rischieranno di fare scattare la revoca dei servizi sociali, o comunque di pesare negativamente alla fine della prova che, se non superata, farebbe riscontare da capo tutta la pena, stavolta in detenzione domiciliare.

 

 

BERLUSCONI BADANTE BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI EDOARDO BARALDI BERLUSCONI CASA DI RIPOSA BADANTE BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI BERLUSCONI AI SERVIZI SOCIALI

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)