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LA GAIA EUROPA – DAI “RAINBOW DAYS” IN LITUANIA AL “PRAGA PRIDE” FINO AI TALK SHOW SUI QUEER: L’UNIONE EUROPEA HA USATO 439 MILIONI DEL BILANCIO IN CORSO PER LA VOCE “DIRITTI, UGUAGLIANZA E CITTADINANZA”, NEGLI ULTIMI ANNI DOMINATA DAGLI STANZIAMENTI ALLA GALASSIA LGBT. ''LA VERITA''' PUNGE: ''E POI SI METTONO A FARE LE PULCI SUL DEFICIT''

Antonio Grizzuti per “la Verità”

 

JUNCKER ORA LEGALE

L' Unione europea si diverte a fare le pulci ai nostri conti, ma cosa succede quando siamo noi a ficcare il naso nella contabilità di Bruxelles? La questione del budget riveste un' importanza fondamentale per gli Stati membri dell' Ue, considerato che in gioco ci sono oltre 1.000 miliardi di euro. Uno dei temi caldi del prossimo inverno riguarderà proprio l' approvazione del budget settennale 2021-2027.

 

Tra i capitoli di spesa del bilancio in corso (2014-2020), l' occhio della Verità si è posato sui 439,5 milioni di euro assegnati alla voce «Diritti, uguaglianza e cittadinanza» (Rights, equality and citizenship, o Rec). Il programma Rec appartiene alla macrocategoria «Sicurezza e cittadinanza», alla quale il Bruxelles ha previsto di destinare, complessivamente, oltre 17 miliardi di euro.

 

trans

Alcuni degli scopi perseguiti dai progetti finanziati nell' ambito del programma Rec sono più che nobili: la difesa dei diritti dei minori, la tutela delle persone disabili, la prevenzione delle violenze contro i soggetti più deboli. Accanto a queste tematiche, negli ultimi anni si sono moltiplicati gli stanziamenti a favore della galassia Lgbt, acronimo che sta per «lesbiche, gay, bisessuali e trans» (al quale si può trovare associata la lettera «i» che sta per intersessuali).

 

In molti casi non si tratta solo di progetti volti a prevenire la discriminazione, ma di vere e proprie iniziative di propaganda dell' ideologia gender. L' attenzione dell' Europa nei confronti di queste tematiche non è nuova, ma l' escalation degli ultimi tempi scaturisce da una chiara presa di posizione da parte del Consiglio europeo.

 

PRAGA PRIDE

Nel giugno del 2016, quest' organo ha infatti invitato «la Commissione europea alla promozione di misure» coerenti con le linee guida contenute in un vademecum denominato «Lista di azioni da parte della Commissione per il miglioramento dell' uguaglianza degli individui Lgbti», e a pubblicare con cadenza annuale un report con lo stato dell' arte dei provvedimenti adottati. Il primo di questi documenti è stato reso pubblico a febbraio del 2017, e comprende le misure intraprese nel 2016, mentre la seconda (e ultima, per adesso) edizione risale a marzo del 2018.

 

Triennio d' oro

Scorrendo quest' ultimo testo, liberamente disponibile sul sito della direzione generale «Giustizia e consumatori», si scoprono diverse cose interessanti. Partiamo dai numeri. Solo per il triennio 2018-2020, infatti, sono stati finanziati 17 progetti per 4.775.427 euro. L' iniziativa «Stand up for Lgbti rights in Bulgaria», ad esempio, aggiudicataria di un finanziamento di 199.940 euro, punta a «incrementare la consapevolezza delle discriminazioni contro gli Lgbti» e mira a coinvolgere, tra gli altri, insegnanti e giovani leader.

 

una manifestazione lgbtq

Un progetto coordinato dalla greca Ehtniki Scholi Dimosias Ygeias (197.564 euro) si rivolge invece a 500 operatori sanitari allo scopo di sensibilizzarli sul tema, anche attraverso una guida denominata «Cosa fare e cosa non fare nei confronti delle persone Lgbt».

 

Ci sono poi i «Rainbow days» lituani, con tanto di autobus itinerante e la proiezione di 42 film, oltre alla pièce Trans trans trance, sovvenzionati con un generoso obolo di 155.309 euro. E che dire dei 169.300 euro per l' annuale festival «Praga pride», durante il quale sfilano ogni anno 40.000 persone? Tra i progetti più ricchi figura «Call it hate», che coinvolge undici Paesi sotto il coordinamento dell' Università di Brescia.

 

La somma stanziata in questo caso è ragguardevole: parliamo di 1.034.478 euro per una campagna di sensibilizzazione contro i crimini d' odio nei confronti degli individui Lgbt. Un sito internet, una conferenza a Sofia (Bulgaria) lo scorso settembre, diversi manualetti nelle lingue dei Paesi aderenti, questo quanto finora prodotto dall' iniziativa.

 

movimento lgbt

La quale, come ci spiega lo stesso ideatore Giacomo Viggiani, ricercatore a Brescia, risulta essere in totale continuità con un progetto precedente, denominato «Come forward», per il quale l' ateneo bresciano ha beneficiato nel 2016 di un contributo di circa 900.000 euro, e prima ancora nel 2015 con «Bleeding love» (circa 450.000 euro).

Evidentemente a Brescia ci sanno fare con i bandi europei.

 

Un' altra iniziativa guidata da un soggetto italiano, l' Istituto europeo per lo sviluppo socioeconomico (Ises), punta a formare una «rete di giovani social media manager, blogger, attivisti online, youtuber, e ragazzi per reagire, monitorare e prevenire l' odio online e altre forme di intolleranza».

 

SOROS

La dotazione, anche in questo caso, è generosa. Sul piatto ci sono infatti ben 474.192 euro. Per il momento, da Ises ci fanno sapere che è stato realizzato un manuale per un corso di formazione che si è svolto a Milano il 31 maggio scorso. Ancora un po' spoglio il sito, che si sviluppa sul modello «one page» (tutti i contenuti su una sola pagina, ndr).

 

Lo zampino di soros

Al di là dei singoli progetti, la maggior parte del lavoro (e dei denari) ci pensano a muoverlo le grandi associazioni di «categoria». Soggetti ai quali la direzione Giustizia e consumatori, titolare del programma Rec, riserva un posto d' onore sulla pagina ufficiale dedicata alla parità dei soggetti Lgbti. Partiamo dall' International, lesbian, gay, bisexual, trans and intersex association (Ilga), un vero e proprio colosso che svolge azione di lobbying e advocacy gender in 49 Paesi e tiene affiliate 400 associazioni.

Circa il 62% del budget annuale (ovvero 1.930.000 euro) è finanziato da partner istituzionali, tra cui l' Unione europea.

 

padri gay e madri lesbiche

Tra i soggetti citati sul sito Ue figurano poi Transgender Europe (Tgeu), che sostiene la causa dei transessuali; la Organisation intersex international Europe (Oii), nata per difendere i diritti degli individui intersessuali; e infine l' International lesbian, gay, bisexual, transgender, queer and intersex youth and student organisation (Iglyo) che raduna 95 associazioni da 40 Paesi.

 

Tutti soggetti che mostrano una spiccata abilità nel procacciarsi finanziamenti e accordi di partnership. Spesso, però, si finisce tutti per abbeverarsi dalla stessa fonte. Solo nel biennio 2016-2017, l' Ilga ha ottenuto finanziamenti per 651.455 euro da Open society foundations (Osf), la rete di fondazioni del «filantropo» George Soros.

Anche Tgeu ha ottenuto un cospicuo assegno di 500.000 euro da parte del sulfureo finanziere ungherese. Uno dei benefattori di Oii, Astraea lesbian foundation for justice, ha ricevuto nel 2016 la somma di 149.500 euro sempre da parte di Osf. La stessa Oii e Tgeu, poi, condividono tra i finanziatori la Heinrich Boll Stiftung, ricca e potente fondazione associata ai Verdi tedeschi. Tgeu e Iglyo, infine, sono supportate economicamente dal governo olandese.

 

MEN HAVING BABIES - LA FIERA DELL'UTERO IN AFFITTO

Esportatori di diritti

Ma i rubinetti aperti dalla Ue non sono solo quelli della direzione generale Giustizia e consumatori. Lo scorso giugno è stata infatti annunciata la pubblicazione di un lauto bando (22 milioni di euro) da parte dell' European instrument for democracy and human rights (Eidhr), il braccio finanziario dell' Europa per i progetti nell' ambito dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della democrazia nei paesi extra Ue.

 

L' Eidhr, che fa capo alla direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo, ha una dotazione totale di 1,3 miliardi di euro per il settennato in corso. Dei tre lotti del bando, uno è dedicato al supporto dei difensori dei diritti umani con focus sugli individui Lgbti, e vale ben 10 milioni di euro.

gay 6

 

Nel corso della presentazione ufficiale, l' Eidhr ci ha tenuto a evidenziare il «forte impegno della Ue per il pieno godimento dei diritti umani delle persone Lgbti», oltre al fatto che l' Unione «è il più grande donatore mondiale» in questo settore. I vincitori della selezione, che verranno resi noti a settembre 2019, riceveranno una cifra compresa tra 300.000 e 2.000.000 di euro.

 

Non è la prima volta che l' Eidhr mette mano al portafogli per finanziare programmi di questo tipo. Nel 2014, ad esempio, ha stanziato 748.494 euro per la tutela dei diritti delle persone Lgbt in Colombia, mentre nel 2016 è partito un finanziamento di 400.635 erogato per la difesa degli individui Lgbti brasiliani. Da annotare poi l' assegno di 450.000 staccato al Beijing gender health institute, per «promuovere e sostenere la diversità sessuale e di genere in Cina».

 

gay 5

Tra le iniziative realizzate grazie al finanziamento, c' è anche il talk show Queer comrades (letteralmente «camerati queer», dove «queer» indica gli individui che rifiutano qualsiasi etichetta di genere), pubblicato sull' omonimo canale Youtube che vanta appena 1.800 iscritti.

 

Per il futuro (2021-2027) l' Unione europea ha proposto di incrementare il budget relativo al settore «Diritti e valori», portandolo a 642 milioni di euro. Si tratta ancora di una proposta, e nella cifra indicata ovviamente sono incluse tutte le attività in questo campo. Ma tutto fa presagire l' arrivo di una nuova pioggia di denaro per un settore che non sembra conoscere crisi.

 

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