grillo di maio casaleggio

METAMORFOSI A 5 STELLE - DALL’“UNO VALE UNO” ALLO SBARCO A CERNOBBIO, LA MARCIA GRILLINA VERSO IL GOVERNO- ALLA KERMESSE DI IMOLA IL NOME DEL CANDIDATO PREMIER (DI MAIO?) - MA LA MACCHINA ORGANIZZATIVA RESTA IN MANO ALLA SOCIETA' DI CASALEGGIO

beppe grillo casaleggio marcia perugia assisibeppe grillo casaleggio marcia perugia assisi

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

Hanno cominciato con assemblee plenarie in cui votavano se dover votare e sono arrivati a scegliere il consigliere da mandare in Rai in poche ore e tra pochi intimi. Sono sbarcati in Parlamento con il divieto assoluto di andare in tv (a Bologna hanno espulso Federica Salsi per aver osato farlo) e oggi fanno la fila per sedersi nei salotti dei principali talk show, con il responsabile della comunicazione Rocco Casalino a tenere faticosamente il conto di chiamate e richieste. Senza farla mai troppo facile, dettando regole e condizioni.

 

Due anni fa, Beppe Grillo dileggiava le feste dell’Unità come fossero un rito lontano dal suo che non era un partito. Poi - a ottobre 2014- c’è stata la tre giorni del Circo Massimo, e anche questo è cambiato. Così si replica a Imola - 17 e 18 ottobre - e il tema non è più: «Come fare rete». Il tema è: «Il Movimento al governo».

 

grillo e casaleggio al consolato americano di milanogrillo e casaleggio al consolato americano di milano

La metamorfosi dei 5 stelle è nelle cose, ma fa paura soprattutto a chi li ha creati. Talmente tanta che il blog è costretto a dire con due giorni di ritardo che no, le regole per scegliere consiglieri e parlamentari non cambiano, anche se alla Casaleggio si continua a parlare di come selezionare meglio i candidati per le prossime elezioni.

 

Nega di avere una struttura, il Movimento. L’orizzontalità, la rete, sono parole d’ordine che non saranno mai dismesse. E però adesso - accanto ai due fondatori - ci sono i cinque del direttorio, i tre probiviri, i nuovi responsabili tematici del sistema operativo Rousseau, una rete di sindaci e consiglieri che si parla in chat e cerca momenti di incontro (Doveva essercene uno a luglio, in qualche modo è stato fatto saltare, gli amministratori ci provano ancora).

luigi di maioluigi di maio

 

Ci sono cose che restano immobili: la macchina organizzativa tutta in capo alla Casaleggio Associati. L’ultima parola che spetta sempre ai fondatori (come per il via libera all’intervento del deputato Mattia Fantinati al meeting di Cl o a quello della senatrice Barbara Lezzi a Cernobbio). Due anni fa, però, quel permesso non sarebbe mai stato accordato. Adesso è diverso.

 

«Ero sicura che Mattia a Rimini ci avrebbe fatto onore - dice l’unica donna del direttorio, Carla Ruocco - siamo cresciuti, oggi ci sono più fasce di persone che ci ascoltano. E contemporaneamente non perdiamo quelli della prima ora, che rimangono con noi». In questo, i sondaggi aiutano.

 

L’ultimo - molto festeggiato nel quartier generale di Milano - li dava addirittura sopra al Pd. Se la tua squadra è in testa al campionato, non la molli neanche se vende il capitano. Così, anche se l’uno vale uno è ormai sbiadito e se la piattaforma per la democrazia diretta è eternamente rinviata al giorno che verrà, lo zoccolo duro resiste e i nuovi arrivati si mettono comodi.

 

luigi di maioluigi di maio

«Siamo convinti che saremo i prossimi ad andare al governo- dice sicura Barbara Lezzi - per questo vado al forum Ambrosetti. Presenterò la nostra politica economica, il reddito di cittadinanza, una spending review fatta come si deve. Lì non si è mai parlato dei 10 milioni di poveri del nostro Paese. Ecco, quelli che di solito restano fuori, li portiamo dentro noi».

 

Il senatore Nicola Morra parla da un convegno sulla sanità calabrese: «Sono venuti ad ascoltarci un sacco di sindaci. Non sono dei nostri, ma iniziano a vederci come quelli in grado di risolvere i problemi, non solo di organizzare la protesta». Tutto questo, passa per un atteggiamento diverso in Parlamento. Mercoledì, in commissione Giustizia al Senato, i 5 stelle hanno votato insieme al Pd per mandare avanti il ddl sulle Unioni Civili.

roberta lombardi intervistataroberta lombardi intervistata

 

Lo avevano già fatto un mese fa per il testo base di quella legge. Con i democratici e Sel hanno portato a casa il ddl sugli Ecoreati. Al Pd continuano a chiedere un confronto sul reddito di cittadinanza. Infine, hanno cambiato posizione sull’immigrazione, e anche se ogni tanto il blog continua a dare sponda a chi dei profughi ha soprattutto paura, la linea scelta è quella di premere perché l’Europa affronti il problema delle quote e di criticare governo e partiti per gli affari fatti fiorire intorno all’accoglienza.

 

barbara lezzi barbara lezzi

Lontani dai post in cui ci si chiedeva quanti sono i Kabobo d’Italia (il ghanese che aveva ucciso con un piccone tre persone a Milano) o che spiegavano come i barconi potessero riportarci la tubercolosi. Una nuova linea, dovuta - oltre che alla sensibilità di molti degli eletti - al fatto che di Salvini ce n’è già uno, mentre a sinistra rimane una prateria disorganizzata in cui i 5 stelle contano ancora di pescare.

 

«Eravamo 160 persone catapultate dall’oggi al domani in un posto che per noi poteva essere Marte - racconta oggi la prima capogruppo alla Camera Roberta Lombardi- adesso conosciamo trucchi, regolamenti, e chi aveva altri fini ha preso altre strade». È lei, l’organizzatrice della kermesse di Imola: «Si parlerà di temi, di programma, si tireranno fuori i risultati in Parlamento e nei comuni che amministriamo».

 

BEPPE GRILLO E CASALEGGIO AL QUIRINALE BEPPE GRILLO E CASALEGGIO AL QUIRINALE

Quanto alla presentazione di una squadra di governo, dice solo: «Ci sarà una sorpresa». Del lancio di Luigi Di Maio come candidato premier si era già parlato l’anno scorso, e non se n’era fatto nulla. Stavolta potrebbe essere diverso. Nelle riunioni riservate si ragiona di un governo tutto politico, in grado di «portare avanti la visione». Per i nomi, però, bisognerà aspettare. O se si cercano indizi, accendere la tv.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO