
DALLE 5 STELLE ALLE STALLE – DOPO L’ENNESIMO FLOP IN TOSCANA (DOVE HA PRESO IL 4,3%) SCATTA L’ALLARME NEL M5S. GLI ELETTI CHIEDONO A CONTE UNA DISCUSSIONE SULLA STRATEGIA DEL PARTITO. PREOCCUPA IL SORPASSO DI AVS. MA IL VERO NODO E’ IL RAPPORTO CON IL PD, CHE PER UN PEZZO DI MOVIMENTO È ANCORA CONSIDERATO KRYPTONITE – CON SCHLEIN E CONTE IL CENTROSINISTRA NON VINCERA’ MAI (IN TOSCANA NON VOLEVANO RICANDIDARE GIANI RIELETTO A FUROR DI POPOLO E IN CAMPANIA PUNTANO SUL CAVALLO ZOPPO ROBERTO FICO CHE TRABALLA NEI SONDAGGI). IN VISTA DELLE POLITICHE, AL POSTO DEL CAMPO LARGO MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI... - DAGOREPORT
Matteo Pucciarelli per repubblica.it - Estratti
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA
Male sì, ma era previsto: l’analisi secca e un po’ autoconsolatoria dopo il voto toscano nel M5S è più o meno questa, con Giuseppe Conte che continua a predicare calma con un gruppo dirigente che, in realtà, tanto tranquillo non è. È una preoccupazione che non si fa sentire solo nei conciliaboli privati, visto che ieri in tarda sera c’è stata un’assemblea congiunta dei parlamentari richiesta proprio dagli eletti.
(...) qualche ragionamento critico generale c’è: dopo la costituente del M5S è mancata una discussione vera su prospettive e strategie di un partito “progressista indipendente” che però sembra ormai accasato in pianta stabile con i dem.
Il 4,3 per cento in Toscana, alleati del centrosinistra, ha fruttato due consiglieri regionali e probabilmente un assessorato che dovrebbe andare alla storica portavoce regionale, Irene Galletti. Ma ci sono altri dati che danno da pensare: intanto il sorpasso di Avs, che ha fatto il suo record alle regionali col 7,1.
MEME SU GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN - BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Il buon risultato dell’area riformista, invece, viene considerato un exploit tutto locale, che non fa testo nelle dinamiche nazionali del campo progressista. Rispetto alle Europee del ‘24 il M5S ha dimezzato i propri consensi, ma è stato il prezzo da pagare a una scelta sofferta: appoggiare Eugenio Giani dopo anni di opposizione anche dura allo stesso Giani.
(...) Il punto, che in realtà è il nodo centrale di una discussione che va avanti ormai dal 2021, è il rapporto con il Pd, che per un pezzo di Movimento è ancora considerato kryptonite. La scelta di rompere nel ‘22, un po’ cercata e un po’ subita, sortì un buon risultato alle Politiche, viste le premesse: un 15 per cento che oggi sembra pura utopia. I sondaggi nazionali infatti danno i 5 Stelle tra il 12 e il 13, ma poi di elezione in elezione sui territori è un bagno di sangue.
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«Abbiamo fatto una scelta generosa per la coalizione — dice Michele Gubitosa, uno dei vicepresidenti del Movimento — sapevamo che sostenere Giani era stata una scelta difficile per la nostra comunità. Poi però abbiamo portato 23 punti nella coalizione e comunque i conti si faranno a fine tornata delle regionali».
La speranza, tra le righe, è che in Campania e Puglia le percentuali del M5S si aggiustino un po’. Eleggere presidente campano Roberto Fico, a questo punto, diventa più che una missione: la dimostrazione di essere ancora vivi.
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GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -
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LA PROTUBERANZA DI GIUSEPPE CONTE ALLA MARCIA PER LA PACE DI ASSISI 2025